I veri problemi di Trenitalia

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Alla fine si è visto che Trenitalia, che era stata accusata di voler mandare un messaggio classista e razzista per far gola ai clienti più ricchi, ha dato la più evidente dimostrazione che mandare un messaggio classista era la cosa che meno volevano fare: appena c’è stata un’accusa di razzismo, anche degli ultimi della sala, ha rimosso la foto coi neri in classe standard (ma non il video col nero in classe executive, la prima, né le altre tre foto che pubblicizzavano la classe standard). Non volevano dare quel messaggio. Appena c’è stata un’accusa di classismo, anche degli ultimi della sala, ha permesso l’accesso alla carrozza ristorante anche alla classe standard, dimostrando – anche qui – che non volevano suggerire messaggi classisti. Non volevano dare quel messaggio. L’hanno fatto per grave cordoglio etico? Probabilmente no. L’hanno fatto perché sono un’azienda, l’azienda vuole guadagnare e il classismo – guarda un po’ – non è economicamente conveniente, oggi. Insomma, chiunque abbia accusato di malafede Trenitalia – se è a propria volta in buona fede – non può fare che una cosa: cambiare idea.

Parliamo piuttosto dei veri misteri di Trenitalia. Parliamone.

Il treno diretto (si chiama “regionale veloce”, in teoria, ma non è un regionale) 2336-2348 da Roma a Pisa fa le seguenti fermate:

Roma Termini
Roma Ostiense
Roma Trastevere
Roma San Pietro
[altre fermate]
Pisa

Il costo del biglietto da Roma Trastevere a Pisa Centrale è di 16.95 euro.
Il costo del biglietto da Roma San Pietro a Pisa Centrale è di 18.15 euro.

Cioè: facendo un tratto più breve, due fermate in meno (vale anche con Ostiense), paghi di più!

Trenitalia, perché? PERCHÉ?!?

39 Replies to “I veri problemi di Trenitalia”

  1. Perche’ e’ UN MONOPOLIO!!!!!

    Abbiamo passato le giornate a discutere sui massimi sistemi, e il razzismo, e il servizio universale e il costo dei biglietti, e quanto e’ malvagio Moretti e quanto sono brutti i treni, e quanto fa schifo viaggiare con l’AV e quanto e’ razzista mettere i neri i standard (e non erano neanche neri…).

    In Puglia Vendola ha fatto i cartelloni con “Ridateci i treni!”. L’Italia ha protestato “Ridateci il bar!!”.

    Ma un movimento d’opionione coerente che alzasse il ditino e dicesse “Scusi tanto, sig. ra FS, ma se voi i treni notturni non li volete fare piu’, noi li faremmo fare a qualcun altro, magari qualche bella cooperativa di ferrovieri costituitisi in societa’, cosi’ chi vuole puo’ viaggiare di notte senza spendere un capitale, ma non la costringiamo a fornire servizi che lei non vuole dare!”.

    No, semplicemente piagnisteo a tutta birra. Cosi’ ora possiamo prendere tutti i caffe’ che vogliamo a due euro, dopo aver pagato 91 euro di biglietto.

    Siamo stupidi, non c’e’ niente da fare.

  2. Da pendolare condivido quel che dice il commento precedente.

    Leggetevi gli interessanti articoli di ChicagoBlog e IBL sulla privatizzazione delle Ferrovie in Inghilterra, io ne avevo sempre sentito parlare male (orario ferroviario come un “elenco telefonico”, con fusione al momento di fare i biglietti…etc), ma poi leggo che i passeggeri sono aumentati in UK…

  3. Una decina di anni fa, per lavoro, andavo spesso da Milano a Spoleto in treno. Eurostar (il Frecciarossa non c’era ancora) Mi-Roma e altro eurostar Roma-Spo. Costo totale (unico biglietto) sui 40€*.
    Costo di un biglietto singolo Milano-Roma sullo stesso eurostar: circa 44€*
    C’era gente che faceva il biglietto Mi-Spo e poi si fermava a Roma
    * valori indicativi a memoria, è passato parecchio tempo 🙂

  4. Presumo, ma potrei sbagliarmi, che sia dovuto a qualche ‘inefficienza’ nell’algoritmo numerico usato per stabilire i prezzi dei biglietti. In modo semplificato: “La domanda per un biglietto da Roma Trastevere e’ estremamente bassa, quindi abbassiamo il prezzo in modo da aumentarla.”

