Apologia dei tifosi della Lazio

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  • In questo post non si parla della possibile irregolarità della partita Lazio – Inter, ma si difende l’atteggiamento – sportivo nel senso più genuino del termine – dei tifosi della Lazio.
Lo striscione da genî del male della Curva Nord

Ieri io tifavo Lazio, perché tifavo Roma. E quindi contro i tifosi della Lazio. Fra l’altro penso che la cosiddetta “curva” della Lazio sia un tipico esempio di spazzatura sociale: parlo degli ultrà, notoriamente fascisti, omofobi, antisemiti, etc.

E c’è una cosa che divide me, e tanti altri come me, da quelle persone lì: che per noi il tifo calcistico non è una “fede”. Per noi calciofili cazzoni le squadre di calcio sono prima di tutto le persone che le tifano. Davvero, non sono i colori, la bandiera, lo stemma. No, sono le persone. Per me la Roma è Marco, Francesco. L’Inter è Davide, Saverio. Il Milan è Filippo, Marco. Così, sono sicuro, per molti di loro la Fiorentina sono io. Sono certo: se la Fiorentina compra Cassano il loro primo pensiero sarà «chissà come sarà contento Giovanni», e decisamente non «la Fiorentina è diventata più forte».

Per la stessa ragione se la Fiorentina fa una partitaccia, come gliene capitano diverse ultimamente, Davide mi scrive “oh, ma che avete combinato?”. Come se fossi io il responsabile della prestazione. Sempre per quella ragione, se la Roma vince a Firenze del tutto immeritatamente, mi iniziano ad arrivare sms canzonatorî a raffica, per i quali ho una sorta di godimento macabro e masochista. Per quello che mi riguarda se non ci fosse questo, non ci sarebbe il calcio.

E questo ancora divide me, e gli altri calciofili cazzoni, dagli ultrà: se un romanista viene da me e mi dice che la Fiorentina ha vinto con un rigore regalato al novantesimo, io non rispondo «ma che cazzo dici, il rigore c’era tutto, brutto stronzo!», rispondo piuttosto «accidenti, hai proprio ragione… peccato!». Non c’è niente di più gustoso, e quel “peccato” è un composto delle stesse virtù del bastardissimo (termine tecnico) striscione di cui sopra.

Scrivevo, in uno dei primi post su questo blog:

Ho sempre pensato che il senso calcio fosse racchiuso in due immagini che – da abitante della capitale – vidi in giovanissima gioventù. Il ferramenta del quartiere, sfegatato laziale, che espone un bandierone della Roma, all’entrata del negozio, con scritto a pennarello “le scommesse si pagano”. Lazio – Roma era finita dodici ore prima, e aveva vinto la Roma; uguale e contraria sorte sarebbe capitata al dirimpettaio (e romanistissimo) barista, se avesse vinto la Lazio. Anche per questo, da tifoso viola, ho sempre conservato una poco celata invidia per chi è attore di una stracittadina

Una coppia di ragazzi, lui romanista lei laziale. Abbracciati all’uscita di un derby: lei avvolta in mille stracci biancoazzurri e con un sorriso smagliante, lui avvolto in mille stracci giallorossi e basta. Il risultato non lo ricordo, ma deduco che vinse la Lazio. Capii anche che quei due stavano litigando (lei era tutto un indicare la faccia di lui, e canticchiare), ma litigando in un ‘modo buono’;

Ci fu una cosa che mi stupì ancor di più: sapevo – per esempio – che era vietato entrare nella curva della Lazio con la sciarpa della Fiorentina; e quello lì c’era venuto tutto vestito di giallorosso. Era come se ‘sti due ragazzi fossero in possesso di un lasciapassare speciale, sembrava che persino gli idioti-criminali fossero cagionevoli a quella circoscritta, piccolissima, magìa.

Questo per dire che il calcio (e lo sport) si nutre un tanto di rivalità; che la presa in giro è il corpo dello spirito sportivo. Che desiderare la Juve in B, piuttosto che lo scudetto alla Fiorentina, è l’alimentazione di una prassi genuina, oltre che di una scornata autoironia.
Anzi, ho sempre pensato che fidanzate, mogli, amici, colleghi, compagni di merende, fosse meglio trovarseli di squadre rivali, in modo da potersi punzecchiare un po’, ché fa sempre bene e dà legna.

Insomma, avete capito: tifare contro è parte integrante del tifare per. Tifare la Lazio significa anche, e per forza, tifare contro la Roma. Non so se – da laziale – preferirei lo scudetto alla Lazio o la retrocessione della Roma, ma sicuramente se dovessi scegliere fra la Fiorentina che vince uno scudetto mentre io sono su di un’isola deserta o la squadra di cui ho più amici che lo perde all’ultima giornata, beh, la seconda che ho detto.

È chiaro, quindi, che un tifoso della Lazio preferisca che la Roma non vinca lo scudetto, a costo di avere un, irrilevantissimo, punto in meno in classifica. E di conseguenza è ovvio che, durante la partita, i laziali esultassero per i gol dell’Inter. Perché questo ragionamento si dovrebbe poter fare prima della partita e dopo la partita, ma non durante? Cos’è? Lesa maestà? Io sono contento che la Roma perda, ma poi durante la partita tifo a favore della Roma? È questione di priorità, un punto alla Lazio non serve a nulla, due punti in più all’Inter servono a tantissimo.

Perciò sì, smettiamola, hanno fatto di molto bene i laziali a tifare Inter. Se la Lazio, con una sua vittoria (inutile per di più!), avesse regalato lo scudetto alla Roma, non ci sarebbe stata casa, scuola, bar, esercizio commerciale, dove l’interezza dei romanisti non avrebbe scaricato talmente tante preso in giro all’indirizzo di qualunque laziale incontrassero di lì al resto dei loro giorni, che neanche cento “agguanta la palla Marco Lanna“. E avrebbero fatto bene.

p.s. Il commento alla lettura di questo post del mio secondo referente interista: “sottoscrivo: io vado fiero delle 93 chiamate senza risposta del 5 maggio 2002”.

