4-3-3 ragioni per seguire il Pescara di Zeman

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«Non mi sono mai divertito così tanto in carriera»
Emmanuel Cascione, centrocampista del Pescara

Oggi il Pescara è primo in classifica, ed è arrivato il momento di scrivere questo post che aspetta da tempo.

L’anno scorso c’era il Foggia, in Serie C, e lo seguimmo. Quest’anno c’è il Pescara, in Serie B, e va seguito. Forse ancora di più. Io ho visto più partite del Pescara (ne ho saltata una sola) che della Fiorentina, e vorrei convincervi che ho fatto bene.

Se non sapete chi è Zeman, fate male. Questa è la mia descrizione minima:

Chi si interessa anche un poco di calcio sa chi è ZdenÄ›k Zeman, qualcuno lo ama, altri lo odiano. Io lo amo. Per gli altri, basti sapere che è il simbolo dell’onestà e del gioco pulito – fu lui il primo a denunciare seriamente il sistema-doping nel calcio, ricevendone un ostracismo che dura tuttora. È un personaggio irrinunciabile. E soprattutto è un offensivista.

Le squadre di Zeman giocano bene, incredibilmente bene, e attaccano sempre. Se stanno perdendo attaccano, se stanno pareggiando attaccano, se stanno vincendo – indovinate un po’ – attaccano. Perciò fanno una caterva di gol e ne subiscono un’altra caterva. Per questa ragione non gli va sempre bene: chi tifa una squadra di Zeman sa di mettere alla prova le proprie coronarie. Puoi perdere 3-0 e riuscire a rimontare o vincere 3-0 e farti recuperare. E così, fra i detrattori, si è guadagnato la nomea di perdente. Ma come dice lui: «Il risultato è occasionale, la prestazione no».

Quindi, ecco, seguite il Pescara. Provo a convincervi, in 10 motivi. Anzi, in 4-3-3.

Zeman è l’unica persona al mondo che – se la cerchi su Google – non ha la propria foto come primo risultato, ha un modulo. E quel modulo è Zeman. È lo Zeman allenatore e tattico, quanto è lo Zeman personaggio e maestro (come lo chiamano i suoi ammiratori). Questo perché lo Zeman personaggio è diverso, ma vale quanto, lo Zeman allenatore: ci si appassiona a un personaggio così; e ci si appassiona a uno che gioca così. Il fatto che siano la stessa persona, il personaggio e l’allenatore, è una cosa pazzesca.

Taciturno, sardonico, genuino. Celebre per i suoi silenzî, va da Fabio Fazio che cerca di farlo parlare «lo sa che in un’intervista uno domanda e l’altro dà la risposta?», e Zeman controbatte: «se lui la sa». Poco dopo dice una cosa completamente fuori da qualunque logica televisiva: che il documentario che era lì per promuovere, quello del bravo Giuseppe Sansonna, non l’aveva visto (io invece sì, e ve lo consiglio).

Ecco, dunque, il 4-3-3:

IL GIOCO
2) Zeman
La prima ragione non può essere che lui, il Maestro. Ogni partita è uno spettacolo, l’abbiamo detto, ma al tempo stesso è una macchina perfettamente congegnata. Perché il paradosso di Zeman è che tutto può succedere, si può perdere una partita vinta, si può vincere una partita persa, ma Zeman è uno di quegli allenatori metodici, quasi matematici (più di lui forse soltanto Van Gaal), che anziché preparare un dettaglio, lo decide. Anzi, è stata spesso questa sua rigidezza ad attirargli qualche critica. per l’incapacità di adattare forma mentis in corso: se una partita è pianificata così, deve andare così. La questione è che spesso ci va, in quel modo; e perciò, piano piano, si può cominciare ad imparare,  a riconoscere gli schemi di Zeman durante la partita e a prevederli. Palla ad Anania, il portiere (che lui ha ripescato dalla quarta divisione), e tu pensi: «vedrai che ora Insigne si allarga sulla sinistra, e lui gliela scaraventa lì al più presto». Zac, e gol. Vedi Cascione largo, puoi chiudere gli occhi, sai per certo che arriverà la sovrapposizione di Balzano: infatti arriva, puntuale. E tu ti senti parte di un segreto, a conoscenza di una formula quasi magica.

