20 Replies to “Egitto”

  1. È buffo ma vedere le immagini di oggi di quelle persone in preghiera in mezzo ai lacrimogeni per me non è stato affatto inquietante. Anzi, quelle scene mi hanno fatto una grande impressione: mostrano chiaramente la grande determinazione di quella gente. Probabilmente gridano «Allah è grande» perché è uno di quegli slogan che bene o male mettono tutti d’accordo. Speriamo che non finisca come l’Iran, ma mi sento ottimista. Al Zawahiri non si è fatto vivo dalla sua caverna e credo che poca gente lo starebbe ad ascoltare in ogni caso. Bisogna vedere come si comporteranno le forze di opposizione e se riusciranno ad evitare che i movimenti più radicali come i Fratelli Musulmani prendano la guida delle proteste.

    Cmq Mubarak deve essere tranquillo: la nipote è sana e salva in Italia 🙂

  2. Giovanni, intervengo dopo tanto tempo e poi ritolgo il disturbo in fretta, tanto so che ormai i miei commenti non sono apprezzati né qui né altrove.
    Scrivo solo per dire questo: questione di merito a parte, sulla quale sono d’accordo, ti rendi conto – vi rendete conto – che esattamente come nella vita reale anche sui blog, sui vostri blog, cadete nel tic insopportabile della piaggeria? Spiegami, Giovanni. Che bisogno c’è di citare Sofri per un’affermazione così scontata, ai limiti della banalità, che avranno detto e scritto in duecentomila oggi? E tu che citi Costa che lavora per Sofri, e Sofri che cita Costa che lavora per lui, e Costa che cita te che sei amico suo e tu che citi Sofri che è amico di Costa. E tutti a citare sempre Sofri, che dice un mucchio di cazzate, ma siccome non si capiscono allora diciamogli bravo che è contento e qualcosa di buono succederà. Ma possibile che si debba sempre adulare qualcuno? Insomma possibile che la leccata di culo sia sempre così all’ordine del giorno? Ti rendi conto che ieri Sofri si è sputtanato con un post sui finiani che smentiva nove mesi di linea politica del Post e solo io (con tanto di citazioni, perché faceva il finto tonto) e due altri abbiamo osato farglielo notare? Possibile che su migliaia di lettori che ha il suo blog solo tre persone abbiano avuto il coraggio di dirgli: Sofri sei ridicolo se fai così. Dov’eri tu? Dov’era Costa? Fino a qualche mese fa eravate teste pensanti, non cucciolotti che applaudivano qualunque cazzata scrivesse il capo. Cazzo, perché non siete venuti a darmi una mano, a discutere? Perché so che anche tu la pensi così in fondo, perché non sei scemo e le cose le vedi. Perché invece di fare la leccatina consueta a Sofri, ieri non sei venuto a dirgli: “Capo, io ti adoro, ma guarda che stavolta hai detto una cazzata e Enzo ha ragione”. Perché siete così? Perché alla fine siete tutti così uguali e ripetitivi? A volte mi viene la nausea, davvero. Stammi bene e scusa lo sfogo. Enzo

  3. Enzo,
    io davvero non ci posso credere. Ti ringrazio della sincerità, ti ringrazio di questo sfogo, ti ringrazio dello sforzo, però davvero io non posso credere che tu sia finito così.

    Enzo, sei diventato la macchietta – precisa, uguale – di quelli che per una vita, o almeno da quando ti ho cominciato a leggere, prendevi in giro. I complotti, il leccaculismo, il “capo”. Sono certo che l’Enzo di una volta, leggendo queste cose qui, scuoterebbe la testa sconsolato, come faccio ora io

    Ti prego di non prendere questi come degli insulti. Ti prego di credere, Enzo, che se ti sto scrivendo queste cose è perché non ti riconosco più. Altrimenti non perderei tempo, non ti risponderei. Ti prego di credere che ti scrive queste cose uno che – un tempo – aspettava i tuoi post, e ora – per un periodo – ha smesso di leggerti perché ogni volta che vedeva una nuova cospirazione, un nuovo scenario da guerra fredda su schieramenti che non esistono, stava male fisicamente. E ti prego di credere nella mia più squisita sincerità, in quello che ti sto scrivendo ora.