    @ Skalda:
    Io ci penserei due volte prima di desiderare il sistema dei trasporti britannico, estremamente caro e molto poco efficiente

    http://www.bbc.co.uk/news/uk-16359328

  5. Certo, si potrebbe fare una di quelle illuminanti semi-privatizzazioni (o public-private partnership) in cui se ci sono dei profitti, questi vanno agli azionisti, mentre se ci sono dei costi, questi vengono suddivisi tra i contribuenti (vedi per esempio london underground)… una cosa che ricorda un po’ la good e bad company di alitalia.

  6. @ Alessa’:
    @ Alessa’:

    Non so entrare nel merito tecnico…ma in UK hanno spezzettato le ferrovie inglesi in una congerie di società più o meno piccole. In Europa, ad es. in Germania, per quel che mi risulta, non si è smembrato Deutsche Bahn, ma gli si è accostato la concorrenza su specifici tratti.

  7. Il prezzo del biglietto non dipende dalla distanza chilometrica(almeno non totalmente). Non ricordo quale sia il metodo di valutazione però, ci sarebbe da indagare!

  8. Ipotizziamo che volessero mandare un messaggio razzista per lisciare il pelo eccetera ed ipotizziamo che la cosa passasse in sordina: messaggio razzista + ritorno economico, bingo.
    Ipotizziamo che la cosa non passasse in sordina: se non si fosse tolto il messaggio c’avrebbero rimesso.
    Questo solo per farti notare che la tua conclusione (se si è in buona fede bisogna cambiare idea) non è assolutamente logica.
    La tua ipotesi diventa la più probabile (che dico: ovvia) e tutto il resto inutile ciarla se ci fossero stati degli evidenti vantaggi economici nell’operazione svolta da Trenitalia (voglio migliorare l’efficenza, passa per classismo, rischio di rimetterci, retromarcia) al di là del classismo: siccome dalla discussione nell’altro post emerge come il comportamento di Trenitalia fosse economicamente assurdo (la parte “voglio migliorare l’efficenza” mancava), qualche domanda uno se la pone.
    E ribadisco: esempi di uno che tenta robe non molto limpide per fare la verginella quando si denuncia la cosa e ritirare tutto (per poco) ne abbiamo a palate, quindi non è roba per complottisti in malafede.

    Detto ciò, Report ne aveva parlato anni fa di ‘sta cosa del prezzo dei biglietti, se trovo il link lo metto.

  9. dtm scrive::

    Ipotizziamo che volessero mandare un messaggio razzista per lisciare il pelo eccetera ed ipotizziamo che la cosa passasse in sordina: messaggio razzista + ritorno economico, bingo.

    Messaggio razzista -> passa in sordina: fail!
    Fosse stato vero quello che dicevi avrebbero dovuto essere entusiasti che NON fosse passato in sordina. E invece no, niente da fare, c’è da cambiare idea.

    dtm scrive::

    Ipotizziamo che la cosa non passasse in sordina: se non si fosse tolto il messaggio c’avrebbero rimesso.

    Esatto: se pensi che il messaggio razzista non sia conveniente. Se invece pensi che lo sia, beh: hai avuto la dimostrazione – hai torto.

  10. “Passare in sordina” significa che non ci sono grandi polemiche e reazioni, non che i razzisti non percepiscano il messaggio.

  11. @ dtm:

    …cioe’ postuli che i razzisti siano piu intelligenti della norma e leggano tra le righe, percepiscano meglio messaggi nascosti ai piu….ma questo e’ controfattuale, la letteratura conclude l’opposto: i razzisti sono piu stupidi…

    Ref.:
    Frenkel-Brunswick, E., & Sanford, R.N. (1945). Some personality factors in anti-Semitism. Journal of Psychology, 20, 271-291.
    Montagu 1952 & 1988,
    Allport 1946,

    ma l’Occam’s Razor proprio no eh?