6) Pescara
C’era un allenatore, alla fine degli anni 80 e all’inizio degli anni 90, che aveva portato il bel calcio nella terra dei catenacciari, l’Italia, si chiamava Giovanni Galeone ed allenava il Pescara Calcio. Quella squadra scese in B nel ’93, assieme alla Fiorentina, e non salì più. Però Pescara è rimasta sempre la piazza del bel calcio, ed è rimasta tale anche per i pescaresi, tanto che quando Zeman arrivò in estate – preceduto dalla propria fama di grande offensivista, e grande incognita – loro badarono alla prima delle due cose e gli riservarono questa accoglienza. Ah, a proposito di Pescara, sabato prossimo o quello dopo vado all’Adriatico a vedere la partita, siamo già un gruppetto (partenza da Roma), se qualcuno si vuole aggregare è benvenuto.

5) La velocità
Avrete già capito che se “palla-ad-Anania-Insigne-si-allarga-sulla-sinistra-e-lui-gliela-scaraventa-lì-al-più-presto”, se capita che l’assistman sia il portiere, la velocità è necessariamente il cardine del gioco di Zeman. Pressing alto, difesa altissima, ma soprattutto gioco super veloce. E per questa ragione non c’è mai un attimo di respiro: nella partita di oggi, l’inviato di bordo campo ha provato a intervenire per 5 minuti buoni per commentare qualcosa. Ma continuava a non riuscirci, perché ogni volta era costretto a restituire la linea al commentatore perché il Pescara faceva azioni pericolose su azioni pericolose. Quando ha trovato lo spazio, un sacco di tempo dopo, quello che doveva dire era già scaduto, e lui l’ha ammesso candidamente. È per questo che ci si diverte tantissimo, ed è per questo che non c’è mai un attimo di stanca. Anche se il pallone ce l’hanno gli avversarî, qualunque palla può trasformarsi in un istante in un contropiede strepitoso. Volete la prova? Ecco, facciamo così: se dovete redigere un manuale illustrato sul calcio, alla voce “contropiede micidiale”, metteteci questo.

3) I gol
È ovvio, perciò, che il Pescara faccia tanti gol. Anzi, è l’unica squadra del campionato che ha sempre fatto gol, in ogni partita. Ne ha fatti 53, nessun’altra squadra è riuscita ad arrivare a 40. I bookmaker dànno lo 0-0 di una partita del Pescara a 15 o a 20: come a dire che se giochi 5 euro sullo 0-0, e quello è il risultato della partita, ne vinci 100 (ma tanto non li vinci!). Quand’è così come ci si può non divertire? E forse l’immagine che meglio descrive questo atteggiamento è il calcio d’inizio. Ecco, seguite questo consiglio: cominciate anche solo a guardare distrattamente una partita del Pescara, vedrete otto giocatori sulla linea di centrocampo pronti a buttarsi nella metà campo opposta, e – a quel punto – chi ve lo farà fare di smettere di vederla?

I RISULTATI
7) Primi!
Il Pescara è la squadra che fa più gol, ed è quella che pareggia meno (altro motivo di divertimento). Questo vuol dire che è quella che vince di più, e stanotte è prima in classifica da sola. L’ultima volta che il Pescara era stato primo in classifica in B era il ’97, e l’allenava un altro tecnico noto per il calcio offensivo, Delio Rossi (che ora, guarda caso, allena la Fiorentina). Domani potrebbe essere scavalcata da Torino o Sassuolo, ma importa poco. Siamo lì. Anche perché siamo ancora in inverno, ci avete fatto caso?

4) L’Inverno Zemaniano
Oh, sembra non esistere più. Un tempo c’era questo periodo terribile, a dicembre e soprattutto a gennaio, in cui le squadre di Zeman perdevano colpi, i campi pesanti facevano una parte e i carichi di lavoro accumulati un’altra; e così allo sbocciare della primavera sbocciavano anche le squadre di Zeman che cominciavano la loro rincorsa. Ed era una cosa talmente ricorrente che aveva acquisito una vera definizione: l’inverno zemaniano. Quest’anno a gennaio si sono giocate 4 partite, e il Pescara le ha vinte tutte. Ora aspettiamo le rondini.

8) La promozione
Eh sì, la dico questa parola. Il Pescara è partito come una squadra da classifica bassa o medio-bassa. L’anno scorso era arrivata tredicesima, quello ced era stato considerato un ottimo risultato tanto che il vecchio allenatore, Di Francesco, era stato chiamato in Serie A dal Lecce. Così, quando Zeman all’inizio di quest’anno aveva concordato con il presidente dei premî solo in caso di promozione diretta (come a dire: arrivare ai playoff, dal 3° al 6° posto, sarebbe regolare amministrazione) tutti gli avevano dato del matto. Quest’anno, in metà campionato, il Pescara ha già vinto più partite e segnato più gol che nell’intera scorsa stagione. In questo momento il sesto posto è lontano 14 punti. Quanto sarebbe bello rivedere Zeman in Serie A.

