Le piroette di Borghezio e Magdi Allam

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Questa faccenda dell’attentatore norvegese sta replicando nella destra tutte le dinamiche che troviamo nella sinistra scema quando c’è qualche attentato terroristico fatto da mussulmani. In qualche modo, la ragione è sicuramente nella percezione di una sorta di contiguità ideale o causale (cioè la causa che si combatte) con l’autore di quell’atto di terrorismo.

È una cosa che dimostra come il dibattito politico sia mosso, con poche eccezioni, dalla partigianeria. Se lo stesso atto deprecabile viene compiuto da un “amico”, la valutazione che se ne dà cambia completamente, non solo vengono date attenuanti, ma si cercano giustificazioni al di fuori del “proprio” bacino d’idee. Insomma, come farsi guidare dalla bandiera, invece che dalla bussola della propria idea.

Così vediamo Borghezio che suggerisce un cui prodest complottista. Visto che Breivik ha idee molto simili alle sue e la strage le ha obiettivamente screditate, allora si sottolineano “le numerose stranezze esecutive” della strage “realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo” che fanno “molto pensare”. E fanno pensare “alle finalità oscure di quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee”. La riconoscete, è precisamente la lingua di quei rintronati dei cospirazionisti (o, più propriamente, clinicamente malati) per i quali gli attentati del terrorismo islamico sono compiuti dalla Cia.

Un altro esempio di piroetta è quella di Magdi Allam, solitamente grande fautore della responsabilità individuale, che sostiene che Breivik fosse esasperato dal multiculturalismo, ed è la società in cui vive che l’ha portato a questo gesto inconsulto. Precise precise le giustificazioni che non accetterebbe mai – a ragione – come giustificazione del terrorismo islamico.

In sostanza, se tu pensi VivaLeMele e non ti piacciono gli AbbassoLeMele, e uno che pensa VivaLeMele come te fa una cosa sbagliata, la spiegazione è nel fatto che sia tutto un complotto di quelli di AbbassoLeMele per screditare VivaLeMele oppure è la diffusione delle idee di AbbassoLeMele ad aver portato un VivaLeMele a compiere quegli atti. In ogni caso, non è mai colpa tua.

21 Replies to “Le piroette di Borghezio e Magdi Allam”

  1. (naturalmente – lo so – di complottisti si sono visti anche quegl’altri, perché il principio di non contraddizione è un optional: se dei terroristi islamici uccidono Arrigoni è un complotto per minare la loro causa, se un terrorista anti-islamico fa una strage è ugualmente un complotto per minare la loro causa).

  2. concordo con quello che tu scrivo.
    ma ciò non toglie che, per esempio, en passant, se – al posto di un breivik che cita la fallaci – avessimo avuto un militante di centro sociale che cita vendola, nel solo arco di quattro giorni avremmo avuto galli della loggia, battista, sorgi e tutta una pletora di editoriali di libero e giornale che ci avrebbero spaccato gli zebedei con i “cattivi maestri”.
    deh, dimmi che non sarebbe stato così!

  3. Giovanni Fontana scrive::

    Sono d’accordo, non vedo dove suggerisco che non sarebbe stato così.

    tranquillo, dovrai sorbirti altri commenti straw rompipalle men

    di quei rintronati dei cospirazionisti

    aaaaahhhhhhhhh… aria fresca

  4. E infatti sappiamo tutti come morì la colpa.
    Tuttavia, a margine di quanto tu giustamente rilevi, mi viene da pensare che, in fondo, nell’avere torto hanno tutti ragione: questi eventi criminali sconvolgenti gettano luce sul discredito totale di ogni “fede” che esclude gli infedeli o li vuole convertire. Qui sta il punto (e dietro tutto ciò c’è, lo si voglia o meno, la potenza rivelatrice della Croce): quanti altri crimini, quanta altra violenza umana deve essere perpetrata nella storia affinché non resti più nessuno straccio di bandiera o di fede valida che non sia quella della debolezza, della finitezza umana, dell’impossibilità di creare su questo pianeta paradisi terrestri dove gli impuri sono banditi? Hanno mai pensato i fedeli di qualsiasi causa o religione che se, per incanto, tutta l’umanità abbracciasse quella fede non succederebbe niente di diverso da quanto ora succede? Si nasce, si vive e si muore con tutto il corallario di dolori e piaceri che la vita contiene?