  12. e sul rasoio: in duecento e rotti messaggi nessuno ha saputo spiegare perchè trenitalia aveva preso certe decisioni (vantaggi economici: nessuno).
    aspetto solo questo, poi la spiegazione di giovanni diventerà la più ovvia.

  13. @ dtm:

    a me pareva che la logica economica piu probabile ci fosse …e che fosse stata discussa ampiamente (massimizzazione del profitto originante dalle scelte ed dal consumo di un bene finito: clienti con reddito piu alto hanno una propensione verso il consumo di beni voluttuari maggiore; il ristorante di un treno e’ un bene voluttuario; clienti di prima classe, che devono avere reddito piu alto, spendono di piu in un ristorante di un treno rispetto ad un pezzente come me, e il reddito addizionale che io pezzente ed i miei fellow pezzenti genereremmo nella carrozza ristorante e’ inferiore alla somma del mancato reddito causato dalla mia presenza non consumate al tavolo ristorante e al caffe consumato per “show”…) . la differenziazione del servizio per classi ha senso economico per quelli di classe economica la dove l’opportunity cost associato al mancato uso del ristorante e’ compensato da ridotto prezzo del biglietto di classe economica. Se tale ridotto prezzo non sussistesse, allora avresti una argomento a favore della tua cospirazione. ma cosi non e’. This is economics 101. immagino la quantita di programmazione lineare fatta prima di decidere una cosa del genere…programmazione che, sorpresa!, si scontra con la variabile culturale imponderabile…..:la rivolta comunista del web,… ahime!

    mi chiedo perche’ per te nello spiegare i fatti ha piu peso la presunta assenza di una motivazione economica (opinabile, dato che non puoi argomentare analiticamente -ma solo qualitativamente, ed a favore, in tal caso- perche’ i dati di utilizzo e costi del servizio li ha solo l’azienda) rispetto alla motivazione becero-razzista, quando la tesi razzista e’ comunque indipendentemente ed inequivocabilmente smontata dal complesso della documentazione pubblicitaria disponibile (i neri CEOs in prima classe del video, altri bianchi in classe economica etc.).

    si puo avere un dibattito econometrico sul primo punto, ma sul secondo c’e’ certezza.

  14. dtm scrive::

    “Passare in sordina” significa che non ci sono grandi polemiche e reazioni, non che i razzisti non percepiscano il messaggio.

    Ha ragione Max, qui: tu assumi che vogliano mandare un messaggio razzista al grande pubblico convinti che i razzisti lo percepiscano e i non razzisti no. Oppure, appunto, non sta in piedi l’idea che loro abbiano voluto darsi un’immagine razzista per guadagnare dai loro clienti per poi ritirarla quando si sono resi conto che l’immagine razzista è passata.

    dtm scrive::

    e sul rasoio: in duecento e rotti messaggi nessuno ha saputo spiegare perchè trenitalia aveva preso certe decisioni (vantaggi economici: nessuno).

    Davvero, dtm, è stato spiegato decine di volte e tu – mi spiace dirlo – continuavi a ostinarti a dire che la spiegazione non stava in piedi senza fornire una spiegazione alternativa.

  15. Max scrive::

    si puo avere un dibattito econometrico sul primo punto, ma sul secondo c’e’ certezza.

    per rispondere mi cito dalla discussione precedente:

    di fatto hanno chiuso la carrozza ristorante alla classe standard rappresentata nella copertina della brochure da una famiglia nera. Detta così esce proprio male.
    E ribadisco che secondo me s’è trattata di una gaffe

    Quindi niente da discutere.
    Il problema è che Max scrive::

    nello spiegare i fatti ha piu peso la presunta assenza di una motivazione economica

    e mi sembra ovvio: questi scelgono di non far accedere della gente alla carrozza ristorante mentre in qualunque altro paese d’europa le tariffe sono analoghe/inferiori e nessuno blocca l’accesso (sto prendendo per buono Scialocco, Antonella e, soprattutto, Stefano).