    Nella fattispecie. Per farti rendere conto: il link a questo post di Friendfeed mi è stato pure mandato dalla mia ex-ragazza, non l’ho neanche scelto io. L’ho ricevuto in mail, l’ho letto, e ho proprio pensato «è proprio quello che volevo dire io, come lo scriverei io». E l’ho messo. È sconvolgente come tu possa fare dietrologia su un atteggiamento di così immediata interpretazione. L’avrei fatto con qualunque altra persona. Anzi, mi capita di citare Luca Sofri (e Francesco) meno di quanto farei con qualcun altro perché sarei troppe volte d’accordo. Fra l’altro non so neanche se Luca Sofri legga più il mio blog, penso di no. Quindi davvero non capisco. E cosa avrei da guadagnare a ossequiare il “capo” – e poi capo di che? Mi pare abbastanza chiaro dalle scelte che ho fatto che il giornalismo non è la mia strada, almeno non nel futuro immediato. Cosa avrei da guadagnare, allora? Se avessi voluto fare il giornalista magari mi avrebbero preso lì, oppure forse no. Ma una cosa è ovvia: non ci sono punti da guadagnare, non c’è nessun segreto, non c’è nessun secondo fine, non c’è nessuna massoneria.

    E se anche tutto questo non fosse vero, se io fossi uno sciatto leccaculo che cerca di ingraziarsi Luca Sofri per avere un posto al Post, sarebbe tutto inutile, perché sono certissimo che lui non prenderebbe mai una persona per questo. Anzi, sarebbe una pregiudiziale. Come la stessa cosa che dici di Francesco: lasciamo stare il fatto che io lo citi – è la persona che scrive le cose con cui sono più d’accordo di tutto il giornalismo italiano, anche perché se non siamo d’accordo su qualcosa ne discutiamo, e spesso l’uno fa cambiare idea all’altro. Ma l’idea che lui possa scrivere determinate cose per fare piacere a Luca Sofri è davvero ridicola, e il fatto che tu non conosca Francesco è l’unica parzialissima giustificazione che posso riuscirti a trovare alle tue accuse di piaggeria. Se c’è una persona da cui Luca Sofri è contento di ricevere di ricevere critiche, questo è Francesco. Se c’è una persona con cui si consulta quando si deve chiarire un pensiero, questo è Francesco. Non c’è alcuna subalternità, e questo va tutto a grandissimo merito di Luca.

    Quando ho letto il post in cui si criticavano i finiani (perché non hai mai registrato il fatto che io ho sempre parlato molto timidamente di Fini? Perché ometti i fatti che vanno contro al tuo teorema?) sai cosa ho pensato? Per fortuna, almeno Enzo si metterà l’anima in pace, si renderà conto che Luca Sofri non va con i finiani per partito preso, e la smetterà con le sue dietrologie. E invece niente, non c’è assolutamente niente che ti convinca: se avesse fatto un post in cui difendeva Fini avresti fatto il tuo stesso post, uguale a tanti altri, criticandolo. Ha fatto il contrario, e per te è un complotto.

    Enzo, io davvero non so più che dirti. Se non che la guerra è finita, anzi, che non è mai iniziata. Che se cito quelle due persone è perché sono due delle persone che stimo di più, e non perché possa averci niente da guadagnare.

    Ti dico solo una cosa, infine: io con te non lo farei mai, non l’avrei fatto. Non mi sarei mai messo a dire che sei pagato da Berlusconi, che se lo difendi è per la tua agenda Berlusconiana, che attacchi Fini per avere ricompense in bunga bunga, che scrivi in difesa dei suoi comportamenti senza crederci ma solo per tornaconto.
    Non l’avrei mai fatto, non lo farei mai: e questo nonostante i fatti di questi giorni ti dicono quanto sia incredibilmente più ridicolo pensare a Luca Sofri (Luca Sofri!) che distribuisce favori, invece di Silvio Berlusconi.

