L’arresto di Assange a Londra non è un complotto

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Avessero almeno uno straccio di prova. No, non parlo dei giudici svedesi. Parlo di quelli che hanno cominciato a dire che è tutta, ovviamente, una cospirazione. Per affermare una cosa simile bisogna avere delle prove: non ce n’è neanche una.

Un sacco di gente è completamente partita, e ha iniziato a dare per ovvio, scontato, automatico, ascoltauncretino, che: A) UK concederà l’estradizione ad Assange in Svezia B) in Svezia ci sarà un processo farsa dove sarà condannato per stupro C) gli Stati Uniti, che sono dietro a tutto, lo deporteranno accusandolo di spionaggio D) Assange sarà chiaramente giudicato colpevole da una giuria compiacente che lo condannerà a una lunghissima pena [E) sarà dato in pasto alla CIA che lo torturerà – sì, è stato detto anche questo].

Ecco, mi servirebbe un volenteroso che facesse l’elenco di tutte le persone che hanno completamente perso senno e senso critico, per andargliene a chiedere conto dopo, quando una qualunque di queste cose non si verificherà (perché ne basta una perché il Grande Piano salti): magari, allora, si confronteranno con l’automatismo del pensare il male in cui si sono tuffati. Fra l’altro, l’esito di un eventuale processo simile negli Stati Uniti è tutt’altro che scontato. Anzi, fino a ieri si diceva che le basi per una tale condanna sono decisamente scivolose, ed è molto difficile che il governo americano voglia rischiare questa strada. In America i processi sono una cosa seria.

Ricordiamoci che questo procedimento per stupro – e, sì, è un’accusa per stupro: si chiama così l’avere un rapporto sessuale con una persona non cosciente o consenziente – è stato aperto ad agosto, cioè mesi prima della pubblicazione di questi leaks, che è stato riesaminato a settembre dopo essere stato archiviato, e che a metà novembre è stata presentata la richiesta di arresto da parte del giudice svedese. Inoltre che Assange si è sempre rifiutato di presentarsi in Svezia per essere interrogato, di fare la prova del DNA o di collaborare a queste indagini: quindi, o l’intera corte svedese si trasferisce a Londra per giudicarlo, oppure una richiesta di estradizione è l’esito più scontato. Naturalmente, e anche questo è bene ricordarlo, Assange è assolutamente innocente fino alla prova del contrario. Come è del tutto possibile che le due donne si siano inventate queste accuse per sfruttarne la visibilità: è probabile, ma il procedimento è del tutto naturale, e il modo per accertare la verità e l’innocenza di Assange è proprio questo.

Invece, dentro all’elenco di quelli che, stavolta, hanno avuto il riflesso condizionato della malafede ci sono anche persone impensabili. Persone che, di solito, si tengono debitamente alla larga da questo tipo di tic populisti:

Io, basito, ho letto Zambardino, che ha scritto questo:

Dobbiamo davvero credere alla fola dell’accusa per stupro e quindi accettare un’estradizione che alla fine porterà Assange in mano agli “intervistatori” specializzati della Cia, ai “riprogrammatori”, ai tormentatori di stato?

Gilioli aveva scritto questo:

Giusto perché si sappia: non essendo stato possibile sinora incriminarlo per altro, Julian Assange è ricercato dall’Interpol e quindi dalla polizia di 188 Paesi, oltre che da un’apposita task force del governo americano

Per inciso, questo è quello che ha detto la procuratrice svedese:

I want to make clear that I have not been subjected to any kind of pressure, neither political nor of any other kind, I am acting as prosecutor because there are suspicions of sex crimes committed in Sweden in August. Swedish prosecutors are completely independent in their decisions.

Ma tanto anche lei sarà considerata parte del complotto.

Così, per il gusto di, pubblico qui il complottista dei complottisti, è uno che ha scritto questo nella pagina dei commenti sul Guardian:

I think it’s all a conspiracy. Obama and Hillary have shares in Wikileaks. Why on earth would they be so determined to make sure it gets maximum publicity.

C’è sempre uno più complottista che ti epura. Magari vi fa ridere, e un po’ lo fa, ma se uno crede all’uno non c’è ragione di non credere all’altro. Quanto a veridicità e prove, non è niente di diverso da quelli che dietro all’arresto di Assange c’è la CIA.