    Giovanni Fontana scrive::

    tu assumi che vogliano mandare un messaggio razzista al grande pubblico convinti che i razzisti lo percepiscano e i non razzisti no

    No: io assumo che essere bollati come razzisti sia socialmente riprovevole, altrimenti non si spiega perchè i discorsi razzisti comincino puntualmente con “non sono razzista ma”.

    Giovanni Fontana scrive::

    continuavi a ostinarti a dire che la spiegazione non stava in piedi senza fornire una spiegazione alternativa.

    La mia domanda iniziale era: perchè negare l’accesso alla carrozza? Risposta: i mariofurbi. Quindi si scopre che il problema mariofurbi non esiste. Quindi mi ridomando: perchè negare l’accesso alla carrozza? Supercazzola economica, tipo così: Max scrive::

    massimizzazione del profitto originante dalle scelte ed dal consumo di un bene finito: clienti con reddito piu alto hanno una propensione verso il consumo di beni voluttuari maggiore; il ristorante di un treno e’ un bene voluttuario; clienti di prima classe, che devono avere reddito piu alto, spendono di piu in un ristorante di un treno rispetto ad un pezzente come me, e il reddito addizionale che io pezzente ed i miei fellow pezzenti genereremmo nella carrozza ristorante e’ inferiore alla somma del mancato reddito causato dalla mia presenza non consumate al tavolo ristorante e al caffe consumato per “show”…) . la differenziazione del servizio per classi ha senso economico per quelli di classe economica la dove l’opportunity cost associato al mancato uso del ristorante e’ compensato da ridotto prezzo del biglietto di classe economica. Se tale ridotto prezzo non sussistesse, allora avresti una argomento a favore della tua cospirazione. ma cosi non e’. This is economics 101.

    Salvo poi scoprire che una soluzione del genere non è contemplata da nessun altro. Ergo, non sta in piedi.

    Resta in piedi l’improbabile, cioè la tesi classista.

  16. Premetto che per mancanza di tempo ho letto i commenti molto velocemente e probabilmente qualcuno avra’ gia’ risposto alla mia domanda – nel caso chiedo venia – ma perche’ per gli aerei si puo’ differenziare il servizio tra le diverse classi (e la cosa sembra ovvia) mentre per il treno la cosa suscita in molti la necessita’ di erigersi a paladini delle classi meno abbienti? Forse perche’ il treno, a differnza dell’aereo, ha una nostalgica connotazione proletaria?

  17. @ Ila:
    Se capisco bene il commento di rosalux, la differenza tra treni e aerei e’ che nei primi il servizio manca totalmente (= classista!) mentre nei secondi c’e’ ma di inferiore qualita’ (= it’s business baby). Quindi se trenitalia avesse fatto due carrozze ristorante una con solo panini e cocacola per le classi inferiori e una con cibi caldi e bevande alcoliche per le classi superiori non ci sarebbe stato alcun problema? Ila, condivido il tuo scetticismo… 🙂

  18. dtm scrive::

    No: io assumo che essere bollati come razzisti sia socialmente riprovevole, altrimenti non si spiega perchè i discorsi razzisti comincino puntualmente con “non sono razzista ma”.

    Perfetto: quindi Trenitalia non aveva nessunissima voglia di veicolare un messaggio razzista.

    dtm scrive::

    Quindi si scopre che il problema mariofurbi non esiste

    Ma non si scopre neanche un po’. Ho discusso con mariofurbi autodichiaratisi tali. Esiste eccome: l’unica cosa che puoi dire è che una soluzione simile dà un danno d’immagine (perché la gente è idiota) che non vale il denaro guadagnato dal risolvere il problema mariofurbi.

    dtm scrive::

    Resta in piedi l’improbabile, cioè la tesi classista.

    No, quella – già fragile – è decaduta nel momento in cui Trenitalia ha rinunciato al piano, dimostrando che il loro intento non era il classismo (agli occhi di quelli che protestavano c’erano riusciti), ma tutelare i loro guadagni (e, a causa dell’idiozia, non c’erano riusciti).

