In difesa di chi applaude ai funerali

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Secondo me è una di quelle opinioni che la prima volta che la senti dici «ah, che pensiero giusto e originale», senza rifletterci. E poi rimane lì e la ripeti come un baluardo della tua visione del mondo, anche se non ci hai riflettuto neanche un po’. Questa, fondamentalmente, è la definizione di luogo comune, che infatti è. Ma perché non si dovrebbe applaudire ai funerali?

L’applauso ha un significato piuttosto distinto: un tributo, un ossequio, un rendere onore. Non significa “ahahah, come mi sto divertendo”. Lo si fa alla fine di tante cose, certo lo si fa per un gol, ma lo si fa anche alla fine del discorso di un sopravvisuto dell’Olocausto a cui è morta la famiglia. Si può applaudire mentre piangi, anzi è forse l’espressione più alta dell’applauso.

E quindi come tale va preso. Ci sono buone ragioni per criticare l’applauso di una folla al feretro di una bambina di 2 anni uccisa da una malattia o dal dolo di qualcuno. Lì non si applaude nulla, se non per imitazione di un rito. Ma ci sono anche casi in cui – un motociclista è uno di quelli – la gente che è lì considera quella persona aver fatto cose degne, grandi, che meritano un applauso. E quel giudizio è il loro giudizio. E non vedo perché esso debba essere considerato meno rispettoso del silenzio quando il primo corrisponde meglio al desiderio di testimonianza di ciascuno.

Naturalmente c’è il caveat che tutto quello che ho scritto dipende dalla volontà della persona, se l’ha espressa in precedenza, o di quella di chi le è prossimo, perché essa vale più dell’offerta di testimonianza di ciascuno. Se la famiglia, gli amici, preferiscono il silenzio, o anche se preferiscono un coro a cappella, quello diventa più importante. Ma per gli altri, quando questa volontà non è espressa, perché criticare chi vuole offrire il proprio tributo? Se quando morirò mi farete un applauso perché pensate che ho fatto delle belle cose, beh, grazie.

18 Replies to “In difesa di chi applaude ai funerali”

  1. Sarebbe bello poter esprimersi con leggerezza, cogliendo l’immediato e lasciando andare l’istinto senza nessuna implicazione sociale… questo va bene, questo no, questo sì, questo è sbagliato… che stanchezza.

  2. Beh, io sono vecchia… e mi ricordo l’applauso in voli internazionali che erano tutto fuorché italiani. Forse è un’usanza persa altrove e che noi popoli “di navigatori, di santi e poeti” cerchiamo di tenere viva, come nelle migliori tradizioni.
    Io insieme all’applauso metterei pure un bel gesto dell’ombrello a chi deve ancora partire… 😀

  3. “L’applauso ha un significato piuttosto distinto: un tributo, un ossequio, un rendere onore.”

    Beh, allora questo vale anche per l’applauso ai piloti d’aereo da te tanto vituperato nel sopracitato post! Eh!

  4. Cacacazzi scrive::

    Beh, allora questo vale anche per l’applauso ai piloti d’aereo da te tanto vituperato nel sopracitato post! Eh!

    Esatto! E tu pensi che si debba applaudire un pilota perché è in grado di atterrare? Un pizzaiolo perché ti fa la pizza? Un autista perché apre le porte alla fermata?

  5. Premessa: non faccio applausi ai piloti d’aereo; cerco solo di mettermi nei panni di chi ha la mano facile.

    Non perché sia in grado di atterrare, ma perché lo faccia come si deve. Esempio: di ritorno da Cracovia, due settimane fa, i piloti atterrarono violentemente, sbattendo il carrello posteriore sulla pista; sì, la classica “culata” insomma. Nessuno si azzardò a muovere un dito.
    Mettici poi che nell’immaginario della maggior parte delle persone – soprattutto quelle che non viaggiano di frequente – far atterrare (ma poi perché si pensa che l’applauaso riguardi solo l’atterraggio e non la condotta generale di volo?) un Boeing o un Airbus non è esattamente come fare la pizza o aprire le porte dell’autobus.

  6. Giovanni, io non sono d’accordo con quello che dici.

    Perchè bisogna applaudire (spesso per imitazione di quelli che cominciano per primi ad applaudire) quando passa una bara o in generale durante un funerale?
    davvero è una cosa che stona…il desiderio, come dici tu, di esprimere un giudizio verso chi è morto….,aggiungo io, la voglia di protagonismo della folla…ma che c’entra???
    C’è una persona che è morta..e il silenzio e la costernazione e tutto quello che accompagna un sentimento cosi triste non si esprimono con un applauso..nessuno chiede che il pubblico esprime un giudizio su chi è morto..si chiede partecipazione al dolore e rispetto…e silenzio.
    un esempio per tutti…il minuto di raccoglimento (allo stadio o in qualsiasi manifestazione pubblica): confronta quello inglese con quello italiano (e tu che stai a londra lo sai meglio di me)…non noti che differenza? quanto piu intenso è il minuto in silenzio…invece di quello casciarone e casinaro degli italiani che dopo 5 secondi partono con una valanga di applausi??
    ma che vi applaudite?? ma state in silenzio e addoloratevi per chi è morto.