Al cor poco gentil ratto s’apprende

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Diverso tempo fa una persona con la quale avevo un dialogo franco e schietto mi sottopose, con entusiasmo, un articolo scritto da Marco Travaglio. Non ricordo se fossi d’accordo col contenuto dell’articolo, probabilmente sì, ma ricordo che conteneva un’immagine odiosa: Berlusconi era arrivato al capolinea e i ratti stavano abbandonano la nave che affondava. M’infuriai. Intanto questa storia di Berlusconi che era finito, e tutti i suoi sostenitori corrotti lo stavano abbandonando, l’avevo sentita mille volte, e tutte le volte Berlusconi era tornato più forte di prima. Anzi, il più delle volte non s’era mosso di lì, ché se tutti i topi l’avessero davvero abbandonato, negli anni, ora avremmo un’Italia diversa, e migliore.

Ma poi, soprattutto, come poteva essere accettabile un concetto come quello? Come si può apprezzare un argomento così andreottiano (a pensar male si fa peccato ma spesso si ha ragione? Magari fra le persone che frequenti tu, imbroglione!). Il gioco d’azzardo sulla malafede altrui, la delegittimazione degli altri pareri (pochi giorni fa, a proposito dell’abuso di potere di Bossi, scrivevo di “quanto la nostra mentalità sia abituata a distinguere malafede prima che ingiustizia: a vedere nei nostri avversarî dei servi del potere prezzolati, e senza una vera opinione, anziché delle persone che hanno idee (molto, in questo caso) sbagliate). Per doppiare il pensiero altrui e decidere che, in realtà, non è un’idea ma una menzogna camuffata ci vuole un bel pelo sullo stomaco. Un’operazione di ventriloquismo con cui può avere dimestichezza solo chi frequenta quella dimensione di doppiezza. Se questo è il tuo metro, non ci misurare gli altri!

Poi, ieri sera ad Annozero, Marco Travaglio ha usato la stessa sciupatissima metafora per apostrofare Sandro Bondi. Possibile che, ancora una volta, avesse usato quell’espressione sordida? Perché un’uscita infelice può capitare a tutti, e capita: il problema non è dire cose sceme, ma pensarle. Così, per curiosità, ho messo su Google questa storia del ratto e della nave che affonda, per vedere se era successo altre volte oppure fosse solo una coincidenza di inciampi.

Ecco:

Deve riconoscerle l’onore delle armi: mentre tutti o quasi i topi fuggono e abbandonano la nave, lei è sempre lì ultimo giapponese.
19/11/2010

Molti potrebbero essere in sintonia con il nuovo partito di Fini, ma non tutti, se i topi scappano dalla nave che affonda, devi mettere qualcuno alla porta per selezionare i topi, per vedere topo e topo, dire a questo
8/11/2010

Un partito con un’identità netta intorno ai valori di una destra normale, cioè legalitaria e rigorosa, o un caravanserraglio di riciclati berlusconiani in fuga dalla nave che affonda?
Ogni giorno le cronache segnalano le “new entry” (new si fa per dire) che si accalcano all’ingresso del partito finiano senza incontrare la benché minima resistenza
5/11/2010

La banda del buco si sta disunendo, sente i rintocchi del Dies Irae e si abbandona a un arraffa-arraffa scomposto, disperato, da ultime ore di Pompei. Come quelle bande di topi d’appartamento che, sentendo suonare l’allarme della casa e in lontananza le sirene della polizia, si riempiono le tasche con le ultime posate d’argento e gli ultimi gioielli alla rinfusa prima della fuga.
16/7/2010

Mentre i topi abbandonano alla chetichella la nave e persino le escort e le badanti si dileguano, James si propone come la versione moderna di Eva Braun nel bunker berlinese e di Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra.
6/7/2010

I ratti della loggia. Il primo a sganciarsi è sempre Ernesto Galli della Loggia (…) Un po’ come la fuga del primo ratto dalla nave che comincia a imbarcare acqua. Gli altri seguiranno a stretto giro.
18/03/2010

La verità è che i primi a scaricare Craxi furono proprio i ragazzi dello zoo di Bettino: quel variopinto caravanserraglio di nani e ballerine, prosseneti e miliardari che si faceva chiamare Partito Socialista. Al primo scossone i topi fuggirono dalla nave, in linea con la tradizione italiota della fuga da Caporetto.
31/12/2009

