Quando il dito indica il sigaro, lo sciocco guarda il posacenere

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Il fatto che in questa foto la maggior parte delle persone si sia soffermato sul gesto di Cota, quello di reggere il portacenere – che potrebbe fare chiunque di noi per un amico senza che questo suggerisca servilismo – e non sul sigaro acceso da Bossi, un vero e proprio abuso di potere (un inserviente della prefettura sarebbe stato licenziato seduta stante), in spregio alle leggi, al buon senso, e alla salute degli astanti, dimostra quanto la nostra mentalità sia abituata a distinguere malafede prima che ingiustizia: a vedere nei nostri avversarî, dei servi del potere prezzolati, e senza una vera opinione, anziché delle persone che hanno idee (molto, in questo caso) sbagliate.

23 Replies to “Quando il dito indica il sigaro, lo sciocco guarda il posacenere”

  1. Secondo me, è l’insieme che è notevole. Certo, il fumo è quello che conta, ma devi ammettere che l’immagine è potente. Fossero stati due tizi qualunque, non ce ne sarebbe importato, ma essendo uno dei due il fondatore di un partito, e l’altro una giovane promessa..

  2. Non so quali siano le attuali condizioni fisiche di Bossi, ma ci sta pure che, avendo avuto un ictus, non abbia la (piena) mobilità del braccio sinistro. Mi pare che in tutte le ultime apparizioni Bossi venga sempre aiutato: a scendere dall’auto, a magnare la pajata, ecc. E allora ci sta pure che Cota gli regga il posacenere.
    E comunque se manco l’ictus gli è servito da monito… Bah.

  3. Sì, guardando meglio la foto, mi pare proprio che la mano di Bossi non abbia proprio una postura naturalissima.
    Quindi, a maggior ragione, soffermiamoci su quel sigaro, non sul fatto che Cota tenesse il posacenere.

  4. Io, invece, da piemontese osservo anche come si impegna il presidente della mia regione.
    Ormai pare più interessato a difendere il governo romano che non impegnarsi per quello della regione che guida.
    Tra l’altro, ancora mi chiedo che cosa ci facesse in Veneto in un incontro governativo.
    Il posacenere è poi solo il suggello a queste anomalie.

  5. @sam: io non sono piemontese ma secondo me è quella la cosa che più è preoccupante.
    da toscano dico: avete mai visto martini o rossi fuori dalla propria regione?

  6. Caro Giovanni, sono quasi sempre d’accordo con te, questa volta non tanto. Non mi scandalizzo eccessivamente per la violazione della legge antifumo (anche se come fai giustamente notare ancora una volta la legge è uguale per _quasi_ tutti). Mi impressiona di più vedere un Goivernatore (nientemeno!) fare da badante e cameriere ad un personaggio che per carità avrà anche giustificati motivi di salute per farsi aiutare – ma deve farlo Cota che per giunta non si capisce a che titolo si trova in Veneto? Il compito non poteva efficacemente svolgerlo il trota, in secondo piano nella foto? Mi pare che sarebbe stato all’altezza delle sue competenze e del suo talento, no? Con stima.

  7. Giovanni, succede che si indica il posacenere un po’ per quel che dici tu (interessante e acuto come sempre il tuo punto di vista), ma di più perchè la è messa in secondo piano dalla potenza simbolica dell’insieme fotografato: espressioni cascanti e grigie intorno a quello che cerca di comandare, mani imploranti, la piega della bocca di Cota, l’espressione concentrata del Trota.

    Sembra un disegno di George Grosz, non trovi?.

  8. Graziano scrive::

    Mi impressiona di più vedere un Goivernatore (nientemeno!) fare da badante e cameriere ad un personaggio che per carità avrà anche giustificati motivi di salute per farsi aiutare – ma deve farlo Cota

    Sono d’accordo sul fatto che si trovi in un’altra regione, non ho sentito le motivazioni che ha dato Cota su questo, ma il resto del ragionamento è davvero pericoloso.

    Cioè, se uno è governatore non deve reggere un portacenere a un altro politico e lo deve fare uno “meno importante”?
    Davvero, tira un briciolo più avanti la linea e arrivi a dire che non si capisce perché un governatore debba fermarsi al semaforo rosso, o parcheggiare come tutti gli altri, eccetera.

    Agnese P. scrive::

    Sembra un disegno di George Grosz, non trovi?.

    Sei troppo colta per me!