67 Replies to “Apologia dei tifosi della Lazio”

  1. Non c’entra un beneamato: qui non si tratta di essere contento che perda la squadra nemica, si tratta di essere contento che perda la _tua_.
    E di mettere in atto, prima, durante e dopo la partita, tutta quella pressione ambientale (che sfocia tranquillamente nel criminale) che indurrà la tua squadra a _perdere_, understand? Perdere apposta: che è l’esatto contrario di quello che deve fare qualsiasi squadra in qualsiasi competizione sportiva che abbia un senso.
    E questo non da parte dello squadrismo organizzato degli ultras, ma di tutto lo stadio e di tutta la tifoseria.
    E a te sta bene così, contento te.

  2. Giovanni, sai benissimo che quanto al gusto di tifare contro ho pochi rivali, quindi capisco benissimo e sottoscrivo la prima parte del tuo post. La seconda no. C’è una sorta di etica anche nel fare le porcate e tifosi e giocatori della Lazio, l’altra sera, hanno sbracato. Insomma, è una questione di modi e di forme, se voi, che però in casi come questi diventano sostanza. Liberi loro di fare quel che hanno fatto (nulla verrà loro contestato sul piano sostanziale), ma liberi noi di pensare e dire laziomerda.

  3. La prevedibilità dell’anticonformismo sciocco. Ne parlavo l’altro giorno. Avrei scommesso duecento euro su un post come questo (che tra l’altro non coglie il punto, come ha giustamente notato Shylock).
    Ahi, Giovanni. Ahi, ahi.

    Saluti.

    Enzo

  4. grandissimo! finalmente un blog che non fa del finto spirito sportivo, la verità è che per molti (me compreso) sfottere gli avversari quando perdono è bello quasi quanto vincere (ovviamente senza prendersela troppo quando gli altri sfotton te)

  5. Il problema vero è proprio quello evidenziato da Shylock.

    Comunque a volte il calcio è meglio di qualsiasi sceneggiatura. Non succederà, ma se la Roma vincesse lo stesso il campionato e/o la Lazio retrocedesse…

  6. Capitolo tifosi: se una sconfitta della propria squadra, con ogni probabilità innocua per la classifica, può togliere il vantaggio alla rivale di sempre (in questo caso la Roma), ci può stare che si speri nella sconfitta della squadra del cuore. Immaginatevi come un laziale possa resistere in una Roma tappezzata di giallorosso in caso di scudetto, dài! Con questo, non dico che a livello personale avrei tifato contro la mia squadra, ma un po’ capisco chi lo ha fatto: è una posizione da ultras, certo, ma credo sia assolutamente innocua (la foto dello striscione messa da Giovanni ad inizio post ammetto che m’ha fatto proprio ridere). Sappiamo di quali bestialità siano capaci i tifosi estremi, ma in questo caso non m’è parso ci sia stato nulla di così negativo (oltre allo striscione “oh nooo” ce n’era un altro forte con scritto “scansamose”: per una volta sono stati proprio ironici).

    Capitolo prestazione Lazio: ho visto tante partite della Lazio quest’anno e, non me ne voglia Lotito, la squadra è veramente scarsa. Cioè, di solito gioca né più né meno come ha giocato con l’Inter. Questo per dire che, in campo, la partita è stata vera: una partita fra una squadra fortissima ed un’altra scarsa, vinta dalla migliore. Insomma, non penso che i giocatori della Lazio abbiano perso apposta.
    Se può servire al dibattito: posso dire per testimonianza diretta (ero allo stadio) di aver assistito alla stessa scena in Lazio-Inter del 2001-2002 (il famoso “5 maggio”). Vinse la Lazio, nonostante la pressione dei tifosi (e vi assicuro che c’era uno stadio stracolmo che tifava “contro” la Lazio). Sicuri che sia tutta colpa delle pressioni ambientali? Ma non vorrei alimentare discorsi fuori luogo sul merito della partita, anche perché come premesso da Giovanni “In questo post non si parla della possibile irregolarità della partita Lazio – Inter, ma si difende l’atteggiamento – sportivo nel senso più genuino del termine – dei tifosi della Lazio”.

  7. Quoto Saverio sulla prestazione della Lazio. Per dire, e per far piacere a farfy, nel primo tempo è stata più pericolosa del Milan in due derby messi insieme.

  8. A “1972” Sono quasi sempre d’accordo su i tuoi commenti sul blog di Giovanni ma questa volta proprio no:non condivido affatto il suo pensiero ,ma rifiuto di considerarlo una esibizione di anticonformismo,per di più “sciocco”aggettivo che peraltro mal si addice a Giovanni che non riuscirebbe ad essere sciocco neppure se lo volesse.Detto questo,fischiare le parate di Muslera da parte dei tifosi laziali mi ha suscitato semplicemente disgusto.

  9. Non è sciocco Giovanni, è sciocco l’anticonformismo che ultimamente Giovanni ostenta a piene mani, anche nelle situazioni più indifendibili, come questa.
    Comunque questa conversazione dimostra almeno una cosa: che non importa quanto assurdo sia un ragionamento, quanto paradossale sia una tesi, troverai sempre qualcuno che ti darà ragione.

    Saluti.

    Enzo

  10. L’anno scorso ero a Firenze per Fiorentina – Sampdoria. Io, tifoso doriano, sono andato al franchi e ho tifato per la Sampdoria. Naturalmente non ero dispiaciuto: il genoa in quella giornata perse le speranze di champions. Nel settore ospiti, però, a nessuno è passato per la testa di fischiare il nostro portiere, o chi provava a segnare (e la Fiorentina rischiò più di una volta). Credo che in quella partita si ebbe la dimostrazione di come si possa essere contenti di una sconfitta senza per forza dover mettere in scena lo squallore laziale.

  11. 1972 scrive::

    . Avrei scommesso duecento euro su un post come questo

    E sai? Io ne avrei scommesso dieci su una tua risposta, come al solito, non nella sostanza. E solo per delegittimare gli altri. Senza uno straccio di argomento: il conformismo sciocco.