    Ho scritto troppo. Ti dispiace se, linkandoti, prendo ciò che ho scritto e ne faccio un post?

  5. luca massaro scrive::

    e dietro tutto ciò c’è, lo si voglia o meno, la potenza rivelatrice della Croce):

    …of course…

    Confucio piu o meno diceva le stesse cose 500 anni prima…

    Buddha pure… “The faiths of others all deserve to be honored for one reason or another. By honoring them, one exalts one’s own faith and at the same time performs a service to the faith of others.”[54]

    i gianinisti pure, 600-900 anni prima….

    voi cristiani proprio non riuscite a immaginare un genere umano prima di C.E….no, eh?

  6. Parlo dell’evento della Croce perché è quello che conosco di più sia perché sono nato e vissuto dentro questa “tradizione” sia perché è quella che ho “studiato” meglio. Ma non perché sono “cristiano”. Non lo sono, non più (certo sono pieno di sacramenti, ok..). Mi accontento di essere “umano” (pregi e difetti). Ovvero sia, io cerco, per quanto posso, di togliermi tutte le “fedi” di dosso e rimanere nudo come un baco di fronte al chissàche.
    Per curiosità, cosa intendi con C. E. che non ho capito? Capro Espiatorio? 🙂

  7. luca massaro scrive::

    Ho scritto troppo. Ti dispiace se, linkandoti, prendo ciò che ho scritto e ne faccio un post?

    Naturalmente non mi dispiace, ti so persona raffinata, anche nelle critiche. Sono curioso, fra l’altro, perché sono completamente in disaccordo con ciò che scrivi. Io al paradiso in terra ci credo e penso che ci viviamo ora, e credo anche nel provare a convincere gli altri delle cose che si ritengono giuste e nel lasciare loro convincere noi.

    Come digerisci, tu, questa lettura?
    http://archiviostorico.corriere.it/2005/gennaio/17/Proselitismo_liberta_persuadere_co_9_050117121.shtml

    In altre parole, quando scrivi:
    luca massaro scrive::

    Hanno mai pensato i fedeli di qualsiasi causa o religione che se, per incanto, tutta l’umanità abbracciasse quella fede non succederebbe niente di diverso da quanto ora succede?

    penso tutto l’opposto. Che se tutti abbracciassero il Cristianesimo di Breivik, se tutti abbracciassero l’Islam, se tutti abbracciassero un qualunque dogma, sarebbe un mondo peggiore.

    E se, invece, tutti si fondassero su pensieri ragionati, spiegati, argomentati, e su un dibattito sano di idee fra persone razionali, il mondo sarebbe migliore.

  8. Innanzitutto grazie della stima, che ricambio sinceramente. E poi grazie anche dell’articolo di Padoa Schioppa proposto: lo trovo bello e degno di nota.
    Inoltre, da come argomenti le cose, non posso che darti ragione. Pur non essendo esattamente un “paradiso”, questo abbiamo e dobbiamo – come tu dici – fare di tutto per convincere gli altri a crederlo. Ma gli altri – e qui sta il punto – non si devono convincere perché glielo dico io o te, ma perché arriva un punto della loro vita che si autoconvincono da soli. Per questo credo che qualsiasi professione di fede, anche in questa fede nostra di vivere ora il paradiso, debba essere acquisita dall’individuo in una sorta di autoconversione. Insomma, la strada verso Damasco ognuno la deve percorrere da solo, senza però dopo andare in giro a dire che si è visto la Luce come invasati. Con un filo di voce, ragionando, esercitando il dialogo e la discussione, scoprendo che l’altro che ti è di fronte e che ti ascolta o parla non è un + o un – rispetto a te che parli o ascolti.
    (per es. qui è un luogo dove questo esercizio riesce bene).

