Cara Trenitalia, ti aiuto: si chiama “mahram”

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Qualche sera fa parlavo con Emanuela, un’amica che ha seguito le mie orme (questo lo scrivo per farla arrabbiare) ed è andata in Palestina a lavorare come cooperante: mi raccontava delle conversazioni – che avevo fatto mille volte anche io – con la gente comune che le diceva che, è un esempio vero, impedire alla propria figlia di seguire una borsa di studio vinta a Oxford è cosa buona e generosa, ed è un modo per difenderla.

Perché tiro fuori questa cosa? Perché Trenitalia ha avuto la cortesia di mandarmi questa email:

L’header è molto bello perché mostra tutta la buona fede con cui è stata partorita l’idea: sono sicuro che – se qualcuno solleverà la questione – Trenitalia risponderà che è una polemica inutile, che l’iniziativa è buona e generosa ed è un modo per proteggerle, le donne.

Ecco il punto saliente dell’offerta Trenitalia in versione discoteca (luogo noto per la valorizzazione delle qualità femminili, le donne – prede – entrano gratis):

Allora io volevo restituire a Trenitalia la cortesia suggerendo loro di utilizzare il linguaggio giusto – sì, tralascio commenti sul cliché del rosa shocking – così anche da poter sintetizzare le prossime comunicazioni.

Si scrive “mahram”, ed è – secondo la legge islamica – l’accompagnatore (un maschio della famiglia) che ogni donna deve avere per potersi spostare. In Arabia Saudita è legge dello Stato, nella gran parte dei Paesi arabi è un costume diffuso per la maggioranza della popolazione, anche fra le diverse minoranze cristiane. Una tradizione da copiare!

Fra l’altro – “viaggiano gratis tutte le donne in un gruppo familiare” – è particolarmente interessante la definizione data del gruppo familiare: consiglierei a Cristiana che è una battagliera di prendere il treno assieme alla propria compagna, portarsi dietro un bambino, fare il biglietto solo a lui, e rivendicare di essere due donne e di essere – eccome! – un gruppo familiare.

18 Replies to “Cara Trenitalia, ti aiuto: si chiama “mahram””

  1. Istintivamente verrebbe da dire: “perdona loro perché non sanno quello che fanno” o, in alternativa, liquidare la cosa con un sorriso e scuotendo la testa.
    Poi riflettendoci sopra si capisce che hai ragione nello stigmatizzare l’iniziativa nella forma sessista con cui viene proposta. Non si deve mai “passar sopra” a queste cose, ancora di più quando non è una battutaccia da bar scappata per vizio, ma quando è frutto di strategie di marketing mirato, che alla fin fine, condizionano la vita comune.

  2. sai che ho visto la pubblicità di questa iniziativa di trenitalia e ho pensato “oh, cacchio, e se io che sono single volessi uno sconto no? almeno uno sconto? è forse colpa mia se non “tengo famiglia” alla quale accompagnarmi?
    quasi quasi sembra che essere single sia una colpa, soprattutto per una donna, secondo trenitalia, per non parlare poi di quelle che hanno una compagna invece di un compagno.
    il colore rosa lo trovo davvero nauseabondo, perché non aggiungere anche, come testimonial dello spot, la dolce Biancaneve che rassetta la casa dei settenani o Cenerentola al ballo?
    per quanto riguarda il “le donne non pagano in discoteca”, a me ha solo fatto tanto comodo quando avevo pochi soldini in tasca e mi andava di ballare e di passare una serata in compagnia degli amici.
    però riconosco che l’intenzione, in fondo, era quella: metti tante belle pollastrelle in pista, e i maschietti bavosi arriveranno e pagheranno per entrare nella riserva di “caccia”.
    ma tieni ben presente che “preda” si è solo se lo si vuole essere.
    quindi, una donna può valorizzare le sua qualità in qualsiasi luogo.
    e, credimi, chi ha le idee chiare riesce a farsi rispettare ovunque si trovi: discoteca, ufficio o casa.
    il terzo motivo per cui andavo così volentieri in discoteca era proprio smontare le convinzioni da cavernicoli di ragazzotti che si credevano “moderni”, non puoi immaginare il divertimento….
    il primo e il secondo, ovviamente, erano ballare e divertirmi con gli amici.
    comunque, abbasso trenitalia.
    voglio almeno lo sconto.