    Fra l’altro il post da cui ho preso spunto l’ho scritto più di due anni fa.

    Sei diventato esattamente come agli antiberlusconiani che tanto non sopporti: non critichi gli argomenti, ma critichi chi li dice.

    Avresti dato dell’anticonformista sciocco anche a Mandela!

  12. Shylock scrive::

    qui non si tratta di essere contento che perda la squadra nemica, si tratta di essere contento che perda la _tua_.

    Esatto. Che perda la _tua_ e, da quella sconfitta, la tua avversaria non vinca lo scudetto. Ma per quale ragione uno non dovrebbe farlo? Perché non si può tifare contro la propria squadra? Cos’è, scende l’angelo della morte e ti punisce?

    Scialocco, guarda l’enfasi che hai messo sulla parola _tua_: non è una religione!

  13. pank scrive::

    d’accordo sul discorso di fondo, ma io se la Lazio subisce un gol non esulto. Mi ripugna.

    Diomio, ripeto: ti “ripugna”?
    Ma stiamo criticando gli ultras perché sono ossessionati, e poi noi usiamo parole come “mi ripugna” e diciamo che un tifoso, allo stadio, non può fare calcoli?

  14. Daniele scrive::

    Non succederà, ma se la Roma vincesse lo stesso il campionato e/o la Lazio retrocedesse…

    Ma difatti c’è tutta Italia, me compreso, che tifa per questo. È il rischio assuntosi dai laziali!

  15. farfintadiesseresani scrive::

    C’è una sorta di etica anche nel fare le porcate e tifosi e giocatori della Lazio, l’altra sera, hanno sbracato.

    Ragioniamo in termini semplici: un laziale preferisce finire il campionato 16° con 44 punti e che la Roma vinca lo scudetto, o che la Lazio finisca 16° con 43 punti e la Roma arrivi seconda?

    Mi sembra così ovvia la risposta a questa domanda!

    Guarda, per fortuna è successo con la Lazio, perché – a vedere le reazioni – son convinto se l’avesse fatto la Fiorentina (e io avessi tifato contro, of course), tutti avrebbero detto che la difendevo per fede calcistica.

  16. Mi trovo completamente daccordo con Farfintadiesseresani,senza considerare che qua parliamo anche di minaccie che non vedo cosa c’entrino con lo sport.

    Ma è il modo come si vive il calcio a Roma che non è assolutamente normale.

  17. Datemi del serioso, ma io non capisco proprio che giusto ci sia nello sfottere i tifosi delle squadre avversarie quando queste perdono o vanno in B o non vincono lo scudetto, o escono dall’Europa. Io non l’ho mai fatto, ma dico nemmeno da bambino.

    L’unico momento in cui mi diverto a sfottere è poco prima dell’inizio del campionato, lo faccio sul dato storico (confronti diretti storici, totale titoli vinti), oppure se durante l’anno c’è grande distanza fra Lazio e Roma, dico ai miei amici che hanno freddo perché stanno a -X. Insomma sfotto su cose che penso non feriscano più di tanto.

    Quando una squadra italiana gioca in Europa, io in genere tifo per lei, a meno che sia il Milan, squadra che incarna una mia antipatia personale. Oltretutto, Giovanni, se vedo i miei mille amici della Roma felici come bambini per una vittoria europea della Roma, io sono felice per loro, non mi metto a gufare. Forse ho vissuto troppo in Nord America, ma gufare una squadra altrui, specie quando gioca a livello internazionale, mi pare una cosa davvero poco sportiva e poco generosa in generale.

  18. Oltretutto, gli animali che stavano in Curva Nord a Lazio-Inter hanno tifato addirittura contro la propria squadra, hanno minacciato i giocatori, hanno preparato degli striscioni che volevano essere ironici e invece erano squallidi. La Lazio, come società e soprattutto come tifoseria, meriterebbe di finire in B per un punto o meno di tre, quest’anno. Così i tifosi che sono andati con lo striscione “OH NOOO” potranno utilizzarlo due volte: la prima durante Lazio-Inter e la seconda per il resto del prossimo campionato di B.

  19. Anellidifum0 scrive::

    Datemi del serioso, ma io non capisco proprio che giusto ci sia nello sfottere i tifosi delle squadre avversarie quando queste perdono o vanno in B o non vincono lo scudetto, o escono dall’Europa.

    Allora, per quanto mi riguarda, non vedi che gusto ci sia nel calcio.
    Cioè, magari ne vedi un altro ma diverso dal mio, ma per quel che riguarda me, lo sfottere è il sale dell’amicizia.

  20. mi ripugna sì!
    Penso anche a te dia fastidio se la Fiorentina subisce una rete. Poi, ovviamente, al mondo c’è di peggio. Per esempio, meglio subire due gol che vedere quei mostri festeggiare lo scudetto. Guarda che sò brutti, tu non te rendi conto…
    😉

  21. Manca una considerazione fondamentale pero’.
    Premetto che io sono d’accordo su quanto dice Giovanni: e` sacrosanto tifare per chi si vuole sperare che succeda quello che ci fa godere di piu`, semplicemente. Quindi io tifro` Bayern in Champions e se fossi stato laziale avrei fatto la stessa identita cosa dei tifosi laziali.

    Il punto qui e` che finche` si tratta di tifare, gufare, etc uno fa come gli pare, e non si falsa il risultato nella misura in cui si ritiene che il tifo influenzi il risultato. Pero` qui – credetemi – stiamo parlando di un sistema di potere, quello dei tifosi organizzati, che condiziona si` il risultato. E parlo dai contatti con la dirigenza fino alle minacce etc. Vedere la fine di Poborsky e Simeone dopo Lazio Inter 2002. E` questo che rende scorretto il tutto.

  22. Ok, lo dico da tifoso interista e quindi vale quel che vale, ma lo sapevo che certi feed li ho scelti a suo tempo per l’intelligenza di chi li scrive e questo post me lo conferma.
    Ah, a tutti gli scandalizzati, ricordatemi la vostra posizione sulle violenze effettive del derby della capitale, per favore?
    Non le pressioni psicologiche, eh? Proprio le botte e le coltellate, intendo.