  9. @ luca massaro:
    Ho l’impressione che abbiamo cominciato a chiamare con nomi diversi la stessa cosa, però siccome mi interessano anche i nomi – perché formano i concetti di domani – continuo il mio argomento.

    luca massaro scrive::

    Per questo credo che qualsiasi professione di fede, anche in questa fede nostra di vivere ora il paradiso

    Io, quella, non la considero fede. Fede è avere una convinzione senza basarsi su delle prove.

    luca massaro scrive::

    debba essere acquisita dall’individuo in una sorta di autoconversione.

    Questo, in fondo, è un dibattito sul potere della ragione e del dibattito razionale. La tua posizione cela (o rivendica?) in qualche modo di sfiducia nei confronti degli esseri umani, io sono più un illuminista classico.

    Per parte mia, te lo dico, non ho nessun problema a che gli altri mi convincano delle loro ragioni. E questo con la forza esclusiva dei loro argomenti, senza che io debba fare una strada di emancipazione. Sgombrare i miei pregiudizî e i miei dogmi ogni volta che cambio idea è una condizione automatica, naturale, di cui do pieno merito a chi è che mi convince della propria idea.

    Questa cosa, il paradosso!, è una su cui non ho mai cambiato idea. L’ho sempre pensata fin da giovanegiovane, anche quando uno è più portato al dogmatismo.

    Pensa che, al liceo, scrissi questa cosa qui:
    http://www.distantisaluti.com/la-fiera-delle-banalita/
    (puoi saltare al terzo punto, e scusa la scrittura un po’ adolescenziale)

  10. Così vediamo Borghezio che suggerisce un cui prodest complottista. Visto che Breivik ha idee molto simili alle sue e la strage le ha obiettivamente screditate, allora si sottolineano “le numerose stranezze esecutive” della strage “realizzata da un individuo lasciato agire impunemente da solo” che fanno “molto pensare”.

    Leggendo il tuo post, mi è sorta una riflessione. Spesso è capitato anche a me di avere idee “simili” a quelle di persone da cui tutto avrei fatto per essere considerato dissimile. Stupidamente il primo pensiero era “allora ho sbagliato”. In realtà, non è così. Tutte le idee sono associabili a categorie.

    Il problema di Borghezio che teme che accusare il movente di Brevik screditi automaticamente i propri ideali è un non sequitur che giusto Borghezio può considerare logico. Il problema è che egli non ha riflettuto profondamente su ciò che spaccia come idee proprie. Altrimenti saprebbe chiaramente in grado mostrare perché lui non è come Brevik e perché i suoi principi sono validi. Si tratta, alla fine, di persone che, essendo populiste, seguono superficialmente le idee fino a quando sono utili ad accaparrarsi favori, ma non hanno interesse ad andare oltre ed a capire cosa significhino davvero. Se così non fosse, non avrebbe avuto motivo di fare una dichiarazione tanto stupida. Perciò, piuttosto che pensare al problema “VivaLeMele contro AbbassoLeMele” (con un pizzico di ignoranza in meno, Borghezio avrebbe potuto chiarire che Brevik non è un VivaLeMele), mi preoccupa che chi rappresenta un’idea e difenda determinati principi conosca cosa sono le mele, oltre che venderle!

  11. Che vecchio blogger che sei!
    Mi compiaccio di convergere sulle tue buone “vecchie” idee illuministe (anche se io, ogni tanto, cedo al romanticismo) e mi piace il tuo esercizio di dare il nome alle cose.

    (P.S. Del tuo scritto del 2002 mi è piaciuto anche il tuo giudizio sul “giudizio”)

  12. Salve.

    Prendete lo sconcertante intervento dell’onorevole Borghezio durante la trasmissione ‘La zanzara’ di Radio24. A proposito dell’assassino terrorista norvegese ha dichiarato:

    “Molte sue idee sono buone, alcune ottime.”

    Per capire il conformismo meschino che pian piano sfocia in odio, è sufficiente leggere le parole del comunicato con cui la Lega ha cercato di scusarsi:

    “Tutti ormai sanno che Borghezio a volte ha di queste pessime uscite, ma molte sue idee sono buone, alcune ottime.”

  13. Quindi se uno ti critica perché spacci la propaganda razzista per “cattivo giornalismo”, tu non sai che rispondere e cancelli tutto?

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