  4. Ovviamente non parlo di favori, parlo di un atteggiamento mentale, quello del branco, quello dell’ossequio a chi, in quel momento, va per la maggiore. Un atteggiamente che alla fine impone anche ai migliori di seguire la corrente. Tu rispondi a un’altra cosa, non alla mia obiezione. Io ieri ero da solo, e avevo ragione, come poche volte l’ho avuta. Ma sono rimasto da solo. Il branco ha preferito tacere o girare la testa dall’altra parte. Non che fosse importante, alla fine se Sofri vuol prendere in giro chi legge sono solo affari suoi – ognuno giudicherà -, ma è un segnale. Di conformismo, di ipocrisia, di snobismo. E’ questo che voglio dire, e che forse nella foga non ho spiegato bene. Ma davvero mi urta, soprattutto quando lo riscontro in persone che, bene o male, continuo a stimare. Anche se non riconoscerebbero mai un errore. Gli insulti iniziali mi fanno male, ovviamente. Ma mi sono esposto al rischio e me li tengo. Grazie comunque, spero che ci rifletterai un giorno. Magari, in qualcosa, scoprirai che non avevo tutti i torti.

    Enzo

  5. Se posso intromettermi (sennò lo faccio lo stesso), Enzo ha straragione nel merito della virata di Sofrino su Fini che Sofrino, come al solito, liquida con malcelata stizza e supponenza, ché di aver cambiato idea non ammetterebbe manco morto.
    Spocchietta che pure tu, Giovanni, lasciatelo dire, ultimamente mi pare assumi, sbraitando che ah, ma io questo non l’ho mai detto, ma com’è possibile che mi si fraintenda così, ma sù e ma giù, quando sarebbe molto più semplice, a volte, dire occhèi, ho detto una cazzata, che sarà mai?
    E ci faresti anche più bella figura, IMO.
    Detto questo, e detto che lo spompinamento reciproco è una delle piaghe della provincialissima blogosfera italica, Enzo, se sei convinto d’aver ragione, che t’importa se altri vengono a darti man forte o no? Non è che alla logica del branco si debba replicare radunandone un altro.

  6. Aggiungo che, per quel poco che lo conosco, Giovanni non mi pare uno di quelli (e ce ne sono, oh se ce ne sono) che venderebbero la madre, la nonna e la zia per uno strapuntino nel maggico mondo dell’informazione online.

  7. scusate, mi spiegate una cosa come a un bambino?
    in autunno, con modi e dinamiche discutibilissimi, gli unici che muovevano il panorama politico erano i finiani. il post raccontava questo movimento, a volte facendosi forse un po’ trascinare dall’entusiasmo. il tempo ha dimostrato che dietro quel movimento c’era sostanzialmente nulla, e la posizione di fini sulla sua questione personale si è fatta abbastanza chiara, e non in senso buono per lui. ora sofri e post dicono più o meno queste cose. il problema qual è, dovrebbero fare pubblica ammenda e coprirsi il capo di cenere? dico sul serio, senza intento polemico; la colpa principale qual è, aver sopravvalutato i finiani (cosa che mi parrebbe un errore accettabile, solo chi non si sbilancia mai non sbaglia mai), o rifiutarsi di riconoscere adesso un errore di valutazione? o altro che mi sfugge?

  8. chelidon scrive::

    la colpa principale qual è, aver sopravvalutato i finiani (cosa che mi parrebbe un errore accettabile, solo chi non si sbilancia mai non sbaglia mai), o rifiutarsi di riconoscere adesso un errore di valutazione?

    La seconda che hai detto, direi.
    Perché magari chi se le segna una ad una e poi alla fine viene a presentarti il conto non risulta tanto simpatico, ma chi prima nega tutto e lo sfida altezzoso poi fa lo gnorri, anche meno. O no?

  9. Praticamente antitetico a quello di Luca Sofri è il pensiero del giornalista Guido Rampoldi, che sulla Repubblica di oggi scrive:
    “Se non dovremmo scordare quanto fu stolto l’entusiamo con il quale, fuggito lo Shah, tante Vispe Terese europee salutarono in Khomeini il liberatore degli iraniani, neppure possiamo continuare a leggere quanto avviene nelle società arabe con le categorie cui è affezionato il giornalismo italiano, per il quale tutto grossomodo si riduce alla dimensione religiosa. Per esempio, capiremmo di più gli egiziani se cominciassimo a pensare che la loro fede musulmana è secondaria rispetto alle loro convinzioni politiche, così come le ha formate la storia. Come ci ricorda Reset, l’Egitto aveva un parlamento quattro anni prima che l’avesse l’Italia.”

