6 Replies to “Desiderio di legalità”

  1. Simpatica l’evoluzione dei Republlicani! 🙂

    Comunque, secondo le statistiche dell’Arcigay (da prendere con tanto di pinze, direi) in Italia ci si sta muovendo. Riporto la tabella:

    2009 2010
    Italians support for gay rights YES YES
    recognition for same-sex couples 58.9% 61.4%
    same-sex marriage 40.4% 41%
    civil unions but not marriage 18.5% 20.4%

    Il trend è positivo. Considerando i freni che la nostra società ha (vedi intervento cattocomunismo di qualche settimana fa), non è poi così catastrofico. Neppure per quelli come me che sono fortemente contrari a “civil unions but not marriage”.

  2. @ Flx:

    Perché lo ritengo un contentino. Dal mio punto di vista persino contraddittorio. O si riconosce che non ha senso differenziare fra matrimonio eterosessuale ed omosessuale, oppure si continua comunque a creare una discriminazione. In un paese lento ed ozioso dove il “provvisorio” rimane provvisorio in eterno – e perciò definitivo – (e.g. l’Inno d’Italia è stato provvisorio fino a pochi anni fa, l’ICI è nata come Imposta Straordinaria Immobiliare, ecc, ecc.) temo che una concessione striminzita come le unioni civili troverebbe difficoltà ad evolversi in tempi ristretti in matrimonio, risultando perciò in un controproducente rallentamento del processo di equiparazione fra i diritti ed i doveri dei cittadini sul piano formale e sostanziale.

  3. @ Valerio:
    Io penso invece sia un passaggio inevitabile. Vedo già difficile realizzare questo, figuriamoci passare direttamente al matrimonio…

  4. @ Flx:

    Non sono d’accordo (anche se rispetto pienamente il punto di vista). Proprio perché italiani e quindi con forte influenza dovuta al conservatorismo cattolico, in qualsivoglia mossa verso il riconoscimento dell’omosessualità come normalità sarebbe uno strappo. Ed una scommessa persa a ping pong mi ha insegnato quanto un singolo grande strappo sia meglio (e più verosimilmente accettabile) di un insieme di tanti piccoli (in quel caso era una ceretta!).

    Comunque, secondo me, non esistono vie di mezzo al buonsenso. O lo si ha, o non lo si ha. Se accetti le unioni civili lo fai perché piano piano la popolazioni si abitui che quei “brutti frocioni” sono in realtà dei “sessualmente differenti”. Io voglio invece che i “sessualmente differenti” siano, semplicemente, “Francesco e Carlo”.

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