Lunedì degli aneddoti – V – Comunisti

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

Comunisti

Per un certo periodo di tempo, in Europa, la socialdemocrazia scandinava, e svedese in particolare, sembrò la credibile terza via fra liberismo e comunismo. L’incarnazione del modello svedese era Olof Palme: primo ministro socialdemocratico per diversi mandati, strenuo oppositore della politica estera statunitense, ma critico acceso dell’Unione Sovietica, una posizione non compresa a pieno nell’America manichea di quegli anni: di lui il mefistofelico Kissinger ebbe una volta a dire «solitamente mi piacciono le persone con cui sono in disaccordo e non mi piacciono le persone con cui sono d’accordo: dunque Palme mi è piaciuto molto». Ma l’incontro più significativo fu quello con Ronald Reagan, presidente simbolo del conservatorismo liberista. Prima della visita ufficiale Reagan chiese a un suo consigliere lumi sulle idee di Palme: «quest’uomo è un comunista?», il consigliere rispose: «No, signor presidente, è un anti-comunista», e Reagan: «Non mi importa che tipo di comunista è!».
La leggenda racconta che, durante il colloquio, Reagan chiese a Palme: «ma lei cosa vuole? Abolire la ricchezza?», al che Palme rispose: «no, voglio abolire la povertà».

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[Qui il primo: Brutti e liberi
qui il secondo: Grande Raccordo Anulare – qui il terzo: Il caso Plutonequi il quarto: I frocioni]

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