  19. @Alessa’
    la differenza tra treno e aereo è che il primo è un servizio di trasporto pubblico di massa, il secondo no. Poi ce ne sono altre importantissime ma non voglio guastarti il piacere della scoperta
    @tutti quelli che sono d’accordo con Giovanni, Max, Luigi
    la discussione progredisce non solo quando qualcuno cambia idea, ma anche quando qualcuno porta argomenti (fatti) che all’inizio della discussione non erano a conoscenza di tutti e che possono cambiare la valutazione che abbiamo delle cose.
    Io quando è cominciata tutta la tiritera non sapevo nemmeno dell’esistenza degli abbonati sui Frecciarossa e infatti non mi spiegavo la decisione suicida di Trenitalia (ammetto un pregiudizio sospettoso, l’ho già detto, ci sono parole come premium executive exclusive che mi fanno venire l’orticaria). Questa cosa degli abbonati-pendolari ormai è acclarato che sia l’origine del problema (altrimenti qualcuno mi deve spiegare perché una decisione così vantaggiosa non venga estesa a tutti i convogli in circolazione) eppure si continua a non tenerne conto, liquidando come sempre le posizioni critiche con sarcasmo (il proletarismo nostalgico, la difesa buonista delle classi subalterne, ecc) mentre mi dispiace ma il sarcasmo lo meritereste voi che vi siete fatti gabbare da un messaggio pubblicitario palesemente ingannevole facendo la figura dei fessi.
    Questa bella frase dell’ufficio stampa di Trenitalia “è una scelta di marketing, finalizzata a garantire livelli di servizio adeguati alle richieste. In altri termini, se hai prenotato un viaggio Milano-Roma in Executive (pagando fino a 169 euro) certo non ti aspetti che il bar sia sovraffollato” allo stato attuale dei fatti si spiega o con la malafede o con la cialtronaggine. Tertium non datur, o forse datur, perché possono essere benissimo le due cose insieme.

  20. Giovanni Fontana scrive::

    l’unica cosa che puoi dire è che una soluzione simile dà un danno d’immagine (perché la gente è idiota) che non vale il denaro guadagnato dal risolvere il problema mariofurbi.

    Se per mariofurbi intendi i pendolari/abbonati (mariopirla) sono d’accordo con questa affermazione. Purtroppo mi becco automaticamente anche dell’idiota, ma vabbè. I pendolari, con grande cinismo dei nostri ferrovieri, e di tutta la gente non-idiota, continuano a prenderselo sotto la coda, ma vabbé anche questo.

    Se per mariofurbi intendi gli abusivi “prenotazione in 2° + caffè = viaggio in salottino ristorante o tavolino bar”, dissento totalmente: la soluzione di Trenitalia non era evidentemente pensata per loro. Quanti pensi che rinunceranno al lusso di un salottino per una differenza di 14 euro? (differenza tra standard e premium sulla tratta MI-RM). Solo quelli che viaggiano a rimborso (e cioè non spendono soldi propri ma dell’azienda per cui lavorano, o dei clienti) – facciamo almeno un 80%? – non si pongono neanche il problema. Accetto smentite, comunque: se riportano esperienze vissute direttamente, meglio.

    Comunque la marcia indietro di Trenitalia forse una spiegazione semplice ce l’ha: è che forse qualche volta le proteste funzionano.

  21. Stefano Cattaneo

    “Comunque la marcia indietro di Trenitalia forse una spiegazione semplice ce l’ha: è che forse qualche volta le proteste funzionano”.

    E cosa ti fa credere che Trenitalia non cambierà idea tra un paio di settimane, o un paio di mesi, giusto il tempo di aspettare che la gente si scordi di tutto?

    Torno a ripetermi: ma pensiamo veramente che possiamo far camminare i treni, e il Paese, a forza di proteste?