  23. E le vostre posizioni sulla guerra in Irak no? Si parla di due fatti diversi. Io sono d’accordo con tutti gli sfotto` e le punzecchiature, pero` quando i capi` ultra vanno da lotito o dai giocatori e dirgli: perdete se no vi spezziamo le gambe, allora e` un altro discorso. Non si parla piu` di tifare e sfottere chi si vuole, si parla di falsare una partita: e` un comportamento assimilabile al farsi corrompere per far vincere l’avversario. Chiaro?

  24. lorenzo scrive::

    Non si parla piu` di tifare e sfottere chi si vuole, si parla di falsare una partita: e` un comportamento assimilabile al farsi corrompere per far vincere l’avversario. Chiaro?

    Io su questo non ho un’opinione. Cioè, l’ho cambiata più volte nelle ultime ore, perché da una parte riconosco il valore delle pressioni, ma dall’altra mi fido del giudizio di quelli che, come Saverio, dicono che la Lazio gioca sempre così male. Non ho un’opinione, ancora. Per questo ho messo il disclaimer a inizio post: io sto parlando del tifare contro da parte dei tifosi laziali.

    Chiaro che se si tratta di minacce, non c’è neanche da parlarne, vanno arrestati.
    Però ecco: gli ultras delle due squadre non sono per nulla “nemici” come direste; della squadra non gli importa neanche tanto. Sono lì per giochi politici, e quando c’è da attaccare la polizia, come nei derby citati, si mettono d’accordo sempre: il patto fra romanisti e laziali per darle alla polizia è cosa nota.

  25. Marco S. scrive::

    Spazzatura sociale è una frase da fascisti.

    Beh, no: definire dei fascisti organizzati ‘spazzatura sociale’ è solo nomenclatura.

    Giovanni Fontana scrive::

    Perché non si può tifare contro la propria squadra?

    Guarda, è proprio che tu non hai la cultura dello sport, che in Occidente hanno inventato i Greci: si chiama ‘agon’ una competizione in cui si lotta per prevalere sull’avversario; non esiste che si lotti per perdere perché così si fa dispetto a qualcun altro. Non esiste proprio: è come spaccare le gambe all’avversario prima della corsa; oh, sì, arriverai prima tu, ma non ha nulla a che vedere con una competizione sportiva.
    Ma non è mica colpa tua, eh? E’ proprio deeply ingrained (come direbbe Max 😉 nella cultura italiota delle furbate, del Palio di Siena con le alleanze sottobanco, della corruzione istituzionalizzata e compiaciuta, delle frustate non al tuo cavallo, ma a quello avversario e pure al fantino.

  26. Verginelli, mi pare che i verginelli si siano svegliati tutti adesso.
    Ah, giusto, non si parla di sesso, si parla di altro.
    Beh, se per quello, a quanto ho capito io, anche il post non parlava di ultrà.

  27. Certo, se stiamo parlando del barista laziale siamo d’accordo. Pero` le cose vanno cosi` purtroppo, ed e` qui lo scandalo: gli ultra` parlano al telefono col presidente. E il presidente dice di si`, se no sono cazzi. E tirando le somme il risultato un po’ falsato lo e`.

    Giovanni Fontana scrive::

    lorenzo scrive::
    Non si parla piu` di tifare e sfottere chi si vuole, si parla di falsare una partita: e` un comportamento assimilabile al farsi corrompere per far vincere l’avversario. Chiaro?
    Io su questo non ho un’opinione. Cioè, l’ho cambiata più volte nelle ultime ore, perché da una parte riconosco il valore delle pressioni, ma dall’altra mi fido del giudizio di quelli che, come Saverio, dicono che la Lazio gioca sempre così male. Non ho un’opinione, ancora. Per questo ho messo il disclaimer a inizio post: io sto parlando del tifare contro da parte dei tifosi laziali.
    Chiaro che se si tratta di minacce, non c’è neanche da parlarne, vanno arrestati.
    Però ecco: gli ultras delle due squadre non sono per nulla “nemici” come direste; della squadra non gli importa neanche tanto. Sono lì per giochi politici, e quando c’è da attaccare la polizia, come nei derby citati, si mettono d’accordo sempre: il patto fra romanisti e laziali per darle alla polizia è cosa nota.

  28. Shylock scrive::

    non esiste che si lotti per perdere perché così si fa dispetto a qualcun altro.

    Si lotti? Scialocco, ma di che parli? Guarda che non sono i tifosi che vanno in campo. I tifosi sono persone che vanno allo stadio e sperano che succeda la cosa che li fa più felici. Punto.

    Io quando hanno accusato la Fiorentina di aver fatto il biscotto con l’Inter mi sono incazzato http://www.distantisaluti.com/ascolta-un-cretino/
    e sono orgogliosissimo che la Fiorentina non andrà in Europa per essersi comportata correttamente contro l’Inter.

    Io sono per la competitività più genuina. La vedi la frase che c’è come sottotitolo al blog? “Poveri i bambini che finiscono nella squadra avversaria”, me la scrisse un mio amico per prendermi in giro – con tanto affetto – quando ero in Palestina. Intendeva dire che ero tanto per la correttezza del gioco, e la vitalità dell’essere competitivo che non avrei fatto vincere neanche i bambini palestinesi quando li portavo a giocare a pallone.
    E per la gran parte era vero!

  29. Giovanni Fontana scrive::
    Allora, per quanto mi riguarda, non vedi che gusto ci sia nel calcio.
    Cioè, magari ne vedi un altro ma diverso dal mio, ma per quel che riguarda me, lo sfottere è il sale dell’amicizia.