  3. In molti stadi e palazzetti ci sono offerte simili (“le signore non pagano se accompagnate”)… se Trenitalia ha finalmente deciso di incentivare l’uso del treno per le famiglie non c’è male. Per i single (e non solo) c’è sempre l’offerta autunnale con i posti a 19€, rispetto al deserto totale di un paio d’anni fa mi pare stiano migliorando.

  4. In realtà si scrive “maHRam” e non “maRHam”. La radice è HRM, non RHM.

    Il termine non indica solo l’uomo che accompagna la donna nei suoi spostamenti ma, più in generale, regola le relazioni sessuali e di genere. Come dice wikipedia in inglese, quella del mahram è una condizione simmetrica. http://en.wikipedia.org/wiki/Mahram

    “[…] nella gran parte dei Paesi arabi è un costume diffuso per la maggioranza della popolazione, anche fra le diverse minoranze cristiane.”
    Dici? Io devo aver visitato i paesi arabi di un altro pianeta, perché di donne musulmane, velate e non, che andavano in giro da sole ne ho viste a bizzeffe.
    Quanto sono comode le generalizzazioni…

  5. Melone scrive::

    In realtà si scrive “maHRam” e non “maRHam”. La radice è HRM, non RHM.

    Sì, me l’aveva già segnalato Giulia, ho corretto.

    Melone scrive::

    Il termine non indica solo l’uomo che accompagna la donna nei suoi spostamenti ma, più in generale, regola le relazioni sessuali e di genere.

    Sì? Quante uomini conosci a cui è vietato uscire di casa perché devono essere accompagnati da donne?

  6. Domanda retorica, nonché fuori contesto.

    Dal link wikipedia di cui sopra: “an unmarriageable kin with whom sexual intercourse would be considered incestuous, a punishable taboo. Current usage of the term covers a wider range of people and mostly deals with the dress code practice of hijab. Being mahram is a symmetric condition. If A is mahram to B, B is definitely mahram to A.” Dove A e B sono uomo e donna. Cioé quello che ho scritto.

    Che poi il maschilismo (o meglio, sessismo) sia un problema serio in molte società (anche quella italiana, come trenitalia dimostra) nessuno lo nega.

    Sul tuo uso spensierato di generalizzazioni nulla da dire, vero? Almeno lì siamo d’accordo, meglio sorvolare …

  7. Ma su tante cose che non vanno in Italia, a me l’iniziativa Frecciarosa di Trenitalia non pare proprio la più grave. In fin dei conti questi fanno un’offerta, la legano alle donne e scrivono pure che due donne e un bambino è una famiglia. Ma che vuoi di più, che non usassero il rosa come colore della campagna? Essù!

  8. ciao mi permetto di segnalre un libro che sto leggendo in questi giorni e che trovo in qualche modo coincidente con le tue riflessioni:
    “cuccette per signora” di Anita Nair

  9. Melone scrive::

    Domanda retorica, nonché fuori contesto.

    Ahah, è così che si dice ora.

    Melone, conosciamo il tuo amore invasato per le società patriarcali – un novello Massimo Fini? – che offusca qualunque abbozzo di onestà intellettuale.

    Ciò ti porta, continuamente, a negare l’elemento più elementare – ovvero che l’ideologia che uno professa ne condizioni le azioni – e, perciò, a procedere per strawberry-blonde argument e aneddotica («oggi fanno 5 gradi a Roma, quindi non si può dire che Stoccolma sia più fredda»).

    Perciò, sì, nello stesso esempio: il fatto che tu abbia visto alcune donne girare non accompagnate al Cairo o ad Amman non nega che alla maggioranza delle donne che vivono in Egitto o Giordania ciò non sia permesso.

  10. mi sembra ovvio che a una famiglia danno lo sconto e a un singolo no, perchè GENERALMENTE una famiglia fa più fatica economicamente di un singolo. Sia chiaro, generalmente.
    La definizione di famiglia in Italia è quella indicata nella legge italiana; il concetto di famiglia che abbiamo tu o io soggettivamente non conta.

    Attaccare trenitalia mi sembra comunque una strumentalizzazione della cosa. Sì il rosa farà un po schifo, ma accusare trenitalia di non voler lasciare andare le donne in giro da sole mi sembra un tantino esagerato: è abbastanza chiaro l’intento commerciale di portare a casa il biglietto dell’accompagnatore.