LA SQUADRA
10) Gli altri
Di giocatori rivelatisi molto bravi ce ne sono tanti. E sono quasi tutti molto giovani, che infatti nel corso di quest’inverno hanno ricevuto diverse convocazioni nelle varie nazionali under 20 e under 21. Quello di cui parlano tutti è Verratti: fa il regista, ha piedi molto buoni ma manca di continuità. È pescarese, come Capuano, difensore centrale che è titolare fisso nell’under 21. Poi c’è Kone, che era a Foggia con Zeman l’anno scorso (come Romagnoli, l’altro centrale, e come Insigne). Entro martedì, poi, dovrebbe arrivare un altro ragazzino molto forte dalla Roma, Gianluca Caprari. Il “mio” nome, però, non è quello di un giovane: ma quello di Emmanuel Cascione. Il Gerrard de noantri. Esagero? È chiaro, ma guardatelo giocare. È ovunque. È il centrocampista con più gol, con più assist, e aiuta la difesa. Io sono d’accordo col gruppo Zeman. Ed è lui che ha detto la cosa scritta quassù.

9) Il tridente
Se c’è Zeman, c’è tridente. E questo qui è spettacolare. Immobile, Sansovini, Insigne. In tre hanno segnato 37 gol, 9 in più dell’intera squadra che era stata in testa al campionato fino a qui, il Torino. Se ci si aggiungono anche quelli degli attaccanti di riserva, Maniero e Soddimo, si arriva a 41. E vi dirò: di gol ne sbagliano anche tanti, rispetto alle occasioni che creano. Immobile è un goleador, capocannoniere del campionato, purtroppo è gobbo (è in prestito dalla Juve). Sansovini, 32 anni e capitano, sembrava un giocatore finito, anzi, forse mai davvero cominciato. L’anno scorso giocava da centravanti, unica punta, e aveva fatto 11 gol. Quest’anno gioca più largo, e si spartisce i gol con altri due attaccanti. Ma ne ha già fatti 12, in metà stagione, tutti a Pescara.

11) Insigne
E poi c’è Lorenzo Insigne, che è il fenomeno di questa squadra. L’anno scorso aveva fatto una grande stagione in C, al Foggia con Zeman; così si era meritato la promozione in Serie B, e il Napoli l’aveva prestato al Crotone. Lui aveva già preparato i bagagli per Crotone quando gli arriva la telefonata, è Zeman, che gli dice di aver firmato col Pescara. La telefonata successiva la fa Insigne, e due giorni dopo arriva a Pescara anche lui. Se guardate qualche partita dell’anno scorso vi renderete conto di come Insigne faceva, completamente, quello che gli pareva. Quest’anno gli avversarî sono un po’ più duri, ma lui continua a fare quello che gli pare. Questo è il gol che ha fatto oggi, e fare gol non è neanche la cosa che gli riesce meglio. Ecco, ve la dico: Insigne sarà il nuovo Cassano. E ve lo dice uno che pensa che Cassano sia il giocatore che ha meno espresso il proprio talento degli ultimi 15 anni. Vi ricordate il famoso gol di Cassano contro l’Inter, quello dello strepitoso controllo d’esterno? Ditemi se questa cosa non ve la ricorda. Ah, e sì: avrete notato. Palla ad Anania, Insigne si allarga sulla sinistra, e lui gli scaraventa il pallone al più presto. La formula magica.

32 Replies to “4-3-3 ragioni per seguire il Pescara di Zeman”

  1. Capisco bene il lato romantico,
    Poi nel calcio bisogna anche non prenderli i gol.
    Zeman non ha mai vinto niente con questa tattica e ci sarà un motivo: va bene per le squadre che si devono salvare, o anche quelle di B o di C che cercano la promozione (o meglio i play-off), ma non lo si vede in una grande squadra di un grande campionato da un pezzo. Perché giustamente uno non vuole prendere gol. No? Poi che sia più divertente vedere un 4-3 che un 1-0 ci mancherebbe altro.