    Mah, nel calcio, come in qualunque altro sport, il gusto è che la tua squadra gioca bene, meglio delle altre, e magari vince. Gioire per la tristezza dei tifosi altrui che hanno perso a me pare una roba o da bambini o da frustratelli che gioiscono per i piccoli dispiaceri altrui. Magari mi sbaglio e il mondo è fatto tutto da filosofi buontemponi goliardi che sanno sfottere senza cattiveria alcuna. Secondo me non è così il mondo, ma ripeto può essere che mi sbaglio. 🙂

    Poi per me il sale dell’amicizia è la reciproca disponibilità, ad ascoltarsi, ad aiutarsi, a criticarsi, a darsi dei consigli a mostrare solidarietà e affetto e sì, anche a sfottersi per cose di nessuna importanza, una volta ogni tanto. Da qui a dire che sfottere è il sale dell’amicizia, ce ne corre, caro Giovanni. Credo che cambierai idea col passare degli anni, col venir meno dei motivi per sfottere il prossimo e coll’aumentare delle situazioni complesse, in cui occorre darsi una mano, più che sfottersi.

  30. @ Giovanni Fontana:

    o Giovanni pero’ anche tu predichi bene e razzoli mali…qui contesti le parole usate e non il contenuto…
    e il contenuto è che neanche io ce la faccio a tifare contro la mia squadra del cuore..proprio non ce la faccio…mi ripugna ..mi fa vomitare…è contro natura (la mia)..

  31. io milanista tifero’ inter in finale di coppa campioni ma solo perche’ cosi’ l’Italia si becca ancora 4 posti x la coppa e non 3…. detto questo i tifosi laziali han fatto quello che credevano giusto xche’ secondo loro vedere i festaggiamenti romanisti x lo scudetto dopo una stagione da dimenticare sarebbe stato troppo e quindi cinicamente han tifato contro … e non mi pare un peccato capitale

  32. che poi alla fine La Domanda è questa:
    ” è più importante tifare per la propria squadra o tifare contro i tuoi avversari storici???”.

    Ecco per me conta di piu tifare PER la mia squadra prima di tutto…e poi Contro gli altri…su una bilancia il piatto pende dalla parte del PER..
    ..
    e se il tifare per la tua squadra vuol dire far vincere i tuoi “nemici” storici…che almeno abbiate la decenza di non esultare quando la vostra squadra prende un gol…un silenzio è piu che sufficiente..
    ..e che almeno abbiate la decenza di non esporre lo striscione “mourinho uomo vero in un calcio FINTO”….finto?!!!! capito??!? quelli che perdono apposta parlono di Calcio FINTO???!!!!

    ma pe’ piacere…

  33. Gioshua scrive::

    ali…qui contesti le parole usate e non il contenuto…
    e il contenuto è che neanche io ce la faccio a tifare contro la mia squadra del cuore..proprio non ce la faccio…mi ripugna ..mi fa vomitare…è contro natura (la mia)..

    Appunto. Vuoldire avere un approccio fideistico, folle, religioso, proprio quello da Ultrà che contestiamo. È una squadra di calcio! Come puoi pensare che ci sia qualcosa che ti spinge, da dentro, a tifare a favore anche se sai che l’esito è quello che ti rende felice?

    Per questo usare “mi ripugna” è pericoloso: a te non fa paura?

  34. Gioshua scrive::

    che poi alla fine La Domanda è questa:
    ” è più importante tifare per la propria squadra o tifare contro i tuoi avversari storici???”.

    No, non è per nulla questa. Fra lo scudetto della Lazio e la retrocessione della Roma, quasi tutti tiferebbero per la prima.

    La domanda è: c’è una misura nel tifo per la propria squadra o siamo degli invasati che non riescono a misurare le cose?

    E se non siamo degli invasati fra: vittoria irrilevante e sconfitta rilevantissima è chiaro che scelgo la seconda.

  35. Giovanni, invece di trasformare una questione così semplice e ovvia in un dibattito sui massimi sistemi filosofico-religiosi, non potresti semplicemente per una volta riconoscere “ragazzi, guardate, ho scritto una cazzata, mi son fatto prendere, ogni tanto capita”. Per me rimarresti sempre il più brillante di tutti, solo un po’ più modesto, onesto e perfino più simpatico.

    Saluti.

    Enzo

  36. Giovanni Fontana scrive::

    Si lotti? Scialocco, ma di che parli?

    Di, sport, appunto: di agon-ismo.

    Guarda che non sono i tifosi che vanno in campo. I tifosi sono persone che vanno allo stadio e sperano che succeda la cosa che li fa più felici. Punto.

    Mbe’? Anche gli shahid: mica vuol dire che non sono stronzi.
    Ripeto: lo sport e’ un’altra cosa.

    Saverio scrive::

    ho visto tante partite della Lazio quest’anno e, non me ne voglia Lotito, la squadra è veramente scarsa. Cioè, di solito gioca né più né meno come ha giocato con l’Inter.

    Ah, si’? E quaranta punti come li ha fatti, giocando ‘di solito’ in 2 contro 11?
    Perche’ l’altra sera in campo ci sono andati solo Muslera e Zarate: Muslera ha parato quel che ha potuto; Zarate, che gia’ la passa poco di suo, vedendo che i compagni nemmeno si smarcavano, continuava a dribblare finche’ non gliela toglievano.
    L’altri, se so’ scansati, non raccontiamo fregnacce.

  37. @ Giovanni Fontana:
    Ma torto de che?
    Pensi che le rivalita’ sportive – e sottolineo sportive – in altri Paesi non ci siano?
    E com’e’ che non m’immagino i tifosi del City fischiare i propri giocatori (e peggio) per farli perdere per fare un dispetto allo United?
    Ma perche’ devi difendere quei poveracci (nel significato romanesco del termine)?

  38. Giovanni: da prima che scrivessi questo post pensavo di venire sul tuo blog per farti un pò di domande, forse un pò OT.

    Adniamo al dunque. Appena finita la partita di domenica, in forum e social network romanisti hanno fatto capolino vari provocatori laziali ed in interisti. Sfottevano. Insultavano. E fin qui tutto in regola.