Il fuggifuggi dalla barca che affonda è talmente frenetico che non c’è più pietà per nessuno, nemmeno per parenti, amici, colleghi. Si salvi chi può, mors tua vita mea. L’altra sera il salotto del Vespino di sinistra, dove nessuno s’era mai lamentato e dove non s’era mai parlato di casta, anzi la casta la faceva da padrona, pareva la fossa dei leoni.
27/09/2007

Come i topi e le pantegane abbandonano la stiva delle navi alle prime avvisaglie d’acqua, così dirigenti, portaborse, raccomandati, parenti, amanti, mezzibusti, soubrettini e soubrettine prenderanno la via della fuga, sciamando fuori all’impazzata con le mutande in mano, calpestando e travolgendo tutto e tutti
23/06/2006

E gli altri topi della nave che affonda seguono il suo esempio, mettendo in salvo la roba: è notizia di ieri che Dell’Utri vende all’asta l’argenteria di casa, anche perché la condanna per mafia (sia pure in primo grado) potrebbe portare a una misura di prevenzione, cioè al sequestro dei beni. Quanto alle elezioni, Bellachioma non ci pensa neppure a correre quel rischio
19/04/2005

A cinque anni mi son fermato.

Se mai vi capiterà di sentirmi dire all’indirizzo di qualcuno «le tue opinioni non valgono perché le dici solo per interesse» datemi un bel ceffone. E poi aggiungete: «questo è da parte mia, non di quello che mi paga».

Frocio ce sarai

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Leggo da River il miscuglio di psicologia dozzinale e complottismo che ha scritto Sonia Alfano:

Tutti i trattati di sessuologia analizzano gli omofobi come i classici esempi di omosessualità repressa. Lo sanno bene gli psicologi, lo sa benissimo il mondo gay. Sottolineo che non sono occasionali ma ripetuti gli attacchi di Berlusconi alle persone gay. Quest’uomo è ossessionato dall’omosessualità. La sua virilità è pericolante. Disprezza un mondo perché fondamentalmente ne è attratto. Ha dei seri problemi, la sua sessualità non è ne certa né sicura. E’ sessualmente disturbato. E’ come se dovesse dimostrare il contrario di qualcosa. Dimostrare che non è gay frequentando ragazzine, facendo il macho“.

Detto che definire “ripetuti attacchi alle persone gay” delle dichiarazioni da vecchio e bieco omuncolo, che probabilmente gli varranno anche la simpatia di altri vecchi e biechi omuncoli (e forse i loro voti), dove gli omosessuali non sono un vero bersaglio ma il parafulmine di un’ironia stantia e cazzocentrica, è la solita tendenza a piegare i fatti alla propria tesi.

Detto che dire “Quest’uomo è ossessionato dall’omosessualità. La sua virilità è pericolante. Disprezza un mondo perché fondamentalmente ne è attratto” è un concetto da bambini delle elementari, chi disprezza compra insomma, che se fosse valido dovrebbe applicarsi anche ai comunisti, ai magistrati, alla sinistra (Berlusconi, in realtà, è comunista? E Saddam Hussein, in realtà, era curdo?).

Detto ancora che dire “E’ come se dovesse dimostrare il contrario di qualcosa. Dimostrare che non è gay frequentando ragazzine, facendo il macho” è un altro complottismo misero, che non vuole riconoscere la grettitudine e la grevità dell’ossessione altrui piegando quell’altro ai proprî tentativi d’insulto.

Ma – infine – ci rendiamo conto di qual è l’accusa sottesa, tanto affine a quel “Berlusconi è impotente!” che mi fa sempre mettere le mani nei capelli? Sì, è proprio quella: che Berlusconi sia, in realtà, frocio. Come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. E se anche fosse? Come dare lezioni di omofobia a Berlusconi. E, per favore, non iniziamo a dire che lo si suggerisce perché a Berlusconi stesso farebbe arrabbiare e gli creerebbe imbarazzo: non c’è dubbio che sia vero, ma è proprio questo che non dobbiamo fare, berlusconizzarci e introiettare il suo metro.

Come l’epigrafe dell’ultimo libro di Severgnini, originariamente di Gaber: non ho paura di Berlusconi in sé, ho paura di Berlusconi in me.

