God save the queer
Se è vero che non ci sono gay in Iran come sostiene Ahmadinejad, fortunatamente, non è soltanto per il motivo suggerito da questa cruda vignetta:
Ma anche perché ci sono paesi civili che li accolgono.
Retrò, ma carina
Insoddisfazione
Alemanno fascio
Detto, fatto.
La storia siamo noi
postato su Pennarossa
Oggi, mentre ero in auto, ho visto – non visto – un signore avvicinarsi circospetto a uno dei cartelloni elettorali di Alemanno ad altezza uomo (di fronte alla metro Ottaviano), tirare fuori un pennarellone nero dalla tasca, guardarsi intorno, e disegnare al candidato del PDL i baffetti à la Hitler.
Valeria, con spirito più pronto del mio assonnato, è subito scesa dalla macchina dirigendosi verso di lui e il cartellone. Io l’ho seguita.Volevo far luce sulle motivazioni dello sfregio: era mandato da qualcuno (e semmai da chi?) o lo faceva per privato senso d’appartenenza?. Oppure perché era in pensione e non aveva nulla da fare.
Perché gli stava antipatico Alemanno (o perché gli stava simpatico?)? E i motivi erano personali, oppure l’avrebbe fatto con qualunque dei “loro”. Che poi c’era sempre da capire chi fossero, per lui, i “noi”. E per ogni partito che pensavo, mi veniva in mente un bagaglio di motivazioni credibile: da Ferrando a Storace.
Non ce l’abbiamo fatta, perché appena si è reso conto che la macchina parcheggiata lì davanti conteneva in effetti delle persone, si è allontanato con passo svelto: così non gli ho potuto chiedere quale atavico rimestamento lo stesse spingendo a un gesto che credevo solo uno stereotipo. Che nessuno faceva ancora, e se c’era qualcuno era impossibile incontrarlo; come quelli che scrivono “Amo Costanza, ma senza speranza” sui ponti, sai che esistono, ma non sai come fanno. E ti convinci che sono scritte che resistono lì da vent’anni (e comunque vent’anni fa come hanno fatto?), e che ora non si fanno più. E invece sembra di no.
In pieno centro a Roma, nell’ora di punta, solamente lontano dagli sguardi: c’è ancora qualcuno capace di adoperarsi in una protesta così d’antan. E soprattutto, c’è ancora qualcuno che usa l’espressione “d’antan”. Evidentemente sì.
Comunque non ho ancora capito se il signore mi è stato simpatico, ma penso di sì.
Metterci la faccia
Mi ha telefonato un’impegnatissima amica, studiante scienze politiche che vuole conquistare il mondo.
Nel compiere la sua scalata ha scoperto che cercando su google immagini la sigla dell’Onu (U.N./UN) ci si imbatte in questo…
Gerusalemme è l’unico luogo al mondo dove…
Reportage da Gerusalemme, l’unico posto al mondo dove…
(le foto si ingrandiscono con un click)
…Al lah assomiglia ad Al Gore:
…sono le donne ad arrampicarsi per guardare gli uomini:
…ci sono le mura della città, i muri di separazione, i muri del pianto, e i “muri” e basta:
…l’amore – al di là di tutto – tiene bottega:
…questa è la Porta Nuova, the New Gate, visto che ha soltanto pochi secoli:
…ha un senso l’espressione “come gli antichi”:
…la gente poco raccomandabile non vuole cacciare gli ebrei, ma farli venire:
…le persone sono contentissime di essere sul teatro di una violenza:
…non si usano i fiocchi rosa per celebrare l’evento:
…non si dànno testate al muro per aver fatto una cosa sbagliata, ma anzi se ne fa una buona:
…non si lotta in campo ma per il campo:
…a San Valentino i messaggi d’amore non si mandano alla fidanzata, ma a Dio:
Scontro di religioni a Gerusalemme Est
Si dice che questa sia la terra dei miracoli, ebbene:
Punto primo – Io non ho mai tirato una palla dentro un canestro
Punto secondo – So quattro parole in ebraico, e cinque in arabo.
Punto terzo – Ho fatto il coach della squadra degli ortodossi*, nella partita di pallacanestro fra Ortodossi e Anglicani.
Punto quarto – Abbiamo vinto:
Punto quinto: il mister anglicano alla fine mi ha detto “you’ve stolen”
*Per la precisione – si fatica solo a dirlo – studenti del college palestinese-cristiano-ortodosso-greco
(le foto si ingrandiscono con un click)