    Trenitalia non è un’opera di carità, non è un istituto di beneficenza e non è la mia mamma: fa i suoi interessi. Noi dobbiamo fare i nostri. Se vogliamo farle pagare i servizi MOLTO meno (non una manciatina di spicci) e in maniera DURATURA, dobbiamo costringerla ad avere una concorrenza. Non farle le prediche.

  22. @ Stefano Cattaneo:
    Scusa Stefano ma qual’e’ la percentuale di pendolari che usa il frecciarossa giornalmente per reggiungere il posto di lavoro? Puoi veramente paragonare il frecciarossa con il regionale Busto-Milano C.?

  23. Perche’ il problema secondo me sta tutto qua: Se paragoni il frecciarossa a un treno per pendolari, quindi un servizio necessario per fare in modo che la gente raggiunga il proprio posto di lavoro, condivido in gran parte i tuoi punti. Se pero’ paragoni il servizio a quello offerto da alitalia (diciamo nel 2002 – cosi’ da avere il servizio pubblico), beh allora non ci vedo niente di scandaloso nel introdurre i 4 livelli, e l’unico discorso che ha senso e’ “l’economics 101” di Max

  24. @ Giovanni Fontana:
    Per le altre questioni devo ricercare i vari racconti nei commenti dell’altro post, ma su questa rispondo subito:
    Giovanni Fontana scrive::

    Perfetto: quindi Trenitalia non aveva nessunissima voglia di veicolare un messaggio razzista.

    La lega fa discorsi razzisti che cominciano con “non sono razzista ma”. Ora che mi ci fai riflettere è evidente che non ha nessuna intenzione di veicolare messaggi razzisti, sono in malafede. Scusate, esco a chiedere scusa ad un verde padano.

  25. Stefano Cattaneo scrive::

    a differenza tra treno e aereo è che il primo è un servizio di trasporto pubblico di massa, il secondo no. P

    ma che cagata. sorry. a distinction without a dfference. actually, not even a distinction…. secondo te un A380 con 800 passeggeri e che ne ha trasportati 15 milioni negli ultimi 3 anni non e’ un esempio di trasporto di massa mentre il treno con 200 bischeri seduti lo e’ ….perche’….ha le ruote e ti sta simpatico?

    ?

  26. uqbal scrive::

    E cosa ti fa credere che Trenitalia non cambierà idea tra un paio di settimane, o un paio di mesi, giusto il tempo di aspettare che la gente si scordi di tutto?

    Assolutamente niente. Non mi faccio illusioni al riguardo.
    Per il resto, d’accordo che Trenitalia non fa la carità, ma gli interessi dell’azionista.
    Al momento questo azionista è lo Stato, quindi richiamare i vertici di Trenitalia al rispetto delle funzioni a cui sono tenuti PER LEGGE ad assolvere non mi sembra un atteggiamento così controproducente. Poi ci possono essere diverse sensibilità, pure condivisibili, ma guarda che altrove (DE + CH per limitarmi alle conoscenze dirette) dove il livello di privatizzazione è pari o inferiore a quello italiano, le cose funzionano, costano il giusto, non necessariamente poco, e nessuno ci vede niente di strano, o di bolscevico.

  27. @ Max:
    treno=sistema di trasporto ferroviario
    aereo=sistema di trasporto aereo
    evidentemente la differenza non è tra UN aereo e UN treno.
    Se non è chiaro il concetto riporto i dati Istat (guardare sito: ci sono solo dati vecchi ma conta l’ordine di grandezza)
    passeggeri trasportati su rotaia dalle grandi aziende (non locali) : 500.000.000 (circa il 65% del totale) percorso medio 90 km
    passeggeri trasportati in aereo (somma degli imbarchi e degli sbarchi di tutti gli aeroporti) quindi alcuni sono contati due volte : 82.000.000

    Chiedo scusa se non mi ero espresso chiaramente prima e anche a Alessa’ se sono sembrato un po’ stronzo

    Quindi il mio ragionamento espanso è:
    è o non è vero che il trasporto ferroviario risponde a esigenze sistemiche completamente diverse dal trasporto aereo, è sostenuto finanziariamente in maniera completamente diversa, opera su un mercato profondamente differente e quindi è normale aspettarsi una differenziazione nel servizio? Secondo me si, e non perché in quanto amico del proletariato mi sta simpatico il treno