  9. Me lo chiedo spesso anch’io…mai nessuno che gli dia una multa? Se non ricordo male, ne appicciò uno anche in Parlamento…

  10. la legge è quasi uguale per tutti, dovrebbero scrivere così….
    io sono ben contenta della legge che impedisce il fumo nei luoghi pubblici, piace anche a me andare al cinema o in altri luoghi e non respirare aria viziata dal fumo.
    e sono una fumatrice, ma questo poco importa.
    mi ritengo una persona educata e rispettosa degli altri (e questo importa).
    avrei preferito che a Bossi fosse detto “non si può, sa? c’è una legge che lo proibisce”, come avrebbero detto a chiunque di noi, giustamente.
    ma davanti al potere è meglio calare le braghe e lasciar correre, si sa…
    ricordo infatti una collega (referente della scuola), qualche anno fa, era una di quelle che odiava le sigarette, beh, una sera venne il pedagogista per una riunione e questo si accese una sigaretta davanti a lei e le buttò pure il fumo in faccia (era seduta di fronte a lui).
    la collega sbiancò ma non disse niente.
    il tizio in questione aveva anche il piccolo difetto di intercalare i suoi discorsi con parolacce, e sommando le cose ne possiamo dedurre che, pur essendo un pedagogista (che ha fatto pure carriera!), non aveva mai imparato le regole della buona educazione (tutti quelli che parlano di lui infatti lo definiscono un caprone..).
    come Bossi.

  11. @ Ila e Agnese P.
    grazie per avermi fatto venire la curiosità su George Grosz, del quale ignoravo l’esistenza, trovo le sue opere davvero sorprendenti!
    alcuni quadri sono come schiaffi in pieno viso, descrivono molto bene la realtà tedesca di quel periodo.
    e il suo stile crudo servirebbe molto anche oggi a mostrarci (per chi ancora non l’avesse capito) la vera faccia di chi ci governa, ahinoi.
    sarebbe moolto più efficace di qualsiasi foto.

  12. Agnese P. scrive::

    interessante e acuto come sempre il tuo punto di vista

    Su questo sono perfettamente d’accordo

    Agnese P. scrive::

    è messa in secondo piano dalla potenza simbolica dell’insieme fotografato: espressioni cascanti e grigie intorno a quello che cerca di comandare, mani imploranti, la piega della bocca di Cota, l’espressione concentrata del Trota.

    Qui invece credo che , come sempre , conta molto l’ occhio di chi guarda .

  13. La cosa assurda, e anche molto triste, è che personalmente trovo la legge Sirchia forse l’unica grande eredità dei governi Berlusconi in sedici anni (no, seriamente, un governo dovrebbe poter vantare ben altro, però questa legge mi ha cambiato la vita in meglio).

    Assurdo perché uno dei pochi tratti su cui mi trovo in sintonia con B è proprio l’antipatia per il fumo, ed è un tratto talmente poco presente tra i capoccia di partito (fumano quasi tutti, dannazione!) che forse solo lui poteva insistere per varare una legge di civiltà come la Sirchia. Una cosa per la quale onestamente lo ammiro, così come per l’essere riuscito a sconfiggere un cancro e essere andato avanti con successo con la propria vita (sul COME meglio stendere un velo pietoso).

    Poi questa grande legge la butta nel ce**o perché a fumare è il suo alleato Bossi. Non è scritto, però dannazione: a fare la figura servile, sottotraccia, c’è anche lui.

  14. Giovanni Fontana scrive::

    Cioè, se uno è governatore non deve reggere un portacenere a un altro politico e lo deve fare uno “meno importante”?
    Davvero, tira un briciolo più avanti la linea e arrivi a dire che non si capisce perché un governatore debba fermarsi al semaforo rosso, o parcheggiare come tutti gli altri, eccetera.

    slippery slope!

  15. <a href="#co_32584" title="Go to comment of this
    Davvero, tira un briciolo più avanti la linea e arrivi a dire che non si capisce perché un governatore debba fermarsi al semaforo rosso, o parcheggiare come tutti gli altri, eccetera.

    Io la vedo al contrario: da quell’immagine si vede chiaro che il capo di Cota non è chi l’ha votato e l’ha messo a gestire una regione, no, il capo è Bossi, non si discute, e Cota ne è il maggiordomo (con tutto il rispetto per i maggiordomi). Cota non sente di dovere nulla a chi lo ha eletto e tutto invece al suo capo. In questo senso mettevo in rilievo il governatore che si comporta da cameriere. Bossi viola una legge e Cota non fa una piega, anzi si mette al servizio del capo. Se Bossi ordinasse a Cota di passare con il rosso pensi che Cota ci penserebbe due volte a farlo? Questo perchè Cota non si comporta da governatore o da persona normale con un normale livello di rispetto per se stesso (per lo meno quando si trova di fronte Bossi), al contrario Cota si comporta da zerbino, da posacenere, quando serve.

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