Siamo tutti “autentici grulli”

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Questo piccolo fatto di cronaca, in realtà una bega di paese, riguarda la Fiorentina, ma la riporto perché tipizza una quantità enorme di persone e occasioni.

Oliviero Beha è un giornalista sportivo e tifoso della Fiorentina. Lui è uno dei complottisti più cospirazionisti più complottisti che ci siano. Dietro a qualunque cosa c’è sicuramente una cupola: se le banane nel suo frigorifero vanno a male è sicuramente colpa della CIA, e questo in un ambiente così propenso al vittimismo e ai complessi di persecuzione (trovate un ultras che non dica che quest’anno gli arbitri, e il palazzo, ce l’hanno con loro) come il calcio, è un miscuglio corrosivo.

Beha ha scritto sul Fatto quotidiano un articolo contro i Della Valle, i proprietarî della Fiorentina, e assieme a qualche considerazione ragionevole ha infilato tutta una serie di teoremi per i quali, sostanzialmente, la Fiorentina avrebbe deliberatamente deciso di far squalificare Mutu, privandolo inoltre di assistenza tecnica, medica e legale (la giustificazione data è “c’è Jovetic”, come se fosse interesse di una squadra svalutare un proprio giocatore). Poi, Beha scrive che – altrettanto sostanzialmente – l’unico interesse dei Della Valle è fare soldi con l’indotto della Fiorentina, e argomenta questa tesi cercando di suffragarla con dei dati che, alla fine della fiera, la contraddicono. Ce ne sono delle altre, fra cui un passaggio sessista, e uno autocelebrativo della propria boria, ma la chicca è questa:

[Prandelli] è stato cacciato con ignominia mesi fa e nessuno si chiede come mai ? O si pensa da autentici grulli che abbia lasciato la Fiorentina per la Nazionale? E’ stato “sistemato” ad una Nazionale in cerca di autore più di Pirandello solo perché i Della Valle (naturalmente il Della Valle, l’altro essendo solo un fratello) volevano sbolognarlo senza pagare dazio alla città “del calcio fiorentino”.

Sì, autentici grulli. Credere la cosa più ovvia, ovvero che a Prandelli interessasse un posto di maggior prestigio – come la panchina della Nazionale – rispetto a un posto in una squadra tutto sommato provinciale come la Fiorentina è da autentici grulli. C’è necessariamente qualcosa di più grosso, dietro. Ascolta un cretino, diceva un personaggio di Bisio e Gialappa’s.  E quindi i Della Valle, potendo decidere loro chi sarebbe stato il futuro allenatore azzurro, avrebbero fatto questa scelta.

Che ha fatto Della Valle?

Ha risposto con la stessa moneta. Ha risposto con una lettera aperta a Beha, molto dura, rivoltando la stessa accusa: è un complotto. C’è una ragione per la quale Beha ha scritto questo articolo ed è perché non gli è stata data la possibilità di entrare in società, alla Fiorentina. E da quel momento, per vendicarsi, ha iniziato a fare un vero e proprio killeraggio contro i Della Valle. Inoltre Beha non può chiamarsi “tifoso della Fiorentina” perché non è un vero tifoso, e tutto quello che auspica è il male della squadra, ingannando la buona fede dei fiorentini.

Della Valle, insomma, non ha fatto molto meglio, ma ha mostrato una cosa: che all’accusa di complotto si può rispondere con lo stesso argomento vacuo, e senza alcuna prova – mi accusi di malafede? Anche tu sei in malefede. E provami il contrario! Ricordo quando c’era il fenomeno Beppe Grillo, agli inizi di questo blog, e se qualcuno si azzardava a rivolgere una critica a Grillo arrivavano due, tre, decine, di persone ad accusare – davvero! – chiunque ne scrivesse di essere “pagato da Berlusconi”, dal PD, dai poteri forti, o da chi pareva loro. Insomma, la solita delegittimazione del parere altrui: non importa quello che dici, perché tanto lo fai per interesse, quindi non mi spenderò a rispondere alle tue argomentazioni. Mi ricordo una volta, Eureka!, capii come si deve rispondere a queste accuse: no, sei tu che sei pagato da Beppe Grillo! Non seppero come replicare.