    Ancora, bravo a tirare fuori il problema doping, nella misura in cui era giusto che se ne parlasse, ma lanciare accuse a caso va meno bene – i processi sono tutti terminati con assoluzione.

  2. Fattore inverno… perché finora è stato inverno? 🙂

    A Pescara poi la temperatura non è mai scesa sotto zero finora.

  3. Scusa Lorenzo ma chi ha vinto qualcosa se non Milan e Juve (sappiamo come…) e Inter (per assenza di avversari). Poi quando hanno vinto Lazio e Roma è stato per dare un contentino a due presidenti che dopo sono falliti!!

  4. Non lo si vede in una grande squadra di campionato precisamente dalle dichiarazioni sul Doping, il falso luogo comune sulla sua fase difensiva non è null’altro che un luogo comune:

    1) Sta giocando in difesa con giovani 1991 1990, chiunque lo faccia, subisce molto più di quanto non fa Zeman

    2) L’importante è la differenza reti, non la difesa… Se segno un gol in più dell’avversario ho vinto

    3) Alla lazio, con una difesa discreta (Negro Bergodi Cravero Favalli) ha subito molto poco

    Le statistiche sono visionabili da tutti, non fatevi abbindolare dai luoghi comuni

  5. @ Gianni:

    Prescrizione dopo che comunque erano stati assolti in primo grado e in appello! Poi la cassazione ha detto di rifare ma nel frattempo è arrivata la prescrizione. Più NON COLPEVOLEZZA di così cosa vuoi? Aho!

    Comunque nel merito, io non ho detto che bisogna essere difensivisti, dico solo che Zeman anche a casusa del suo modulo prende tanti gol, a volte più di quanti ne faccia.
    Io non credo come dice Michele che non abbia allenato una grande per le sue dichiarazioni, assolutamente. Proprio perché una grande non ha la mentalità adatta per rischiare con Zeman. Voi ce lo vedete l’inter o il milan o la juve a rischiare di prendere 4 gol in una partita? Stiamo parlando di squadre che considerano un campionato andato male quando perdono più di 2/3 partite. Poi, se proprio vogliamo credere al boicottaggio antizeman in italia, allora come mai non se l’è filato nessuno in Spagna? In UK? in Francia, GErmania… edai…
    A me piace e spero tanto continui a farci divertire, però non dite che ce l’hanno con lui perché è scomodo, non lo pigliano perché non vince.

  6. @ Gianni: Prescrizione??? INFORMATI TU! Assolti da tutte le accuse, sai perché Zeman è cosi famoso? Ha sfruttato una terribile tragedia calcistica (doping) per farsi famoso, ha sparato sentenze a casaccio su qualcosa che TUTTI sapevano e sulla quale si stava già indagando (non ha scoperto nulla.. diciamo per fare un paragone scientifico che altri l’hanno scoperto e lui si è fatto il brevetto). Parlate di fare un gol piu degli altri ecc.. ma nel calcio solo una cosa è assoluta: I RISULTATI. La fortuna, come nel poker, alla lunga non esiste.. e Zeman non ha mai vinto nulla… è famoso solo perché ha saputo essere furbetto… altro che luoghi comuni.. i luoghi comuni sono che è un genio della tattica.. ma fateci il piacere.. ccà nisciuno è fesso! Zeman allontanato dalle tv e va ospite da Fazio a fare scena muta.. muahahahah!!!! Quello dice tutto! Muah muah muah!

  7. @ Lorenzo: esatto, non lo pigliano perche NON VINCE! Guarda i 2 calciatori di cui ora non ricordo i nomi che hanno fatto scattare le operazioni contro il calcioscommesse poco fa.. SONO DIVENTATI EROI, OSANNATI DA TUTTI I GIORNALI E OSPITI DI INNUMEREVOLI TRASMISSIONI. Ma sono i soliti comunistoidi falliti che si fanno abbindolare SEMPRE da quelli che vanno contro il sistema ma la verità è che sono solo dei furbetti che mangiano sulle spalle dei fessi! SVEGLIA!

  8. @ Carlo:
    Si vabbè.. qui tocchiamo il fondo.. ahahaha… il Milan di sacchi, l’Inter del triplete, il Barcellona di Guardiola.. e certo tutta fortuna, tutte coincidenze… se c’era Zeman le vinceva anche lui… ma fammi il piacere va’…

  9. Caro Dunf,

    io amo Zeman e mi sono letto il tuo pezzo d’un fiato. Bellissimo.

