Esempî

La propria libertà finisce dove inizia quella altrui. Questo lo dicono tutti. Però bisogna andare avanti, dove sia questo limite. Io ve lo dico, dov’è questo limite: niente più oltre di sé stessi. Perché un imam non ha il diritto di dire a me che devo indossare il velo altrimenti lo offendo, o di baciare un altro uomo altrimenti lo offendo? Perché l’offesa, mai, può essere nell’occhio di chi guarda.

Esempî di cosa succede in uno stato davvero liberale (e cosa dicono i ministri):

Io mi vesto in questa maniera. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Io faccio sesso con questa persona. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Ho questo passatempo. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Penso che Mussolini sia un figo. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Mi piacciono persone del mio stesso sesso. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Non voglio vivere da paralizzato, se avrò un incidente staccate la spina. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Bestemmio. Fai male al tuo prossimo? No? Allora non ci riguarda.
Mi drogo.

Questa è la mia posizione sull’esclusione di Morgan da Sanremo, su imbeccata di due ministri.

(se volete leggere una bella e sostanziosa discussione, invece, sull’educatività o meno delle dichiarazioni di Morgan, la trovate qui. Io sono d’accordo con la solita causticità di Guia Soncini, e con l’insolito candore di Matteo Bordone)

18 Replies to “Esempî”

  1. Non so sai…..chi si droga o assume alcool ha alte potenzialità di far del male ad altri, per esempio guidando. Per cui metterci le pezze con sanzioni successive non mi sembra una soluzione.

    Per quanto riguarda Morgan, ci vedo molta ipocrisia perché molte delle persone che lavoranoin televisione sono strafatte

  2. Per esempio, tu quando scrivi ‘Esempî’ col circonflesso fai molto male al tuo prossimo, ma proprio male fisico: ogni volta rischiano di rotolarmi sotto al tavolo, dovrò leggerti col sospensorio.

  3. Checché si possa disquisire sulle origini del nostro anfitrione che lo portano ad essere a volte insopportabilmente pedante, per quanto riguarda il circonflesso lo difendo.
    A scuola non mi hanno mai spiegato dove o come usare la î, ma dopo una decina di apparizioni nella Storia d’Italia di Montanelli ho capito la regola e mi è sembrata la cosa più naturale e semplice del mondo. Molto più che scrivere “esempii”, “taglii”, “principii”, etc. Si tratta, in molti casi di associare un simbolo ad un significato. “tagli” è un verbo. “principi” significa “eredi al trono”, almeno fino a quando l’italiano non prevederà una regola seria per gli accenti tonici come in spagnolo.

  4. @ Ugo:
    E’ vero che c’è tanta gente che confonde facilmente l’Uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge con il rampollo sgambettante di Casa Savoia, ma si tratta di problemi di semantica, di comprensione del (co)testo (come direbbe il Giovane Trombone che ci ospita ;-): niente che una decente capacità di comprensione dell’italiano scritto non possa risolvere; il problema è che tanti non ce l’hanno, una decente capacità di comprensione dell’italiano scritto. E voi, con fiero sprezzo della triste realtà, volete infliggergli i circonflessi che:
    – non gli insegnano comunque la corretta posizione dell’accento;
    – sulla mia tastiera manco li trovo.
    Ecco, c’è un sacco di gente che ha problemi a camminare e voi volete mettergli i tacchi a spillo, perché vuoi mettere quanto sono più eleganti?

  5. Shylock scrive::

    E’ vero che c’è tanta gente che confonde facilmente l’Uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge con il rampollo sgambettante di Casa Savoia, ma si tratta di problemi di semantica, di comprensione del (co)testo (come direbbe il Giovane Trombone che ci ospita ;-): niente che una decente capacità di comprensione dell’italiano scritto non possa risolvere; il problema è che tanti non ce l’hanno, una decente capacità di comprensione dell’italiano scritto. E voi, con fiero sprezzo della triste realtà, volete infliggergli i circonflessi

    Considerazione ben sci(al)occa. Allora perché scrivi le maiuscole dopo i punti? Si capirebbe lo stesso, perché vuoi infliggere una regola in più. Perché non scrivi pizeria anziché pizzeria, si capirebbe lo stesso. Le regole servono a fare una lingua più ricca, e una lingua più ricca è una lingua più bella.
    Dopodiché non credo tu mi abbia mai visto scrivere a qualcuno domandadogli di usare i circonflessi. Semplicemente io, per me, preferisco essere più preciso.
    E ti garantisco che non faccio nessuno sforzo acustico, basta abituarcisi, a farci caso.