I complottisti sono malati

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Non avrei mai pensato di essere più tenero del dovuto con i cospirazionisti. Ho sempre detto che una persona per bene non crede ai complotti, perché il solo fatto d’immaginare un diabolico e arzigogolato piano orchestrato ai proprî danni, rende i contorni di una persona: significa, al tempo stesso, avere un’intelligenza diabolica per immaginarlo, e una disposizione d’animo sedotta dal male per crederlo vero. Vedere sempre un lato oscuro in ogni cosa, è un ottimo indizio della presenza di un lato oscuro in chi lo vede.

Leggendo questo articolo del New Scientist ho scoperto di essere stato perfino buono: ci sono diversi tipi di movimenti che rifiutano “la verità ufficiale”, declinandola in un piano di irrealtà fosca e paranoica, ma hanno tutti dei tratti comuni. Il rifiuto della realtà, è – il paradosso delle due cose assieme – un rifiuto della complessità, e un rifiuto della semplicità. L’analisi psicologica ed emotiva di chi è cagionevole a questo tipo di doppio pensiero è piuttosto spietata:

Qualunque cosa stiano negando, i movimenti negazionisti hanno molto in comune fra loro, non ultimo l’uso delle stesse strategie. Tutti si considerano come dei coraggiosi difensori degli oppressi che lottano contro un’élite corrotta legata a una cospirazione per sopprimere la verità, o per dare corpo a una malevola menzogna, ai danni delle persone normali. Il complotto è solitamente descritto come impegnato a promuovere un sinistro piano: che sia lo Stato del Grande Fratello, la conquista dell’economia mondiale, il potere dei governi sugli individui, il guadagno economico, o l’ateismo.

Il cospirazionismo è storicamente un riflesso del pensiero di destra, del conservatorismo contrario al progresso scientifico. Ne sono espressione il rifiuto dell’evoluzionismo, quello del riscaldamento globale, il collegamento fra HIV e l’AIDS o fra il tabagismo e il cancro. Tuttavia, come molte altre cose destrorse, sta attecchendo anche a sinistra, specie quando ci sono di mezzo gli americani: i complottisti dell’Undici Settembre, quelli che Armstrong non è mai stato sulla Luna, e così via.

C’è un’intera componente, in questi movimenti, che strizza l’occhio al populismo anti-elitario: che vede lo studio – e lo studio dei fenomeni – come un metodo per industriarsi ad abbindolare il prossimo. Gli “esperti” sono coloro che hanno più strumenti per nascondere la verità: emblematico il caso di un candidato al direttivo per l’educazione del Texas, Don McLeroy, che in un dibattito a favore del creazionismo si espresse con un nitido «qualcuno dovrà pur fronteggiare gli esperti!»

Alla fine dell’articolo ci sono 6 regole che il complottista-tipo usa – nella propria testa e al di fuori – per avvalorare la propria tesi e renderla inoppugnabile. Io ne aggiungerei una settima, che è quella più depressiva e manifesta in questo tipo di ragionamenti: qualunque evento darà ragione al proprio teorema complottista. Ciascuna cosa sarà prova del complotto, o del tentativo di nascondere il complotto. Se tu dici “Viva l’America!” è perché sei un agente della CIA, se dici “America schifo!” è perché stai cercando di nascondere che sei un agente della CIA. Così facendo, qualunque espressione della realtà – l’una, o quella contraria – dimostrerà il teorema paranoide.

Se – dice Kalichaman, psicologo che ha passato degli anni a studiare i movimenti negazionisti dell’HIV dal di dentro – le persone propense a credere a complotti e negazionismi sono, per buona parte, individui ordinarî e in buona fede, essi mantengono una fragilità del pensiero che li porta a manipolare pensieri attendibili e non. Non va così bene agli animatori dei movimenti negazionisti, per i quali la diagnosi è ancora peggiore:

Questi mostrano tutti i tratti del disturbo paranoide della personalità, incluso la rabbia, l’intolleranza alle critiche, e ciò che gli psichiatri definiscono come un grandioso senso della propria rilevanza nel mondo. In definitiva, il loro negazionismo è un problema mentale. È per questo che tutti questi movimenti presentano le stesse caratteristiche, specialmente nella sottesa teoria cospirazionista.

Né i  capibastione né le truppe negazioniste mentono nel senso più convenzionale: sono intrappolati in ciò che gli studî delle nevrosi chiamano “pensiero sospettoso/diffidente”. Lo stile cognitivo dei negazionisti rappresenta un senso della realtà deformato, che è la ragione per la quale discuterci è del tutto inutile. Tutte le persone adattano il mondo al proprio senso della realtà, ma la persona sospettosa distorce la realtà con una rigidità fuori dal comune.

