Ouagadougou – Diario dalla Palestina 69
Ecco un post squisitamente autoreferenziale, dicono che non ne rimmarrete delusi; dovete sapere che io, prima di un po’ di tempo fa, ero una di quelle persone noiose a cui piacciono quelle cose noiose, tipo la metrica, la poesia del 1200, le capitali, etc.
Poi, come raccontavo qui, mi son reso conto che mi mancavano la vita e il mondo, che dentro quel negozio di tabaccheria eccetera. Così ho buttato via un po’ tutto e ho deciso di non rimanere là, in quella università tanto accogliente da sprofondarci.
Però, dopo un anno di salutare disintossicazione, ho riniziato a frequentare quelle cose lì; e ho approfittato dell’inevitabile isolamento connaturato a un soggiorno solitario in Palestina per obbligarmi a tornare su ciò che avevo misuratamente amato: mi sono portato la Commedia e altra roba più scema da imparare a memoria, perché saperle così mi dà quel gusto di sentirle, le cose.
Ogni sera – dopo il thè alla menta da Afram, Mike, Omar, i due Amin e gli altri girevoli avventori – torno a casa e imparo qualcosina prima di dormire: Rodari, Trilussa, Fabrizi, solo cose che ti fanno fare un bel sorriso.
E qui vi propongo Campanile, perché a una tavolata di suore è così piaciuto (vabbè che devono essere buone per statuto…) che mi hanno tributato una trentina di secondi d’applauso.
applausi anche da me,Giovanni,per il tuo bellissimo Tasso del Tasso, del Tasso Barbasso!!
risentire la tua voce sparare ancora questa roba demente mi ha commossa, lo giuro, oltre ogni modo.
Tutto troppo bello: la maglia del Barcellona, la faccia, le mosse, Betlemme, Campanile (e pensa su queste ultime due che cosa avrebbe potuto inventarci, Campanile).
Be’, t’ho dedicato un post da me.
ti ho dedicato 1 minuto di applausi un pò per superare le suore un pò perchè lo meritavi!
capito per caso sul tuo diario… complimenti.
un bacio
Simona
io invece ti ho celebrato in Ht
bravo…bravo…bravo…
un po’ mi rammarico di non averti lasciato finire oggi, però mi sono gustato questa performance registrata!