    Il fatto è che poi, ad un certo putno, sono iniziate a sbucare vari tifosi della Fiorentina. Felici del biscottino laziale. Dicevano che ben ci stava e che ce lo meritavamo perchè…. nel ’93 gli facemmo il biscotto noi a loro. pare infatti che li mandammo in Serie B, pareggiando con l’Udinese in casa. Alcuni adirittura hanno trascritto tutta la telecronaca della partita dell’epoca (impressionante).

    In sintesi ci danno la colpa di non aver vinto quella partita (ma, dico io, non ci potevano pensare loro a fare un punto in più le domeniche prima?). Dicono che Carnevale quella domenica(non un granché di attacante dopo l’episodio doping) sbagliò un gol fatto ed Haesller un rigore, tutto solo per mandare la Fiorentina in B. Insomma tutto complotto ordito dai perfidi giallorosso hce avrebbero in odio i fiorentini. Mah.

    Io cerco di spiegare che se avessimo vinto forse allora l’Udinese avrebbe potuto dire lo stesso (“ci avete mandato in B perfidi ormanisti! potevate accontetarvi del pareggio ed invece ci odiate!).

    Insomma dicono che fu un meschino biscotto antifiorentino.

    Allora, io ti voglio chiedere se secondo te:

    1) Davvero i tifosi della Fiorentina hanno covato tanto astio dopo qull’episodio? Quella partita ricopre una così grande importanza nell’immaginario fiorentino?;

    2) Ma non sono un pò paranoici? (Penso pure che hanno qualche smania di protagonismo: ce ne vuole per pensarsi odiato ed inviso da tutti, Roma compresa);

    3) L’episodio è davvero uguale a quello della Lazio? Secondo me no. Sarà stato biscotto, ma non risulta che i romanisti esultassero al gol dell’Udinese e che si sventolessaro bandiere bianconere.

    Rispondimi per favore e svelami l’arcano (fiorentino).

  39. @ Strade di Francia:
    Ciao Filippo, io stesso ho pensato a quel fatto prima di scrivere la mia opinione su questo.

    Davvero i tifosi della Fiorentina hanno covato tanto astio dopo qull’episodio? Quella partita ricopre una così grande importanza nell’immaginario fiorentino?;

    Sì, davvero ha un posto nell’immaginario: è uno dei fatti che misero definitivamente fine al gemellaggio fra Roma e Fiorentina (ci pensi? Un tempo erano gemellate!)Ma anche moltissimi romanisti se lo ricordano – e mi ci prendono in giro!

    Strade di Francia scrive::

    2) Ma non sono un pò paranoici? (Penso pure che hanno qualche smania di protagonismo: ce ne vuole per pensarsi odiato ed inviso da tutti, Roma compresa);

    Non c’è dubbio che siano paranoici. Se vai allo stadio, o sui forum dei tifosi, fiorentini ogni settimana la partita era meritata, ed è stato il complotto del palazzo a farli perdere.
    Sì, tutti ce l’hanno sempre con la Fiorentina.

    Strade di Francia scrive::

    3) L’episodio è davvero uguale a quello della Lazio? Secondo me no. Sarà stato biscotto, ma non risulta che i romanisti esultassero al gol dell’Udinese e che si sventolessaro bandiere bianconere.

    Allora, distinguiamo: i tifosi e la partita. Per quanto riguarda i tifosi, sì, è vero che furono contenti di mandare in B la Fiorentina. O almeno è vero che esultarono. Che, insomma, quella volta lo stadio non stava per la Roma: dopo l’1-0 per la Roma tutti i romanisti tifarono per il pareggio dell’Udinese.

    Quanto ai giocatori: credo piuttosto che alla Roma non fregasse nulla. La questione che mosse gli animi – e su cui, ti dico, anche io ho serî dubbi – è che Carnevale quel gol non l’abbia segnato volutamente. Fu una scamorza, a portiere a terra, che quello fece in tempo ad alzarsi e andarla a raccogliere di corsa. Il problema è che, un mese dopo, Carnevale diventò un giocatore dell’Udinese.

    Detto ciò, io sono stato contentissimo di aver perso la finale di Coppa Italia, e l’Europa per non essersi accordati con l’Inter ai danni della Roma, nonostante questo precedente.

  40. @ Giovanni Fontana:
    E poi, non sto affatto parlando ‘di tutt’altro’.
    Nel post scrivi:

    “In questo post (…) si difende l’atteggiamento – sportivo nel senso più genuino del termine – dei tifosi della Lazio.”

    E io ti contesto proprio questo: nello sport, si punta sempre a superare l’avversario di turno, mai e poi mai a lasciarsene superare volontariamente; e’ contrario a qualsiasi regola, a qualsiasi codice di lealta’ sportiva.
    Ergo, i tifosi della Lazio hanno spinto fattivamente verso la trasformazione della partita in un evento ANTIsportivo, che con l’agonismo, appunto, non c’entra piu’ un cazzo.
    Sono andati alla partita come si va a vedere il wrestling, dov’e’ perfettamente normale che si facciano le sceneggiate e si prenda l’avversario a sediate nella schiena.
    Questo li rende felici? E’ un problema loro.

  41. Sì, comunque in definitiva hai scritto ‘na cazzata stavolta 🙂 Secondo me volevi proprio scrivere ‘na cazzata per divertirti a sostenere una parte non sostenibile, e vedere le reazioni di chi ti legge.

    Se invece sto facendo dietrologia, ahò, e vorrà dire che quando dici di essere “un cazzone” c’hai ragione tu! 😀

  42. Anellidifum0 scrive::

    Sì, comunque in definitiva hai scritto ‘na cazzata stavolta 🙂

    Oh, se è così è na cazzata dovrebbe essere proprio facile trovare uno che trovasse un argomento per darmi torto: ‘nvece ce ne fosse uno che avesse tirato uno straccio di buona ragione.

    Tutti scandalizzati ma senza spiegare il perché.

  43. Shylock scrive::

    Ergo, i tifosi della Lazio hanno spinto fattivamente verso la trasformazione della partita in un evento ANTIsportivo, che con l’agonismo, appunto, non c’entra piu’ un cazzo.