Ragazzi, non penseranno mica di darcela a bere?

Ascolta un cretino

Precedenti ultimi anni:

2006-7 Fiorentina – Inter 2-3
2007-8 Fiorentina – Inter 0-2
2008-9 Fiorentina – Inter 0-0

Risultati di quest’anno:

Andata: Inter – Fiorentina 1-0
C. Italia: Inter – Fiorentina 1-0

Partite casalinghe della Fiorentina contro le “grandi”:

Fiorentina – Milan 1-2
Fiorentina – Juventus 1-2
Fiorentina – Roma 0-1

Volevo recapitare un messaggio – in punti – ai cospirazionisti:
1) Se mostrate di saperla lunga, dando per scontato che il vostro occhio scafato si manifesterà in un evento che – molto probabilmente – avrà lo stesso esito da voi previsto, indipendentemente, è chiaro che fate una profezia che si autoavvera.
2) Dovete abitare in un mondo davvero brutto. Se la spiegazione più logica per qualunque cosa è sempre la peggiore, e quella che qualcuno vi sta cercando di fregare, dovete vivere in un mondo proprio orribile, con persone che proprio non vale la pena di conoscere.
3) Se tutto avvera la vostra profezia, ciascuna cosa e il suo contrario, non è più una profezia ma un pregiudizio: se l’attaccante di riserva in campo vuol dire che c’è il complotto e lo dimostra, e l’attaccante titolare in campo vuol dire che stanno cercando di nascondere il complotto che quindi c’è, allora vale qualunque cosa: io sono un extraterrestre venuto a distruggere la terra, e ciascuna cosa che vi dissuada dal pensarlo è il mio infingardo travestimento.
4) Fate una vitaccia. Se pensate che ogni semaforo rosso sia rosso perché c’è un agente della CIA che ve lo fa scattare rosso, proprio contro di voi, vivete male. Guardate, meglio vivere sereni e farsi fregare un paio di volte nella vita, che vivere ottant’anni a guardarsi le spalle.
5) Solo per archittettarsi in testa i complotti che vi sovvengono a ogni pie’ sospinto bisogna essere una mente diabolica. Omnia munda mundis. Se per voi disillusione e realtà coincidono, non è così per gli altri: non misurateli col metro altrui – il vostro.
E infine:
100) Nonostante tutto questo: non ci indovinate MAI.

“Repubblica corrompe Google in chiave anti-Berlusconi”

Qualche tempo fa avevo inaugurato una categoria per tutti i complotti assurdi che venivano partiriti dalle menti diaboliche, quelle sì – perché per architettare la figurazione di certe assurdità, anche solo nella tua testa, devi avere del diabolico – di tanti che spiegavano qualunque argomento. L’uno, e il suo contrario, è un complotto. Difendi gli USA? Sei pagato dalla CIA. Critichi gli USA? Stai cercando di occultare il fatto che sei pagato dalla CIA.

Avevo chiamato la categoria “il di dietro”, in ossequio a quelli che – dopo aver fatto mille previsioni strampalate – alla milionesima ci azzeccano e vengono a rivendicare quella misera unica previsione, in mezzo alle centinaia dimenticate (chi si ricorda, ora, di quelli che dicevano che avrebbero ucciso Obama prima che andasse al potere?).

Ieri ne è girata un’altra, assurda. Quella per cui google avrebbe filtrato le foto di Berlusconi. Secondo tanti genî del male, e anche qualche insospettabile, google avrebbe cancellato le foto del volto insanguinato di Berlusconi rispondendo all’ordine dall’alto di chissà chi. Sto dando una mano ad AP – intern sfruttato, non di più – ora, ed ero in ufficio al momento del fatto, e con esso tutta la diretta. Ecco, a parte il fatto che le foto hanno girato fin da subito su tutte le televisioni, erano l’indomani su tutti i giornali. Il colmo è che su Google News (Italia), fidatevi, la foto di berlusconi insanguinato ha campeggiato come prima notizia per tre giorni. E pure su google video si trovano un sacco di filmati della faccenda.  Come del resto se si cerca su google standard si trovano articoli con foto del fatto di Piazza del Duomo.