    Shylock scrive::

    non gli insegnano comunque la corretta posizione dell’accento;

    Di sicuro insegnano l’etimologia, e – ripeto – in più d’un caso sono diacritici: sicuramente più delle maiuscole a inizio paragrafo.
    Comunque credo, vado a occhio, che tutte le parole da circonfliggere siano piane.

    Shylock scrive::

    – sulla mia tastiera manco li trovo.

    Beh, su quello ti posso aiutare. Ci sono un sacco di programmini che ti permettono di riconfigurare la tastiera (non scrivo mica il codice ASCII ogni “i” circonflessa).
    Non c’è neanche questo “È”, o questo “«”, o questo “»”, o questo ancora “–”. La tastiera italiana è fatta male: ci sono un sacco di tasti che servono di meno, come “ç” e un sacco di altri che non sono utilizzati (ad esempio “alt gr” è associato solo alla “e” per “€”, e alla “ò” per la “@”, io difatti ho associato la “ì” a “î”, e varie altre).
    Se interessa ti do qualche link, oppure ti posso dare direttamente il mio file “italiano, edited”.

  6. @giovanni
    non ho ben capito la tua posizione sul fatto in questione

    ovvero l’applicazione del

    “Io ve lo dico, dov’è questo limite: niente più oltre di sé stessi. ”

    in questo caso specifico

    puoi essere più esplicito?
    secondo te quale avrebbe dovuto essere il perfettto comportamento dei vari personaggi, da Morgan, agli organizzatori del festival, ai ministri

    denghiù! 😀

  7. franco rivera scrive::

    puoi essere più esplicito?

    Ahaha ok

    franco rivera scrive::

    secondo te quale avrebbe dovuto essere il perfettto comportamento dei vari personaggi, da Morgan,

    Non farsi di cocaina, non dire cazzate sulla cocaina che non fa male.
    Detto questo, sono fatti suoi.
    Tantopiù ora che si sta prestando al festival della colpa e dell’espiazione.

    franco rivera scrive::

    agli organizzatori del festival,

    Dire semplicemente: “noi valutiamo le canzoni, non gli stili di vita”
    Esattamente come mi incazzerei se non dessero un premio di poesia a Pound perché era fascista.

    franco rivera scrive::

    ai ministri

    Ieri ho visto Meloni a Porta a Porta è veramente scandalosa. Non ha nessuna idea di quello di cui parla, e pensa di averne.
    Dovrebbero dire: ognuno può decidere di farsi del male come vuole.

  8. perfetto, allora posso evitare di dire la mia, l’hai già detta tu

    solo che me l’ero persa tra una dotta elucubrazione sugli accenti circonflessi e un endecasillabo 😀

  9. @ Giovanni Fontana:
    Grazie, ma posso fare lo stesso, perché il punto è che tu stai dicendo non a me, utente abbastanza smaliziato in grado di usare la mappa caratteri di Word o trovarsi il codice html corrispondente, ma a chi ha qualche problema di decodifica di un testo scritto (ovvero zoppica), che non solo deve mettersi gli stivaletti col tacco a spillo, ma deve anche allacciarseli con le ultime tre dita della mano sinistra.
    E tutto questo tu lo fai perché vuoi aiutare la gente, giusto?
    Il tuo tentativo di reductio ad absurdum lo respingo perché il punto potrebbe sfuggire, anche tipograficamente, mentre la maiuscola da sola sarebbe incongrua o ambigua: congiuntamente, segnalano al lettore un fatto fondamentale della comunicazione linguistica (la fine di una frase e l’inizio di un’altra), non quanto tu sia figo ed etimologicamente corretto.

  10. ridursi in stato incosciente è una colpa, la colpa di non poter piu pensare morale, è pericoloso per gli altri

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