Piccole grandi soddisfazioni

Marco è un uno dei volontarî che era stato a Katsikas e che, poi, era tornato in Grecia per dare una mano a Second Tree nei primi, importantissimi, sei mesi di vita. Dopo aver lasciato la Grecia, ha cominciato un master in Olanda, per il quale ha deciso – non poteva stare lontano per tanto tempo! – di fare una tesi di ricerca sull’integrazione dei profughi nei Paesi scandinavi.

Così è andato in Svezia e in Finlandia, dove molte delle persone che erano nel campo di Katsikas sono state rilocate, ed è passato a visitare tutti, facendo interviste per la sua ricerca e chiacchiere sulle loro vite, ora. Il giorno che è ripartito ha scritto a me, e a un gruppo di volontari di lunga data, questo stupendo messaggio. Con il suo consenso l’ho tradotto e lo pubblico qui sotto:


Ciao habibati! Attenzione: questo è un messaggio lungo, ma positivo. Prendetevi il vostro tempo per leggerlo.

Come molti di voi sanno, attualmente sono in Svezia a fare un progetto di ricerca sulle persone di Katsikas e ho incontrato molti dei nostri vecchi amici di “Katsikas prima generazione”. Sto per tornare in Olanda ora e, prima di essere risucchiato nel processo di scrittura della tesi e dimenticarmene, voglio condividere con voi alcuni pensieri sugli effetti del lavoro che abbiamo fatto assieme a queste persone, specialmente per coloro che non hanno avuto la possibilità di incontrare la gente di Katsikas dopo che ha lasciato la Grecia.

Marco

Marco distribuisce fette di torta ai tavoli di famiglie afgane e greche in uno dei nostri eventi del progetto di gemellaggio

Ho fatto molte interviste e conversazioni con i nostri amici, e una cosa che tutti sembrano condividere è un intenso sentimento di gratitudine nei nostri confronti. Di volta in volta, i vostri nomi sono venuti fuori durante le conversazioni e le interviste; molti dei nostri amici mi hanno detto spontaneamente quanto il lavoro dei volontari fosse stato importante per loro. Per usare le parole di Afaf e Aead, “i volontari hanno reso le nostre vite migliori”. Penso di non aver pienamente compreso l’impatto del nostro lavoro, quanto i nostri sforzi abbiano aiutato le persone di Katsikas in un frangente che alcuni hanno definito come il momento peggiore della loro vita. Non l’ho capito finché non li ho sentiti parlare di quel periodo in retrospettiva.

Ma oltre alla gratitudine c’è dell’altro, e riguarda ciò che resta del nostro lavoro ora che queste persone sono sparse per l’Europa e stanno costruendo una nuova vita per se stesse. Il team di Second Tree ricorderà bene quelle lezioni di inglese semi-improvvisate che tenevamo a Exohi. Bene, qui in Svezia sto assistendo in prima persona a come il poco inglese che siamo riusciti a trasferire nelle teste dei nostri amici li sta aiutando ad andare avanti. In un nuovo Paese in cui devono imparare ancora un’altra lingua per sopravvivere, essere in grado di comunicare almeno con un inglese di base significa molto. Coloro che hanno fatto amicizie svedesi spesso parlano con loro in un mix di svedese e inglese. Inoltre, l’inglese aiuta le persone a imparare lo svedese più velocemente a causa delle somiglianze tra le due lingue e inoltre aiuta anche a studiare, a comunicare con gli insegnanti a scuola e a parlare con lo staff dei comuni in cui vivono quando i traduttori non sono disponibili. Una delle ragazze di Ghazi mi ha detto che ha fatto amicizia con una ragazza svedese a scuola perché possono parlare inglese assieme. Anche Habibi.Works è ricordato con grande affetto, specialmente dagli scout.

Quindi, se vi scoprite a chiedervi se il vostro lavoro ha avuto un qualche impatto a lungo termine per le persone che abbiamo cercato di aiutare, posso rassicurarvi che è successo. Forse non quanto volevamo o speravamo – del resto non sarà mai abbastanza fino a che non saranno loro garantiti gli stessi diritti e le stesse opportunità di cui godiamo noi – ma sicuramente ha lasciato un segno.

Spero che queste parole vi diano la fiducia per continuare il vostro lavoro, specialmente a quelli di noi che stanno ancora affrontando lo stress di lavorare sul campo.

Sentitevi liberi di condividere questo messaggio con quelli che ho dimenticato di includere. Grandi abbracci a tutti voi da Malmö.

Un messaggio che riscalda l’animo ma soprattutto inorgoglisce.

5 Replies to “Piccole grandi soddisfazioni”

  1. Pingback: rb88

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