Porro

interesse 3 su 5

Ci sono duecento ragioni per le quali io non mi sarei mai potuto trovare nella situazione in cui si è trovato Nicola Porro: sono ragioni che hanno a che fare con ciò che penso, ma soprattutto con quel suo pelo sullo stomaco che si evince da tutta questa situazione, da quell’ignavia rispetto alle malefatte dei proprî sodali che è indulgenza verso le cattiverie. Sono ragioni che dipendono dalla gente che frequento, dal mio modo di rapportarmi agli altri, e di canzonare le persone.

In quelle telefonate c’è quella dose di perfidia del bambino che tiene la lucertola per la coda e la vede dimenarsi impaurita, ridendone: forse è questa la scena più raccapricciante. E c’è un’aria, più che di minaccia, di rivalsa – di voler mostrare chi è più forte (o, forse, potente) – anch’esso molto infantile, che somiglia molto al nonnismo. A me – almeno lo spero, per ciò che sono – non potrebbe capitare, perché trovo questo tipo di atteggiamento sgradevole, ed è quanto di più lontano da ciò che pratico e professo.

Però da qualche minuto penso anche che, messo in quella situazione, non sarei mai riuscito ad avere la freddezza, la lucidità, l’umiltà e la dignità che ha avuto Porro in questa intervista:

Se anche voi – come me – appena dopo aver sentito quelle telefonate avete pensato: «questa è una minaccia, punto e basta, e lui è uno stronzo», magari vi può tornare utile guardare l’intervista, fino in fondo (più avanti migliora), per cambiare – almeno parzialmente – idea, come l’ho cambiata io.

8 Replies to “Porro”

  1. Io ho visto la diretta e devo dire che non ho cambiato opinione.
    Si è difeso bene ma la sostanza non cambia, ha abusato con astuzia della sua posizione di vicedirettore per forzare gli atteggiamenti di Confindustria verso il Giornale e inoltre ha usato sempre un tono maschilista parlando di maestrine e sciure.
    Eppoi dice di aver sempre avuto opinioni divergenti su confindustria però c’è una bella differenza tra un articolo critico sulla pagina economica o una settimana di prime pagine.

  2. Io appoggio totalmente la versione dello scherzo.
    Penso che Porro abbia voluto fare uno scherzo a questo Arpisella, e che quando lui ha chiesto perchè abbia soltanto dette ciò che gli rodeva della Marcegaglia, ma sono due momenti disgiunti.
    Peraltro, Porro mi piace moltissimo come giornalista.

  3. Indipendentemente dal comportamento di Porro resta il fatto che le accuse di Woodcoock non stanno ne in cielo ne in terra.

  4. L’intervista mi fa un po’ pena, una persona in quella posizione dovrebbe sapersi controllare un po’ meglio.

    Detto questo l’iniziativa della magistratura fa orrore.

  5. Io penso che giornalisti come Porro mangino pane e minacce tutti i giorni, che faccia proprio parte del loro lavoro quotidiano, sia in senso attivo che passivo e più o meno velatamente. I cosiddetti poteri forti, no?
    Ci vuole un certo pelo sullo stomaco, bisogna sapersi muovere, e bene, insomma, mangiare per non essere mangiati.
    E quest’intervista dimostra vieppiù quanto Porro sia scafatissimo.

    [N.B. ho scritto ‘scafatissimo’, non scalfarissimo.]

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