Frontiere aperte

Vi prego di non rispondermi che se penso questo allora dovrei pensare anche quest’altro, perché è molto probabile che vi dica «sì, difatti penso anche questo», e comunque non è un argomento: convincetemi che sbaglio.
shootingIo non ho ancora trovato una ragione decente, una che sia una, flebile, smilza, incoerente per non fare la cosa più semplice del mondo: frontiere aperte.

Si fa un gran parlare di rifugiati, rifugiantisi, perseguitati politici, mamme incinte, ma perché ci si indigna per l’assenza di una discriminazione positiva quando quel criterio non dovrebbe proprio darsi?  Ovviamente c’è sempre da lamentarsi del tanto-peggio, quando si verifichi, però mi sembra quasi che – chi ne parla – consideri esserci un livello oltre il quale bisogni essere ragionevoli, e io questo livello proprio non lo capisco.

Qual è la ragione per cui io, che sono nato in Italia, dovrei avere più diritto a risiedere e lavorare in Italia di uno, che è nato da un’altra parte, solo perché il caso l’ha fatto nascere al di là di una frontiera. Ma che discorso è?

Dice: non c’è posto. Se vogliono venire significa che il posto c’è, o ce n’è più che nel loro Paese d’origine. Una persona che si imbarchi in un viaggio simile, magari dall’Africa Centrale, un viaggio in cui quasi la metà muore, senza acqua per giorni – ne ho ascoltati più d’uno di questi racconti – viene qua perché anche quel poco che potrebbe ottenere qua, è enormemente maggiore del nulla che ha nel suo luogo natìo.

È il principio più liberale che c’è: libero scambio. Dire che non c’è posto significa dire che non vogliamo darlo, quel posto, se questo danneggerebbe anche soltanto un poco (a fronte di un vantaggio enorme per queste persone) il tenore di vita di chi entro quel confine sia nato. Che è un principio molto concreto, ma si chiama in un modo solo: egoismo.

13 Replies to “Frontiere aperte”

  1. per esempio il fatto di essere stato socializzato ed educato occidentalmente ti fa trainar meglio il meccanismo del sistema democratico, che diventa più potente (non non potente)

    per esempio a londra polacchi sul posto di lavoro inficiano l’azione sindacale

    per esempio bonaparte è diventato presidente nel 48, dittattore nel 51 e imperatore nel 52

  2. mah, non sono mai stato contro l’immigrazione, sono sempre stato contro una mancanza di preparazione di chi ospita (cosa evidentemente voluta da tutti i governi), per il resto v. confini etc, boh per me potrebbero anche non esserci…

  3. Per com’è fatto il mondo, le frontiere altro non sono se non la difesa di uno stile di vita (il nostro) reso possibile solo con lo sfruttamento delle materie prime e degli esseri umani che in quei disgraziati paesi vivono. Ho visto un reportage sulle miniere di uranio in Africa, che viene estratto da una società francese; hanno devastato il territorio, causando la morte e la malattia di molte persone per le radiazioni; a quelle stesse persone, che magari andranno via da quel posto ormai invivibile, gli si chiuderà in faccia la porta dell’Europa. Che civiltà. E’ uno schifo.

  4. 1. the supply-side economic argument is simply “You cannot have both open borders and a welfare system”, …either, or. because otherwise you quickly go bankrupt. literally. so that would not be useful to anybody on either side of the border. in many respects it’s a practical matter of limited resources and unlimited needs.

    so, I’m all for the libertarian argument, but one must be consequential. do we, in the West, want a society without welfare? if you answer yes, as most libertarian (in the US sense) would say, then you must be for open borders.

    2. the sociological argument is that free movement of people changes a societies in many more dramatic ways than free movement of goods. and while we may be ready to accept the latter because it maximizes our marginal utility of our incomes, we may not accept those changes brought by the former as useful (e.g. a massive fundamentalist “islamization” of Europe would be against Europe fundamental adherence to human rights). societies with different degrees of political and/or economical development would experience higher risks. so free movement between north America and Europe would make sense (but because of #1 the EU would be on the losing end!), free movement between Malaysia or Afghanistan and England may not. etc.

    3. that said, war and political refugees must (and usually do) make exceptions. that’s my cause of grievance with what Italy did recently: you cannot possibly evaluate one person claim as a refugee with a 2 min interview aboard a ship bound for Libia. that’s just ridiculous.

  5. come on, we all know that if e.t. aliens existed for real they would be mention in the Bible, the only true and infallible source of human wisdom. they aren’t, so they don’t exist…if they existed then they would like just like us, otherwise the creation story (or actually, one of the many) would be bullshit…that can’t be!

    isn’t that how you guys think?

  6. @ max:
    Dopo aver letto quell’articolo di Repubblica viene da dire che gli italiani sono stati “brava gente” solo fino a quando non hanno avuto immigrati in “casa loro”.
    Questo è il risultato di un clima di odio che il governo ha ben pianificato.
    Non che alcuni si siano fatti trovare impreparati…quella prof, per me, sarebbe da licenziare in tronco.

  7. angia ha scritto:

    Questo è il risultato di un clima di odio che il governo ha ben pianificato.

    magari.. a meno che spingere e pianificare abbiano per te il medesimo significato, no, il fenomeno è fuori controllo, continuano a cavalcarlo ma si cacano sotto, i più

  8. @ Lorenzo Panichi
    rettifico: pianificato no, ma appoggiato allegramente la xenofobia di una certa parte della maggioranza, quello si.
    Dici che si cacano sotto?
    Con quelle facce di tolla che si ritrovano?
    Si, dei pulcinella travestiti da nazi, ma non per questo poco pericolosi.

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