    Nella polemica sul doping non voglio neanche entrare, roba da tifosi. Non mi interessa.

    Forza Foggi dell’anno scorso si è trasformato in Forza Pescara. Ma soprattutto sempre e comunque forza Zdenek. E Basta

    Macao

  10. @ Giovanni:

    ale ale aleeeee ASSOLTI??? Siete dei ladri impuniti. Questa è la realtà Leggi qui sotto e mastica amaro.
    Ma per la Juventus e i suoi imputati non si è conclusa come auspicavano, e cioè con la conferma dell’ assoluzione. I giudici di piazza Cavour – dopo aver ascoltato in mattina il sostituto procuratore generale Vito Monetti e i quattro avvocati difensori degli imputati (gli avvocati Chiappero, Krogh, Trofino e Zaccone) – hanno ritenuto fondato e condivisibile il ricorso dei magistrati torinesi, che verteva principalmente sull’ applicabilità della legge 401/89 sulla frode sportiva anche nei casi di doping e di somministrazione illecita di sostanze non comprese nella lista di quelle proibite.

  11. Complimenti, post letto tutto d’un fiato.
    Inutile entrare nelle sterili polemiche dei post precedenti, un tifoso che ama il calcio sa che avere una squadra come questo Pescara vale ben più di uno scudetto. Le “grandi” possono tenersi gli allenatori vincenti e i loro tifosi gioire per un campionato o una champions a suon di 1-0. Io mi tengo il mio bel calcio e godo 90′ a settimana.
    Tutto il resto è noia.

  12. ‘Sansovini, 32 anni e capitano, sembrava un giocatore finito, anzi, forse mai davvero cominciato. L’anno scorso giocava da centravanti, unica punta, e aveva fatto 11 gol, il record in carriera’? Io amo Zeman, ma non diciamo stupidate su Sanso Gol, verificate le statistiche. Ha fatto anche 15 gol in B con il Grosseto, l’hanno scorso ha fatto il massimo nonostante lo stitico gioco di Di Francesco

  13. Scrivi ” qualcuno lo ama, altri lo odiano ” .
    Non credo di odiarlo ma sicuramente non lo amo e non penso sia perché sono (molto tiepidamente)juventino .
    Mi pare un enorme egocentrico : non vince il Foggia o il Pescara ma Zeman . Difetto comune nell’ambiente , ma se lo tollero in una superstar mi irrita in un medio bravo allenatore .
    E diciamocelo , ha fatto bene con le squadrette , è salito di livello con Roma e Lazio non ha spaccato il mondo ed è tornato alle squadrette . Bravo ma niente di più .
    E smettiamola con le storie di ostracismo , la cosa bella dello sport è la sua meritocrazia .
    Probabilmente chi crede che il calcio o è il modulo Zeman o non è è molto più facile essere il guru di 11 carneadi che gestire 11 campioni .
    Non so poi quanti veramente si divertono di più a perdere 3-4 piuttosto che vincere 1-0 , ma basta decidersi , il calcio è uno show come il wrestling o è uno sport ??

    Ormazad

  14. @Tutti

    Che Zeman “non abbia vinto nulla” si potrebbe dire se avesse mai allenato la squadra più forte di un campionato.

    Non credo che la Lazio con cui è arrivato 2° e 3° lo fosse la squadra più forte del campionato. Tantomeno la Roma con cui è arrivato 4° (prendendo una squadra che l’anno precedente aveva rischiato di retrocedere) e 5°. Ha dominato un campionato col Foggia, non essendo certamente la squadra più forte. Una volta in Serie A ha, sempre, fatto meglio di come era pronosticato.

    È stato, vado a memoria, 17 volte il miglior attacco (solo una volta non lo è stato, per un gol), e soltanto 3 volte la peggior difesa.

    Anche quest’anno ha certamente subito più gol degli altri, ma come differenza reti è a +18, meglio di tutti gli altri.

    Quanto all’ostracismo: ci sono stati presidenti che hanno detto chiaramente di non aver assunto Zeman per timore delle ritorsioni. Che fino al ’98 fosse uno degli allenatori più promettenti d’Europa mi sembra non ci sia alcun dubbio.

    Poi, naturalmente, si può non condividere la sua filosofia: quella che il risultato non può che venire da un gioco ben congegnato. Effettivamente ci sono un sacco di squadre e allenatori che hanno fatto carriere titolatissime giocando male, ma dire che i risultati di Zeman siano sempre stati pessimi, oppure che non abbia “vinto nulla”, questo mi sembra – in modo chiaro e semplice – falso.

