Il vecchino milanese del tram

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Oggi dovevo prendere il tram, e ieri avevo finito la scorta di otto biglietti che mi ero comprato per farmeli durare un po’. Però, ferragosto, era tutto chiuso. E allora sono andato alla fermata a chiedere se qualcuno avesse un biglietto ché le tabaccherie sono tutte chiuse. E c’era questo vecchino che mi ha detto «sissì, ce l’ho», e – mentre gli davo l’euro del costo del titolo di viaggio – ha aggiunto, con accento milanese: «sa io ho l’abbonamento, ma c’è sempre qualcuno che ha bisogno di un biglietto, così ne porto sempre dietro tre o quattro».

E a me, questa cosa del vecchino milanese che porta con sé i biglietti per i bisognosi, e in questo traduce la propria buona azione quotidiana, mi ha un po’ commosso.

17 Replies to “Il vecchino milanese del tram”

  1. Meanwhile, in the U.S….

    Sono a New York, dove prendo sempre la metropolitana ma stavolta devo prendere l’autobus in un quartiere periferico di Brooklyn. Salgo, e la mia tessera non contiene credito sufficiente.
    “Posso pagare in contanti?” Chiedo.
    “Sì, ma solo in quarti di dollaro” risponde l’autista, e intanto parte.
    “Ma io non ce li ho adesso 2.75$ in quarti di dollaro, non mi può dare il resto?”
    “No, non posso prendere i tuoi soldi”
    “Allora che faccio, scendo?”
    “Ma no, siediti, che tanto io sono un autista buono”.

    Ora che ci penso dovrei farci un blog post.

  2. omino spettacolo, ma ora sono curioso anch’io: Giovanna e franco rivera veramente si portano dietro i biglietti extra? ma in quanti vi chiedono sti benedetti biglietti?

  3. Lorenzo Panichi scrive::

    omino spettacolo, ma ora sono curioso anch’io: Giovanna e franco rivera veramente si portano dietro i biglietti extra? ma in quanti vi chiedono sti benedetti biglietti?

    sarò sincero

    Io ho cominciato a farlo perchè non ho l’abbonamento tutto l’anno, ma solo nei mesi invernali, se no vado a lavorare in moto o in bicicletta (abito fuori Torino a 15 km dal luogo di lavoro). Quindi nei mesi in cui non ho l’abbonamento se devo spostarmi in città mi servono i biglietti ed è una grossa seccatura trovarsi a cercare una rivendita all’ultimo minuto.
    Una volta cominciato a portarmeli dietro, ogni tanto in effetti capita che qualcuno sia senza biglietto, talvolta è un conoscente che mi accompagna, ma altre volte è un illustre sconosciuto.
    Magari è semplicemente uno che chiede informazioni su dove trovare una rivendita e io glielo vendo sul momento dato che li ho sempre nel portafoglio.
    Non ne ho una scorta infinita, ma di solito ne ho sempre con me più di uno.

  4. Non per rovinare la vostra poesia, ma se i tram e i bus italiani avessero:

    a) le macchinette che vendono i biglietti dentro al mezzo;

    oppure

    b) le macchinette che prendono direttamente i dindarelli del biglietto dentro al mezzo sennò non sali;

    le municipalizzate avrebbero bilanci non in rosso, i Comuni potrebbero non alzare le tasse locali, i biglietti costerebbero di meno per tutti e dunque anche gli abbonamenti e, soprattutto, del vecchino buono milanese CE NE POTREMMO TUTTI SBATTERE AL CAZZO! ;-D

  5. @ Anellidifum0:

    Che cinico! Hai ragione sul fatto di fare in modo di poter comprare il biglietto a bordo però credo che anche se tutti pagassero il biglietto le società di trasporti non avrebbero i bilanci in positivo comunque.
    Almeno per quanto riguarda Roma so che una buona fetta dei costi del trasporto pubblico, forse più della metà è coperta da comune, regione e provincia.

  6. @ Valentina:
    Beh, Valentina, ma mica è cinico, a parte la battuta finale: dice una cosa giusta.

    Dopodiché se le cose funzionassero meglio quel vecchino non sarebbe meno buono, e sicuramente troverebbe un’altra possibile espressione della propria buona azione quotidiana.

  7. @ Veronica:
    you guys live in the stone-age of mass transit…;-), in Boston we have RF-rechargeable cards and you can pay/recharge on the spot with bills or credit/debit card….

    …quarters….

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