    Quindi anche quelli dell’Inter!
    I tifosi della Lazio hanno fatto quello che hanno fatto i tifosi dell’Inter: tifare per la squadra la cui vittoria avrebbe creato loro più gioia.

    Per questo hanno sperato che a squadra vestita di biancoceleste subisse gol, e quella vestita di nero e azzurro li facesse. Solitamente, invece, sperano che vinca quella biancoceleste.

    Per te, invece, è una religione.

    Come dice Malvino: mi pare disonesto il voler vincere a tutti i costi, non il riuscire anche a perdere pur di togliersi uno sfizio.

  44. Giovanni Fontana scrive::

    Per te, invece, è una religione.

    Bullshit. E’ per te che, siccome fare così li rende felici, allora è occhei (allora anche lo shahid, appunto, o chi pesta i gay, è felice così: che cazzo di argomento è?).
    Lo sport non è about Being Felici: è about andare in campo e dare il meglio che hai per battere l’avversario. Questo devi aspettarti dalla squadra che sostieni. Se ti aspetti il contrario, _pensi_ di essere uno ‘sportivo’ ma in realtà sei uno spettatore da Circo Massimo (ammorte li romanisti, ao’! vojo vede’ er zangueeeee!!!), o uno che sfoga le sue frustrazioni così.
    Che poi è l’atteggiamento del fanatico religioso, apppunto: più attento a porre divieti e rovinare la vita agli altri che a godersi la propria, anzi disposto pure ad automortificarsi, tanto la sua felicità non è di questo mondo.

  45. Giovanni Fontana scrive::

    Oh, se è così è na cazzata dovrebbe essere proprio facile trovare uno che trovasse un argomento per darmi torto: ‘nvece ce ne fosse uno che avesse tirato uno straccio di buona ragione.

    Infatti è da mo’ che te lo si dice: ‘sportivo’ è uno che accetta le regole dello sport, che non sono quelle del tifo, di _questo_ tifo in particolare.
    It’s that simple.
    Se tu prendi una pecora, ci appoggi sopra piatti e bicchieri, poi vieni qui, ce la mostri ed esclami trionfante: ‘questo è un tavolo nel senso più genuino del termine’, non sono tutti gli altri che vengono a dirti ‘stai dicendo una cazzata’ ad avere una concezione ‘religiosa’ del tavolo, sei tu che non hai capito un cazzo di cosa sia un tavolo ma pretendi di spiegarlo agli altri.
    Peggio: in realtà a casa tua, come ci confermi, usi quei manufatti di varia foggia che tutti quanti usano e chiamano ‘tavoli’, ma qui sostieni pervicacemente che aò, tu’ cuggino ce magna zempre zopra a ‘sta bbella pecorona ed è pure contento, mo’ che volemo nojartri?

  46. shylok nessuno dice che è stato un comportamento sportivo, è stato un comportamento da tifosi, o per lo meno da quella parte di tifosi che gioisce anche nelle disgrazie dei propri “nemici” (non in senso lettarale), non so se siano la maggioranza ma di sicuro son parecchi (ad esempio quale percentuale di italiani pensi che tiferà inter nella finale di champion nonostante serve a garantire il 4 posto l’anno prox?)
    se a una parte delle persone non pare possibile gioiere di ciò non vuol dire che chi lo fà sia un essere spregevole o che abbia torto, per quanto mi riguarda l’unica cosa divertente del lunedi era/è andare a scuola/lavoro per sfottere/essere sfottuto per i risultati calcistici

    chi critica così tanto la cosa mi sa che prende il calcio troppo seriamente, è poi che senso ha voler imporre a tutti i costi una gara di calcio di serie a come ideale di sportività?? già che ci son squadre che investon miliardi e altre che non possono, senza contare gli intrighi vari alla moggi vi avrebbero già dovuto far capire che il calcio di alto livello è molto più simile al wrestling di quanto pensiate

  47. Shylock scrive::

    Lo sport non è about Being Felici: è about andare in campo e dare il meglio che hai per battere l’avversario.

    Oh, e continui a parlare di quelli che vanno in campo. E non una volta una dei tifosi. Perché lo sai che lì non hai argomenti.
    Shylock scrive::

    Questo devi aspettarti dalla squadra che sostieni.

    Lo vedi l’approccio religioso!
    E se la squadra che sostieni è, alternativamente, la Lazio e l’Inter? Se la Lazio ti sta simpatica, ma non è che te ne freghi molto? Se tu, appunto, sostieni la Lazio ma non al punto che prendere un pareggio inutile sia più importante di regalare lo scudetto alla squadra meno simpatica?

    Considerare illeciti questi comportamenti è, appunto, da setta, da culto religioso, da lesa maestà. La mia squadra è intoccabile, anche per un bene più grande.

    Se vittoria della Lazio ti dà gioia 10 e vittoria della Roma ti dà gioia -10 (o diciamo anche -5) non c’è dubbio che scudetto alla Roma ti darà gioia -200. Quindi, molto semplicemente, fai la cosa che ti rende felice!

  48. marco scrive::

    shylok nessuno dice che è stato un comportamento sportivo

    A parte Nessuno Fontana, vuoi dire:

    “si difende l’atteggiamento – sportivo nel senso più genuino del termine – dei tifosi della Lazio.”

    Oh, ma almeno leggere.

  49. Giovanni Fontana scrive::

    Oh, e continui a parlare di quelli che vanno in campo. E non una volta una dei tifosi.

    Sbagliato: io parlo di quello che i tifosi si aspettano da quelli che vanno in campo.
    Se ti aspetti non che cerchino di superarsi a vicenda (a prescindere da quale delle due squadre – magari neanche una – sia la ‘tua’) secondo le regole di quella competizione, ma che facciano quello che ‘ti rende felice’, il tuo NON è un atteggiamento sportivo.
    It’s that simple, e non c’è niente che tu possa dire che lo farà passare come tale, come non c’è nessun argomento che tu possa inventarti per far passare una pecora per un tavolo.
    Hai fatto un’affermazione falsa, subito all’inizio del post, e nun ce voi sta’.