  28. @ Alessa’:
    anch’io non sapevo all’inizio dell’esistenza degli abbonati sulle tratte AV. Sono abbastanza documentato sulle tratte RM-NA e MI-TO (che però è fuori dal discorso tariffe che stiamo facendo) mentre sul MI-RM non è che sia riuscito a saperne molto.
    Il punto comunque non è come le intendo io, è piuttosto il ritorno in termini di sviluppo economico che ci si aspetta di avere a fronte degli enormi investimenti fatti, e che sono stati pagati tutti con soldi pubblici, non privati.
    Del resto la correlazione tra competitività di un distretto produttivo e efficienza dell’infrastruttura di trasporto ferroviario è ampiamente documentata.

  29. Stefano Cattaneo scrive::

    è o non è vero che il trasporto ferroviario risponde a esigenze sistemiche completamente diverse dal trasporto aereo, è sostenuto finanziariamente in maniera completamente diversa, opera su un mercato profondamente differente e quindi è normale aspettarsi una differenziazione nel servizio?

    Secondo me e’ proprio qua che ti sbagli. L’AV cosi’ come il TGV in Francia o L’ICE in Germania e in generale le tratte veloci in Europa sono fatte come concorrenza al trasporto aereo. Se non vado errato c’e’ una direttiva europea che mira a spostare parte del traffico aereo su rotaia, e gli investimenti fatti per il tunnel della manica cosi’ come quelli in Svizzera per il nuovo traforo ferroviario alpino (che btw sono interamente pagati dai contribuenti Svizzeri, non per piangere miseria… :)) non sono certo pensati in ottica urbana o regionale. Quindi il tuo metro di paragone non puo’ essere il treno regionale usato dai pendolari per andare a lavorare alla mattina.

  30. @ Stefano Cattaneo:

    Le FS sono statali da sempre. E hanno sempre funzionato male. Non sembra quindi che il fatto che siano statali sia un buon incentivo a farle funzionare bene.
    E comunque, come riconosci, le FS non fanno beneficenza.
    Quindi che siano tenuti a fare le cose in in certo modo per legge (con tanto di maiuscolo) è una bella frase, suona bene, fa fremere di sdegno, ma non fa arrivare i treni in orario a prezzi contenuti.

    E io uno straccetto di garanzia lo vorrei, quindi farei una battaglia non per una mancia, per un cambiamento certo e duraturo, che si ottiene solo con una riforma di sistema, non con le gride manzoniane.

  31. a dir la verità il vero mistero è il treno orte fiumicino, se da fiera di roma vado a orte sono 6,20 euro per 80 km circa , se invece prendo lo stesso identico, ma vado dall’altra parte per fare gli 8 km scarsi che mi separano dall’aeroporto di Fiumicino sono obbligato a pagare un biglietto da un’ora da 8 euro.

  32. Stefano Cattaneo scrive::

    Quindi il mio ragionamento espanso è:
    è o non è vero che il trasporto ferroviario risponde a esigenze sistemiche completamente diverse dal trasporto aereo, è sostenuto finanziariamente in maniera completamente diversa, opera su un mercato profondamente differente e quindi è normale aspettarsi una differenziazione nel servizio? Secondo me si, e non perché in quanto amico del proletariato mi sta simpatico il treno

    ma non c’e’ nessuna correlazione tra quello che dici (le esigenze sistemiche etc.) e quello che era stato proposto dalla compagnia (differenziazione del servizio in funzione del prezzo pagato in un servizio di trasporto ad alta velocita). [digressione: ho preso il treno come pendolare per 10 anni non ha mai comprato nulla quando ero in Italia. in una tratta di 60-70 minuti che te ne frega di mangiare e bere? e non so neppure se nei regionali che prendevo esisteva un ristorante. il trasporto di massa su rotaia degno del nome “di massa” e’ a breve distanza (conta la mediana non la media!)].

