Ci piace punto.

punto santanchéRagionando sulle tecniche propagandistiche di questa campagna elettorale, su come i vari partiti cerchino di far ancora innamorare la gente alla propria politica, ho notato una cosa: sbaglio o da un po’ di tempo a questa parte molti degli slogan politici finiscono con il punto?

Non so se è per dare un’aura di definitività, o per garantire la buona fede su concetti “non negoziabili”, ma a me quel punto fa sempre pensare a bocche riempite di retorica, e quindi mi scappa da ridere.

Certo, altre volte non ci sarebbe bisogno del punto per ridere degli slogan…

194? No, grazie

194-no-grazie.JPGIo ho sempre trovato Giuliano Ferrara molto sexy. E non ho motivo di non credergli, quando dice che – lui – la 194 non vuole cambiarla. La vuole applicare in toto, e semmai è chi non vuole i movimenti per la vita nei consultori e negli ospedali che la vuole modificare.

Trovo quindi tutte le accuse di “voler surrettiziamente riportare a dibattito la legittimità della 194” pretestuose o sciocche, se volesse dire «cambiamo la 194» direbbe «cambiamo la 194». Avrebbe anche più probabilità di avere l’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, che ora gli è negato.

 

Detto questo: ma lo sa Giuliano Ferrara che gli unici due voti (pochi più di due) che prenderà, saranno quelli di persone che la 194 vogliono cambiarla eccome? Lo sa che soltanto qualche ultra-cattolico sarà solleticato da un simbolo recitante “Aborto? No, grazie”? Può non rendersi conto, Ferrara, che quando dice «sarei un matto a voler perseguire penalmente una donna che abortisce», sta dando dei matti ai suoi unici – e pochi – elettori?

Chiaro e visibile

Se vogliamo costruire questa casa, – ha detto Tabacci – deve essere chiaro e visibile che è qualcosa di nuovo. La federazione di centro deve accogliere anche chi non ci è mai stato, come Pezzotta, Bianco e Ciriaco De Mita.

3 out of 3

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Le notti insonni portano sempre buone notizie

 

 

edit: io non sopportavo i telefilm perché ti costringevano ad avere appuntamenti fissi per metterti lì a goderne. Ecco, m’hanno fregato coi discorsi di Obama. Ora sta parlando della speranza e di chi gliela imputa, altro bellissimo intervento.

“Più la gente conosce Obama, più piace”

Due articoli che vale la pena leggere, su Barack Obama:

1 – Times online, solo un candidato come Obama (o McCain) avrebbe potuto far sembrare l’eventuale elezione della prima donna presidente USA, come il più noioso inconveniente. Lo dice una donna.

…il prossimo presidente deve portare la nazione fuori da questa insolita penombra. Deve provare che l’America può essere intelligente, ragionante e compassionevole. In due parole, far tornare l’America veramente potente…

2 – Haaretz, non so se Obama sarebbe il presidente perfetto per gli Stati Uniti, di certo sarebbe ciò di cui ha bisogno Israele.

…Abbiamo bisogno di qualcuno che possa scrutare l’orizzonte che noi abbiamo smesso di guardare tanto tempo fa. Abbiamo bisogno di resuscitare il più maltrattato dei nostri valori fondanti, la fede nel potere della riconciliazione e della cooperazione, la fede nella pura esistenza delle possibilità…

Obamania

/ postato su iMille

Nonna ObamaDicevaaaano che questo giorno non sarebbe mai arrivato! E invece è arrivato, e domani sapremo. La ragione e i sondaggi dicono che Hillary Clinton è in vantaggio, e che sarebbe il cavallo migliore per fare sì che un democratico torni alla Casa Bianca, specie ora che McCain – per molti versi un liberal – è sulla cresta dell’onda dall’altro lato. L’audacia della speranza (versione contemporanea dell’ottimismo della volontà) fa credere in una vittoria di Obama, ora e fra sei mesi.
Eh sì, perché qui dalle mie parti si tifa Obama, si è presa una cotta per Obama.

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