  10. grazie scialo’; però, si vede che oggi sono in fase regressiva, mi sfugge a chi, persona o categoria, si riferisca il secondo “chi” (né capisco bene cosa intendi che faccia o abbia fatto, porta pazienza).

  11. (mi spiego meglio: capisco che ri riferisci a sofri e/o compagni, ma non riesco a capire cosa abbia negato – forse ti riferisci a discussioni su ff o altro che mi sono perso, o magari era roba sul post che mi è sfuggita, commenti, boh. Suppongo bene?)

  12. @ chelidon:
    Mi riferivo a questo (commenti compresi):

    http://www.wittgenstein.it/2011/01/26/nella-fase-di-prevendita/

    Dopodiché, è vero che tutti prendono cantonate. Io per esempio apprezzo il coraggio dimostrato dagli egiziani (e dai tunisini prima di loro), coraggio che noi ci sognamo; d’accordo, non siamo (ancora) alla fame, ma siamo già la barzelletta (sconcia) del mondo e questo un popolo con un briciolo di dignità non lo manderebbe giù.
    Ma può ancora darsi che in Egitto vada a finir male, sia nel senso della repressione che di un nuovo regime peggiore del precedente (fascisti in tonaca anziché in divisa); a quel punto, salterà senz’altro fuori qualcuno col ditino alzato ve-l’avevo-detto-io e io penso che non avrò difficoltà a dirgli che ha ragione, fermo restando che adesso, per quel cazzo che conto io, sono disposto a dare una chance ai giovanotti piacenti in maglione minimalista e alle giovanotte col foulard al collo, il trucco sobrio e i capelli fluenti quanto il loro inglese, intervistati da Al Jazeera, che dicono in fondo, di quel che dice o non dice Obama ce ne freghiamo, noi vogliamo la nostra libertà e ce la prenderemo.
    Meglio loro che i barbuti in missione per conto di dio, su questo non ho dubbi.

  13. arigrazie, scia’. in effetti i commenti li avevo saltati di netto. non sono sicuro di essere d’accordo con voi, ma ci devo pensare.

  14. Riguardo l’atteggiamento “del branco” Reale può avere pure una parte di ragione, anche se non mi sembra il caso di Giovanni con Sofri.
    Detto questo trovo azzeccatissima questa critica di Giovanni a Reale:
    Giovanni Fontana scrive::

    Quando ho letto il post in cui si criticavano i finiani (…) sai cosa ho pensato? Per fortuna, almeno Enzo si metterà l’anima in pace, si renderà conto che Luca Sofri non va con i finiani per partito preso, e la smetterà con le sue dietrologie. E invece niente, non c’è assolutamente niente che ti convinca: se avesse fatto un post in cui difendeva Fini avresti fatto il tuo stesso post, uguale a tanti altri, criticandolo. Ha fatto il contrario, e per te è un complotto.

    La trovo azzeccata perché, mesi fa, nei commenti di un post di Francesco Costa, Reale (mi) espose chiaramente la sua posizione riguardo il Post e Sofri:

    “Impossibile non invidiare la nicchia che si sono creati Sofri e i suoi amici, l’opportunità (ben) retribuita che è stata data ad alcuni di loro per il solo fatto di appartenere ad un circolo ristretto e ben determinato. Difficile non provare invidia nei confronti di chi si è trovato catapultato non si sa come a copiare articoli altrui mentre altri, durante anni, hanno studiato, approfondito, scritto, combattuto su ogni parola per ricevere solo pesci in faccia e opportunità reali pari a zero. E sono molti, assicuro. Difficile non invidiare i beneficiari di questa meritocrazia tipicamente italiana, tipicamente progre.”

    Perciò ritengo inutile discutere di Sofri o del Post con Reale dopo un attacco di questo tipo, di tipo chiaramente personale. Infatti il problema non è tanto ciò che Sofri dice, ma il fatto che, secondo Reale, Sofri occupi il posto che ha “per il solo fatto di appartenere ad un circolo ristretto e ben determinato” (sarebbe interessante chiedere a Reale nomi e cognomi, di protetti e protettori, altrimenti sembra complottismo di bassa lega…). Quindi qualsiasi cosa dica Sofri per Reale lo fa da “abusivo”, non meriterebbe il posto che occupa.

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