  7. tollero gli applausi solamente ai matrimoni.
    ai funerali sono una nota stonata, anche se il defunto è un personaggio che ha fatto del bene.
    in primo luogo, perché l’applauso è diretto al defunto, ma il defunto – in quanto tale – non può apprezzarlo. l’applauso è, infatti, nella nostra tradizione e fin dai tempi dei romani, un gesto di approvazione diretto ai vivi, non ai morti: si applaudiva il gladiatore vittorioso, non quello che ci aveva rimesso la pelle.
    in seocndo luogo, per il motivo da te accennato nel post: perché vien fuori l’effetto domino e si finisce con l’applaudire un neonato o l’anonima vittima di un attentato che non ha fatto niente di eroico, si è soltanto trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato.

    p.s.: peggio dell’applauso al funerale c’è comunque l’applauso nel minuto di silenzio allo stadio.

  8. l’appaluso al funerale mi sembrava un’assurdità,
    dunque fino a qualche tempo fa ti avrei detto: non la penso come te!
    poi mi sono chiesta cosa avrei fatto, ad esempio, al funerale di Fabrizio De André, o di Ayrton Senna, e mi sono detta che avrei applaudito anch’io, perché con quell’applauso avrei voluto comunicare e condividere con altri uno sentimento di riconoscenza e ammirazione.
    la stessa riconoscenza e ammirazione che avrei loro comunicato da vivi, se li avessi incontrati.
    gli applausi ad atterraggio concluso secondo me sono solo l’espressione del sollievo per essere scampati ad un pericolo (chi di voi si sente sicuro al cento per cento sopra un aereo? io no di certo..).
    a me non piace perché quando volo sono un po’ nervosa e mi dà fastidio quasi tutto (tranne i bambini, mi distraggono e mettono allegria, pure se battono con i piedi contro la spalliera della mia poltrona..).
    poi alla fine me ne infischio, mi basta essere atterrata tutta intera, applauso o non applauso.

  9. Ho sempre trovato volgare l’applauso al feretro nei funerali.
    Capisco che il senso in cui tu lo interpreti, ma, personalmente, l’ho sempre visto, dacché questa moda è invalsa, come un esempio tra i tanti dell’italica capacità di mandare in vacca anche le cose più serie.
    in particolare i funerali erano rimasti, fino a qualche anno fa, uno degli ultimi momenti riservati a uno dei sentimenti più antichi che l’uomo è in grado di provare e che la modernità sta facendo scomparire: il senso del sacro. E con l’applauso, come di fronte a uno spettacolo, mi sembra di svilire il rito e riportarlo alla quotidianità.

  10. Ma perchè c’è l’usanza di applaudire ai funerali? E c’è qualcuno che se ne lamenta? Non lo sapevo. Al funerale dell’amico di mia sorella hanno preso la chitarra e si sono messi ad intonargli le canzoni preferite. Hanno dovuto andare nella classica chiesa di periferia però, ché quella del mio quartiere lo permetteva solo a feretro uscito °_°

  11. Bè applaudire ad un funerale è forse il modo più “genuino” di utilizzare l’applauso, che come sappiamo veniva arcaicamente utilizzato dalle popolazioni centro americane con lo scopo di coprire le urla delle vittime sacrificali, alle quali veniva strappato il cuore da ancora vivi. Sicuramente non perchè il pilota ha fatto atterrare l’aereo

  12. C’è una parola bella ch’è meraki, ch’è (anche) la consapevolezza di far bene il proprio compito, la sensazione nel.
    Io agli autisti che mi vedono correre nel retrovisore e aspettano dico solo ‘azzie, ché mi manca il fiato, ma si potrebbe benissimo applaudire al loro meraki paziente.

  13. Giovanni Fontana scrive::

    Cacacazzi scrive::
    E tu pensi che si debba applaudire un pilota perché è in grado di atterrare? Un pizzaiolo perché ti fa la pizza? Un autista perché apre le porte alla fermata?

    Già, perché non meritano un applauso? (La domanda non è retorica)

  14. Secondo me, gli applausi ai funerali sono quanto di più volgare e inopportuno ci possa essere. Solo pochi anni fa, anche per la morte dei più grandi personaggi, nessuno si sarebbe mai sognato di farli (e del resto, da quel che so, è un’usanza tutta italiana). Io ho assistito a funerali coronati dall’applauso, e a me che ero addoloratissimo per la morte della persiona che andavo a commemorare la cosa è apparsa sempre come una stonatura fastidiosissima.
    Capisco la gratitudine, ma sopra ogni altra cosa al funerale deve predominare il dolore per non aver più con noi quella persona: e questo lo si esprime con il pianto, tutt’al più col silenzio, non con l’applauso.
    Gli applausi si fanno a teatro o al circo, non in chiesa, né tantomeno ai funerali. Io personalmente li trovo, oltre che volgarissimi, anche poco rispettosi del dolore dei presenti.

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