  50. Shylock scrive::

    Se tu prendi una pecora, ci appoggi sopra piatti e bicchieri, poi vieni qui, ce la mostri ed esclami trionfante: ‘questo è un tavolo nel senso più genuino del termine’, non sono tutti gli altri che vengono a dirti ’stai dicendo una cazzata’ ad avere una concezione ‘religiosa’ del tavolo, sei tu che non hai capito un cazzo di cosa sia un tavolo ma pretendi di spiegarlo agli altri.
    Peggio: in realtà a casa tua, come ci confermi, usi quei manufatti di varia foggia che tutti quanti usano e chiamano ‘tavoli’, ma qui sostieni pervicacemente che aò, tu’ cuggino ce magna zempre zopra a ’sta bbella pecorona ed è pure contento, mo’ che volemo nojartri?

    Scusa Giovanni, ma questa parte di commento qui di Shylock l’adoro. Sto ancora a ride.

  51. Shylock, secondo me ci sono due aspetti distinti, in questa discussione, nelle motivazioni di chi considera sbagliato l’atteggiamento dei tifosi laziali.
    Se stiamo parlando della sacralità della maglia, intesa come impossibilità di concepire che le meccaniche di un campionato a punti ti possano portare a tifare – anche solo per 90 minuti – contro la _tua_ squadra, stiamo facendo un discorso che esula dalla sportività. Stiamo semplicemente paragonando la squadra alla mamma, ai figli, a qualcosa di geneticamente legato a te che non si può mai tradire.
    Ma è un discorso di fede, difficile da sostenere con motivazioni razionali.
    Senza questa concezione di sacralità della maglia, non riesce difficile comprendere che un tifoso laziale baratti tre inutili punti in classifica con la certezza che la sua città non verrà invasa da caroselli di un anno coi colori della Roma.
    Se vogliamo fare, invece, un discorso di purissima sportività, possiamo chiudere direttamente tutta la baracca-calcio e risparmiare la nostra intelligenza per qualcos’altro.
    Nessuno (parlo di chi conosco io) osserva semplicemente la competizione augurandosi che vinca il migliore (cosa che succede spesso nel tennis, parlando di sport che conosco).
    Nel calcio ci si sposta in sfumature più o meno accentuate di quella che si può chiamare non-sportività del tifo.
    All’autogol dell’Atalanta contro il Bologna, che ha salvato i secondi e condannato alla retrocessione i primi, i bolognesi hanno esultato. Nel tennis è maleducazione (o per lo meno lo era, ora stanno prendendo un po’ di “cattivi esempi” dal calcio) applaudire ad un errore gratuito dell’avversario.

  52. @ Peppino:
    Scommetto una pelle di pecora che Scialocco – per rispondere alla tua obiezione inoppugnabile – svierà l’argomento sugli uomini che vanno in campo e devono dare il massimo!

  53. @ Peppino:
    Quel che a Giasone Fontana sfugge è che il mio discorso prescinde dalla ‘sacralità della maglia’ che lui mi vorrebbe affibbiare.
    Faccio un esempio personale: tra Inter e Barça, sarei stato più ‘felice’ se avesse vinto la seconda, visto che mi stanno sui coglioni Mourinho, i giocatori dell’Inter e, in generale, i piagnistei isterici di chi faceva le telefonate lingua in bocca con Bergamo come quell’artri.
    Ma sportivamente devo ammettere che hanno meritato più loro di passare il turno.
    Non è così difficile.

    Peppino scrive::

    Nel calcio ci si sposta in sfumature più o meno accentuate di quella che si può chiamare non-sportività del tifo.

    Ecco, appunto: invece l’antisportività somma dimostrata dai laziali è, per Giovanni (detto Er Pecora 😉 , “l’atteggiamento sportivo nel senso più genuino del termine”.

  54. Ma poi, oltretutto: io sono della Lazio. Non sarà che il mio parere in questo caso vale un po’ di più di chi non è della Lazio? Mi sono vergognato del comportamento dei giocatori della Lazio, far melina sullo 0-1 e sullo 0-2.

    Per vergognarmi anche dei tifosi della Lazio, beh quello no: ho finito i vagoni di vergogna per interposta persona nei loro confronti dal 1986.

  55. Anellidifum0 scrive::

    Ma poi, oltretutto: io sono della Lazio. Non sarà che il mio parere in questo caso vale un po’ di più di chi non è della Lazio?

    Detto che io non condivido il tipo di ragionamento per cui l’opinione di chi è, per gruppo, coinvolto ha più titolo degli altri (ne parlammo a proposito dei diritti degli omosessuali, ricordi?).

    Ma se proprio vogliamo seguire il ragionamento, anche tutti quelli che erano allo stadio tifano la Lazio: e quindi hanno ragione loro?

  56. Da buon laziale non di Roma, non me ne frega più di tanto se la Roma vince il campionato: non ho avversari romanisti da sfottere o da cui essere sfottuto. Per questo mi auguravo un pareggio che rendesse più bello il campionato; per quanto riguarda il comportamento dei “geni del male” dei laziali di Roma sono convinto delle motivazioni espresse da Giovanni e Peppino in particolare; al massimo si può accusare di antisportività i giocatori laziali.

  57. Giovanni Fontana scrive::

    Anellidifum0 scrive::
    Ma poi, oltretutto: io sono della Lazio. Non sarà che il mio parere in questo caso vale un po’ di più di chi non è della Lazio?
    Detto che io non condivido il tipo di ragionamento per cui l’opinione di chi è, per gruppo, coinvolto ha più titolo degli altri (ne parlammo a proposito dei diritti degli omosessuali, ricordi?).
    Ma se proprio vogliamo seguire il ragionamento, anche tutti quelli che erano allo stadio tifano la Lazio: e quindi hanno ragione loro?

    Uhm sì, sul primo punto hai ragione. Sul secondo no: quelli sono animali 😀

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