«Noi non siamo così»

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That’s not who we are. È quello che ha detto la Casa Bianca, il portavoce di Obama, a proposito della pubblicazione delle foto di Bin Laden. Noi non siamo così. Noi non facciamo queste cose.

La mia prima impressione, quando ci ho pensato la prima volta, è stata: «io le pubblicherei, così si zittiscono quelle teste dure dei complottisti». Per fortuna, e non a caso, il presidente degli Stati Uniti è lui, e ha preso la decisione ovviamente più ragionevole. Quel “noi non siamo così”, abbiamo delle responsabilità ben più importanti che smentire degli sciocchi. La vita delle persone in giro per il mondo è molto più importante che tentare – senza possibile successo – di appagare delle persone malate della peggiore malattia: la malafede.

Nessuno dei complottisti si convincerà, in nessun caso. Non c’è solo il fatto che inevitabilmente le dichiarerebbero false. In fondo la loro teoria qual è? Che Bin Laden sia ancora vivo? Macché, altrimenti sarebbero tenuti a portare le prove del perché non si manifesti. Che Bin Laden fosse già stato ucciso? E allora qualunque foto sarebbe tacciata di risalire al tempo dell’uccisione. Se pensi – senza prove – che Bin Laden sia stato ucciso chissà quanto tempo fa (che poi, perché non renderlo pubblico quando c’era qualcosa in palio?) potrai dire che qualunque foto è stata scattata a quel tempo.

Mi auguro, almeno, che fra tutti coloro che fino a ieri erano incredibilmente guardinghi  nel non irritare le “masse mussulmane” – tipo il Corano bruciato dal reverendo scemo – per paura delle reazioni (o, peggio, per rispetto) non ce ne sia uno che ora critica Obama per l’avvedutezza di questa decisione.

Kafka mi fa un …baffetto!

E va bene che il baffetto ora è di D’Alema, e va bene che il Baffone era er sor DžugaÅ¡vili, però quello che c’ha fatto carriera era un altro. Wikipedia dice che a teatro i baffi ce li ha sempre il Cattivo, e la cosa parrebbe tornare (recando ossequiose scuse per l’accaostamento a D’Alema che, al Massimo, è un cattivello…), ma mai avrei potuto immaginare un tale potere metamorfizzante:

Capitò di ritrovarmi in Tunisia, del cui racconto – quando sarà – racconterò.
Capitò di andar a tagliarmi i capelli, perché quando ti ricapita, di tagliarti i capelli in Tunisia?
Capitò di farmi una foto prima del taglio, perché a capelli e barba – come tutte le cose che siano un po’ lunghe – ti ci affezioni sempre un po’…

Prima:

Metamorfosi 1

 

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