    anzi, e’ proprio come risposta parziale a quelle esigenze che anche nell’alta velocita vuoi compensare opportunity costs di quelli in classe economica privati di accesso al ristorante con prezzi d’accesso inferiori, nel tentativo di incrementare l’occupazione dei sedili nelle varie classi in risposta alle varie funzioni di consumo, che dipendono -anche- dal reddito (cosi incrementando la propensione all’uso del servizio) e massimizzare l’utile totale. nel sistema attuale quelli di classe economica pagano extra come sorta di sussidio indebito del ristorante che generalmente non usano (o che possibilmente abusano), e quelli di prima pagano extra per avere un servizio fondamentalmente simile (o con barriere addizionali) a quelli di economica. a lose-lose proposition.

    l’effetto finale cercato era piu viaggiatori “di massa” nonconsumanti disposti ad usare il servizio di classe inferiore e piu viaggiatori consumanti in prima in grado di consumare a sufficienza e rendere i ristoranti cost effective!

    la logica dal punto di vista della compagnia e’ quella della massimizzazione del profitto e dell’uso efficiente delle risorse. la risposta stessa dell’azienda (ritornare sui suoi passi per calmare le acque) rientra nella stessa logica di efficienza, date le condizioni di contorno (voi, massa urlante). applicare altre logiche significa ignorare le dinamiche del mercato moderno.

    che poi sta compagnia abbia fallito nel “vendere” l’idea non cambia la logica nel merito dell’idea stessa: alla fine il mercato (voi) ha infatti vinto in ogni caso, dato che pare ovvio che i vostri trips egalitaristici ampiamente compensano i costi addizionali del servizio in cui incorrerete….perche’ questo e’ il risultato netto al momento. contenti voi, contenti tutti.

    pero, se scendeste dal pero ideologico delle proteste classiste e delle interpretazioni marxiste (falsa coscienza, realta’ unidimensionale, teoria critica…) e ci fosse un po’ piu di alfabetizzazione economica liberale diffusa tra le masse belanti, la cosa sarebbe chiarissima.

    non solo in sto caso, ma nei milioni di altri esempi che ingessano quotidianamente la vostra economia.

  33. per me, non si dimostra né che ci sia stato del razzismo né che non ci sia stato. Perché: se Trenitalia volesse o meno mandare veramente un messaggio classista lo potremmo sapere solo chiedendolo a chi si è inventato lo spot o a chi lo ha commissionato. Il dato è che è stato percepito come tale. Sono d’accordo che il dietrofront è dovuto a fattori economici, e credo che inizialmente anche lo spot fosse indirizzato ad aumentare il profitto (anzi, sicuramente: è proprio la funzione della pubblicità). Quindi Trenitalia (in quanto azienda che vuole massimizzare) in realtà è indifferente al classismo. E’ un concetto “utilizzabile”, sta volta hanno sbagliato mira, ma altrimenti sarebbe rimasto così com’era. Sta volta è stato più conveniente cambiare. In finale, secondo me, la causa di tutto il casino è l’indifferenza della pubblicità verso i “valori” e le immagini che può utilizzare per far valere qualcosa. Mi vengono in mente le campagne di scuse post-disastro ecologico targate BP Oil…….

  34. Premesso che potrebbe essere una grandissima cazzata,
    se prendo il suburbano S9 da Milano S.Cristoforo a Milano Greco Pirelli (5 fermate) devo pagare solo il biglietto urbano: 1.50. (Se sono abbonato 0).
    Se prendo lo stesso treno da Milano Greco Pirelli a Sesto S.Giovanni pago 1.65. (Se sono abbonato, il supplemento, mi sembra 1.50) Perché 15 centesimi in più per quattro fermate in meno? Perché sono entrato in un comune ed uscito in un altro.
    Questo strano comportamento di Trenitalia per la stazione di Roma-S.Pietro mi fa pensare che in realtà partendo da quella stazione ed andando a Pisa si attraversi nel mezzo un confine: forse la tariffazione per i biglietti da Roma-S.Pietro è calcolata come se si trovasse in territorio vaticano?

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