Ovviamente Google ha spiegato che è un’invenzione. E vabbè. Ma la cosa, ancora, assurda è che uno si deve mettere in pace con ciò che pensa: cioè, se sei di quelli che ha scritto in lungo e in largo che quello che è successo è male perché favorisce Berlusconi  – insinuando che, invece, non fosse stato per quello, spaccargli due denti… – che così ha guadagnato l’appoggio della nazione, che è balzato in avanti nei sondaggi, etc. poi dovresti spiegare perché Berlusconi dovrebbe voler censurare le foto che vanno a suo vantaggio.

Anzi, strano che non ci sia stato qualcuno a destra – non meno bravi della sinistra a inventare complotti  – che non abbia detto che è stato “il Popolo Viola” o “Repubblica” a imporre a Google la censura.

Chewing-gum al Viagra

Al di là della facile obiezione sull’interesse d’Israele alla non riproduzione dei palestinesi, questa notizia riproduce in una scala così macchettistica da sembrare farsesca, la piena esattezza delle ossessioni di quelli di Hamas. Il sesso. I Complotti. Gli ebrei. I complotti. Il sesso.

PALESTINIANS-ISRAEL/Ciò che sostiene Hamas è che il Mossad – servizio segreto israeliano – stia infiltrando a Gaza delle gomme da masticare con un principio attivo simile a quello del Viagra, per “corrompere” la gioventù palestinese. Già sulla parola “corruzione” in relazione all’attività sessuale di qualcuno ci sarebbe da scrivere un tomo intero, ma tutto il corredo di teorie cospirazioniste è un marchio onnipresente in quegli ambienti: io lo scrivo da un po’, noi sopravvalutiamo Hamas. Il fatto che Nizar Rayan (in foto), uno degli uomini più importanti di Hamas, ricevuta l’informazione di un bombardamento israeliano, abbia deciso di rimanere nella casa, e – anzi – chiamare a raccolta la propria famiglia,dà la perfetta misura della follia di questi personaggi, accecati dal loro dogma.

Una cosa di cui avevo imparato a non stupirmi più, quand’ero là in Palestina: ci credono davvero. Ci credono alle 72 vergini come premio per i martiri, e questo non perché geneticamente portati al male – ci credeva Mahdi, una delle persone più buone di cuore che abbia conosciuto – per una ragione semplice: perché in quella società nessuno considera ridicolo crederci, e nessuno si comporta come ci si comporterebbe con qualcosa di chiaramente ridicolo. Ed è questo che va cambiato. Non è molto diverso da ciò che succede da noi con la verginità della Madonna. Ma quello, come dogma, se non altro è meno pericoloso.

È questo malinteso concetto di “rispetto” che permette l’esistenza, non residuale, di tali – terribili – idee.

>Sources: 1 2<

Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran

Un sacco di gente importante – Sarkozy ieri Obama nei giorni scorsi – negli ultimi tempi, rilascia dichiarazioni su quanto sarebbe dannoso per il mondo un eventuale bombardamento da parte israeliana, dei reattori nucleari iraniani, come successe con l’Iraq di Saddam: sembra, davvero, che l’eventualità sia molto vicina, e qualcuno dice che sarebbe già avvenuta se non ci fossero state le rivolte post-elezione in Iran.

C’è anche da dire, però, che ‘sta cosa viene detta a più riprese da molti esperti: anzi, prima dell’esito delle elezioni negli USA c’erano i più scafati che si dicevano convinti che in caso di vittoria di Obama, Israele avrebbe lanciato l’attacco prima dell’inaugurazione – prima della salita al potere di un’amministrazione meno “amica”. Ovviamente non è successo.

Il titolo è una citazione di John McCain.

Il di dietro di Veronica

Scrivevo qualche mese fa:

Dato che le possibilità che le teorie complottistiche ci azzecchino è dovuta ai grandi numeri, al caso, e più precisamente a una parte del corpo, si è deciso di intitolargli la categoria: Il di dietro.

Non ne sentivo da un po’ di dietrologie, da quando Obama doveva essere ucciso prima di essere eletto, poi appena eletto, poi dopo un mese (a proposito mi sa che sia ancora lì, no?).
Oggi ho letto questa:

Scenari:  Silvio ha paura che Veronica parli. E se a lei capitasse un incidente stradale come a Diana?

Facciamo così, io dico di no, e qui ne serbiamo memoria.