  11. E’ una iniziativa positiva perchè tende ad allontanare la famiglia dalla feccia di tutto il resto dei treni, quelli non ad alta velocità, quelli non nuovi.

    E’ negativa perchè non allontana il resto delle categorie che non siano una famiglia, per come intesa dalla legge italiana, dalla suddetta feccia.

    Trenitalia è complessivamente abbastanza scadente. (da intendersi con una “leggera” inflessione, espressiva di sarcasmo)

    E emblematica

  12. Devo premettere che le società musulmane sono in grandissima maggioranza maschiliste e sessiste e non libere e soggette a condizioni terribilmente limitative a causa dell’islam inteso come una cosa unica, monolitica.

    Ti giuro, sono convintissimo di questo.

    E sì, davvero, questa iniziativa di trenitalia è chiaramente il sintomo-simbolo dell’islamizzazione dell’italia, non dell’ennesimo suo rigurgito clerico-fascista.

    E’ proprio pertinente il tuo ragionamento, grazie Giovanni.

  13. Lorenzo scrive::

    E sì, davvero, questa iniziativa di trenitalia è chiaramente il sintomo-simbolo dell’islamizzazione dell’italia

    Questo è un bello straw man argument: non ho mai detto questo. Né lo penso.

    Lorenzo scrive::

    non dell’ennesimo suo rigurgito clerico-fascista.

    Beh, fascista in questo contesto non c’entra nulla, ma clericale senza dubbio.
    L’islamizzazione non c’entra nulla, è chiaramente fondato sul retroterra patriarcale e maschilista – di cui il Cristianesimo è in larga parte responsabile – e non ho difficoltà a dirlo.

    Quello che trovo malizioso è il tuo doppio standard, che – fosse capitata un’iniziativa così nel mondo islamico, che comunque sarebbe un grande passo avanti rispetto alle condizioni attuali – avresti negato qualunque addebito all’Islam.

  14. Lorenzo scrive::

    E sì, davvero, questa iniziativa di trenitalia è chiaramente il sintomo-simbolo dell’islamizzazione dell’italia

    ????????

    Giovanni Fontana scrive::

    L’islamizzazione non c’entra nulla, è chiaramente fondato sul retroterra patriarcale e maschilista – di cui il Cristianesimo è in larga parte responsabile – e non ho difficoltà a dirlo.

    appunto.
    per quanto….anche il fascismo secondo me qualcosa c’entra.
    non so se è vero, ma ho saputo che negli anni del fascismo chi non era sposato pagava una tassa.
    è vero, o mi hanno raccontato una fesseria?

    Marco scrive::

    E’ una iniziativa positiva perchè tende ad allontanare la famiglia dalla feccia di tutto il resto dei treni, quelli non ad alta velocità, quelli non nuovi

    che sarebbe poi il trattamento riservato a quelli che hanno la sventura di viaggiare in treno da Napoli in giù (per questo motivo ho cominciato a prendere l’aereo, e ne farei volentieri a meno, cagasotto come sono).

  15. > E sì, davvero, questa iniziativa di trenitalia
    > è chiaramente il sintomo-simbolo
    > dell’islamizzazione dell’italia

    > Questo è un bello straw man argument: non ho mai detto questo. Né lo penso.

    Vorrei pure vedere. Mica sei Oriana Fallaci, Ayan Hirsi Ali, Magdi Cristiano Allam. Mica sei uno che pensa che viviamo in Eurabia.

    > L’islamizzazione non c’entra nulla, è
    > chiaramente fondato sul retroterra patriarcale
    > e maschilista – di cui il Cristianesimo è in
    > larga parte responsabile – e non ho difficoltà
    > a dirlo.

    Grazie per la non-difficoltà

    > Quello che trovo malizioso è il tuo doppio
    > standard, che – fosse capitata un’iniziativa
    > così nel mondo islamico, che comunque sarebbe
    > un grande passo avanti rispetto alle condizioni
    > attuali – avresti negato qualunque addebito
    > all’Islam.

    Questo è un bello straw man argument.

    Chiamasi anche “processo alle intenzioni” o “pregiudizio”.

    Riguardo ai “passi in avanti” ti invito a riflettere sulla tua visione dell’avanti e dell’indietro.

    Just for the fun of it.

  16. ora però, a pensarci, da nessuna parte c’è scritto “uomo e donna”… sottintenderlo è malizia.

    Certo, conosciamo i nostri polli…

    salutoni!

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