Sabato 13 settembre

Ramadan, episodi 3/? – Diario dalla Palestina 56

In teoria lo sapevo già in Europa cosa fosse il Ramadan, però poi succede che uno non ci rifletta troppo su cosa vogliano dire, veramente e in pratica, molte cose. Così molte domande uno se le fa, solo quando vede tali cose con i propri occhi: è così che mi sono domandato, quando ho confrontato il caldo che c’era con il non poter bere per più di dodici ore: «ma anche i bambini devono farlo? E i malati?».

Per quanto riguarda i malati, questi sono almeno teoricamente dispensati, si dice che “appena sono in condizione” debbano riprendere il digiuno. Ovviamente quando c’è un limite non ben definito, i più zelanti ne circoscrivono al minimo l’estensione, così capiterà sicuramente che qualcuno si faccia (e imponga) del male per rispettare la volontà divina, ma è un bene che almeno di fronte alla malattia siano contemplate le eccezioni: in genere l’emisfero delle eccezioni è lo stesso emisfero del buon senso.

Per i bambini la questione è un po’ più complicata, e a occhio crudele. Sono poche le famiglie che li costringano al rispetto del Ramadan, almeno fino ai 10-12 anni; ma sono altrettanto pochi i bambini che rinuncino a seguire il digiuno – per sentirsi grandi, per emulare i genitori – disposizione d’animo, “purezza”, che solitamente è molto apprezzata dai familiari. Perciò finisce che anche molti bambini osservino il digiuno.

Ovviamente nel modo in cui può farlo un bambino, con quella certezza cieca delle verità, ma anche senza la percezione del dovere e della sacralità. Perché la sacralità è ancora quella dei propri bisogni: l’altro giorno, un paio d’ore prima del tramonto, Mohammed ha preso un foglio di carta e l’ha arrotolato come a imitare un altoparlante di quelli che circondano le moschee, poi ha iniziato a gridare, a modo di preghiera «Allah Akbar», «Allah Akbar». Simulava la preghiera di fine del Ramadan. Inizialmente non capivamo, poi ha bofonchiato: «ma quanto ci mette, ho fame!»

4 Replies to “Sabato 13 settembre”

  1. A proposito del Ramadam. La radio italiana oggi ha detto che l’autista della jeep che è andata a sbattere contro un muro mentre percorreva un rettilineo in Egitto, causando la morte di 3 persone e il ferimento grave di altre tre, non beveva e non mangiava da 12 ore per osservare il Ramadam! Una tragica casualità?
    Marinella

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