  15. @ Giovanni Fontana:
    perdonami, ma no: se uno vince, vince, se non vince, non vince – in modo chiaro e semplice, è vero. zeman ha vinto? no. e allenava la roma, a un certo punto, mica sempre il foggia. poi possiamo discutere sul fatto che se avesse allenato squadre più ricche magari avrebbe vinto: ma siamo nel regno delle ipotesi, e tu che sei così orgogliosamente razionale saprai distinguere – in modo chiaro e semplice – il reale dal possibile, il vero dal falso.

  16. jacopo scrive::

    e allenava la roma, a un certo punto,

    La Roma che prese Zeman era arrivata 12°, a 4 punti dalla zona retrocessione.

    Con Zeman arrivò 4°
    Con Zeman arrivò 5°

    L’anno dopo, senza Zeman, arrivò 6°
    jacopo scrive::

    ma siamo nel regno delle ipotesi, e tu che sei così orgogliosamente razionale saprai distinguere – in modo chiaro e semplice – il reale dal possibile, il vero dal falso.

    Il regno delle ipotesi è precisamente quello del ragionamento razionale e dell’intelligenza. Se non ci fossero “se” e “ma”, non ci sarebbe pensiero, discussione, idee, intelligenza.

    L’unico argomento che potresti portare a sostegno della tesi, questo qui ancora più speculativo, sarebbe che – con le squadre che abbiamo citato – altri allenatori avrebbero vinto lo scudetto. E se ti vai a vedere Lazio e Roma 93-96 e le confronti con Juventus e Milan (ma pure Parma), e dici se non erano decisamente più forti.

  17. @ ormazad:

    E’ uno show come il wrestling, dove però vincono solo Milan, Inter e Juve.

    Dopo la Samp in serie A non hanno vinto che squadre di Milano, Torino e Roma (ma quelle della capitale sono praticamente fallite, dopo).
    Chissà come mai.

  18. Giovanni Fontana scrive::

    Il regno delle ipotesi è precisamente quello del ragionamento razionale e dell’intelligenza. Se non ci fossero “se” e “ma”, non ci sarebbe pensiero, discussione, idee, intelligenza.

    E non ci sarebbero neanche le chiacchiere da bar .
    Zeman , come Cassano , è una promessa mancata .
    Oggettivamente mancata , il palmares è quello . poi possiamo discutere all’ infinito sul perché e il percome sfoggiando competenza eloquio ed erudizione ma , mi ripeto , ciò che mi piace dello sport è che si vince o si perde con criteri oggettivi, punti , tempo , distanza .

  19. ormazad scrive::

    E non ci sarebbero neanche le chiacchiere da bar .

    No, in realtà non ci sarebbe alcuna chiacchiera. Non ci potrebbe essere alcun discorso, tantomeno dialogo o ragionamento, perché senza valutazioni e ipotesi qualunque espressione sarebbe soltanto mimesi della realtà.

    (prima della punteggiatura non ci va lo spazio, soltanto dopo)

  20. Un ragionamento ancorato su alcuni punti fermi condivisi è più produttiva di una basata solo su opinioni .

    Grazie per la correzione 🙂

  21. Sono partito con “ragionamento” e poi mentre scrivevo pensavo “discussione” , mi scuso per il commento transgender .

  22. Un po’ di raw data su Zeman in A.

    Zeman arriva in A
    Foggia 9° in Serie A Zeman
    Foggia 11° in Serie A Zeman
    Foggia 9° in Serie A Zeman
    Altro-allenatore, Foggia 16°

    Lazio 4° in Serie A Altro-allenatore
    Lazio 2° in Serie A Zeman
    Lazio 3° in Serie A Zeman
    Lazio 4° in Serie A Altro-allenatore

    Roma 12° in Serie A Altro-allenatore
    Roma 4° in Serie A Zeman
    Roma 5° in Serie A Zeman
    Roma 6° in Serie A Altro-allenatore

    Lecce 10° (41 p.ti) in Serie A Altro-allenatore
    Lecce 10° (44 p.ti) in Serie A Zeman
    Lecce 19° in Serie A Altro-allenatore

    Insomma, Zeman ha sempre fatto meglio di chi è venuto l’anno prima e di chi è venuto l’anno dopo.

    Per completezza bisogna dire che col Napoli (e nell’ultima stagione della Lazio), fu esonerato a stagione in corso

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