Confronti – Diario dalla Palestina 147
Le cose che sto per dire sono come quelle che si dicono sui tedeschi, che sono precisi, i francesi antipatici etc. Ovviamente tutti abbiamo esperienza di quanto sia vasto il campo delle eccezioni, ma l’evidenziazione di tratti comuni è un’operazione alla comodità della quale, ogni tanto, è utile ricorrere.
Ognuno – quindi – ne trarrà quello che vuole, forse il rafforzamento dei proprio pregiudizî, tant’è: poche persone sono maleducate come gli israeliani (ebrei), e se gli arabi-israeliani sono una via di mezzo, i palestinesi rientrano molto nel cliché dell’arabo prodigo e sprovveduto.
Ora sicuramente tutti avrete un sacco di esempi di israeliani gentili e palestinesi informati, ma posso garantire una certa larghezza del campione, quindi ridurrò ai termini così: se in Israele chiedi un’indicazione, l’israeliano sa la strada ma non sta a sbattersi per indicartela. Se in Palestina chiedi un’indicazione, l’arabo non sa la strada, ma te la indica lo stesso.
In ogni caso, portatevi una mappa.
I Brussellesi, le strade, non le sanno proprio!
Neanche i tassisti..
Pure i tassisti romani non sanno le strade e, una volta che li hai guidati a destinazione, se ne escono con frasi del tipo: “Io faccio il tassista, mica il calzolaio?” E a te che provi a replicare di avergli indicato direzioni, svolte e sensi unici, alla fine cadono le braccia, paghi e chiedi la ricevuta perché, ‘perlomeno’, ti fai rimborsare la corsa dal datore di lavoro.
te gliela chiedi in inglese i francesi ti spiegano tutta la strada..in francese.