We shall overcome

interesse 3 su 5

Qualche tempo fa feci un post – contro il burqa e perciò contro Daniela Stantanchè – per ricordare a me per primo che il problema è, effettivamente, la sinistra che è diventata uguale alla destra e difende i regimi islamici nel nome di concetti identitarî e dalle tinte fascisteggianti come il rispetto per le culture, ma non bisognarsi dimenticare il pericolo della destra più classica che maschera come proprie le battaglie giuste, nel mondo, mutuando da sé stessa quegli stessi concetti comunitaristi: ognuno ha ragione a casa propria.

È forse comprensibile avere più a cuore le aporie dei benintenzionati che trascurano i pericoli insiti nell’ideologia islamica, ma non bisogna dimenticare che ci sono anche i malintenzionati, quelli che fanno della propria ideologia religiosa – alternativa, ma non troppo lontana, dall’Islam – il cavallo con cui fare questa battaglia.

Fra questi, in Inghilterra spicca Melanie Phillips, accesa critica dell’Islam, ma contraria ai matrimonî gay, sostenitrice dell’insegnamento del creazionismo, e tutto il pedigree del populista destrorso moderno. Ovviamente Phillips sostiene che c’è bisogno di accartocciarsi sulla propria propria società, e sulla propria fede – lei è ebrea, ma è il medesimo discorso che fa Raztinger con il Cristianesimo – e sostiene che il secolarismo di sinistra è il principale nemico della società liberale perché inevitabile propugnatore di multiculturalismo e del relativismo culturale inteso come annichilimento di qualunque valutazione etica, anziché come promozione dello scetticismo illuminista.

A una presentazione di un libro le hanno chiesto come mai se – come lei sostiene – il secolarismo di sinistra e l’ateismo hanno indebolito l’Occidente promuovendo il relativismo morale, persone come Christopher Hitchens, Nick Cohen e Oliver Kamm sono in prima linea nella lotta contro l’appeasement verso l’Islam radicale. Lei ha risposto le solite sciocchezze à la Calderoli sulla Nostra-Cultura-Da-Difendere.

Ho trovato ficcante, invece, quello che le risponde Cohen:

Cos’è che impaurisce di più i clericofascisti? Cosa tirerà giù i Mullah in Iran e la famiglia reale saudita, Hamas e i Fratelli Mussulmani? Non sarà la diffusione del Cristianesimo nel Medio Oriente a farlo, ma la richiesta di democrazia, la libertà di parola, la libertà dalla persecuzione religiosa, e – più di ogni altra cosa – l’emancipazione delle donne.

In altre parole saranno le mie idee, a vincere la battaglia, non le sue.

La medesima conclusione che avevo espresso nel post che avevo citato sopra. Qui, invece, la risposta di Kamm

2 Replies to “We shall overcome”

  1. Giovanni, per rispondere a questa sinistra fascista (che invoca il “rispetto per le culture altrui” quando in realtà se ne frega semplicemente) basta ricordare che cosa dicevano i fondatori dell’apartheid (vedi qui: http://karlkraus.ilcannocchiale.it/2006/07/18/tradizioni_radici_e_peculiari.html):
    “Lo scopo principale della (nostra) politica è di garantire una patria nazionale per la Nazione Afrikaner e la sua posterità, assicurando che i neri e i ‘coloured’ abbiano le loro patrie separate dove, per mezzo delle loro proprie virtù possano sviluppare la loro propria nazionalità lungo le loro proprie linee e creare la loro propria cultura e dare il loro proprio contributo”.
    Geoff Cronjé (“‘n Tuiste vir die Nageslag- Die Blywende Oplossing van Suid-Afrika se Rassevraastuk”, 1945). Un bel “rispetto” per i valori dei negri, eh?
    E Mandela invece diceva (nel processo del 1961):
    “Eravamo ispirati dall’idea di portare all’esistenza una repubblica democratica nella quale tutti i Sud Africani godranno dei diritti umani senza la più piccola discriminazione; dove Africani e non-Africani potranno vivere insieme in pace, condividendo una nazionalità comune e una comune lealtà verso questo paese, che è la nostra patria.” Chi dei due assomiglia alla “sinistra” del “rispetto”?

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