Una specie e due ruote

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E che ve lo dico a fare? Però ve lo dico lo stesso. Andare in bicicletta a Stoccolma è la dimostrazione che, in fondo, la specie umana ha discrete potenzialità di civiltà.

A parte che piste ciclabili dappertutto, anche su ponti che sembrano autostrade. Automobilisti che nn si permetterebbero mai di suonarti perché non gli lasci il passo nel primo istante. Ancora più importante, pedoni che non hanno paura: sanno che è responsabilità tua evitarli, e sanno che lo farai. Tutti, in pratica, si aspettano che tu sia in bici.

14 Replies to “Una specie e due ruote”

  1. Stavo per dirtelo ieri: civiltà superiore.
    Avercene di austerità così…
    Anch’io giravo in bici e mi pareva di essere la regina del mondo. E che dire dei ciclisti che volutamente accelerano appena vedono un pedone sulla – loro – pista ciclabile?
    E di furti neanche l’ombra.
    Pedala, pedala ché poi qua…

  2. “In Svezia il suicidio causa circa 1.500 morti all’anno. Giusto per fare un paragone, circa 600 persone muoiono ogni anno in incidenti stradali”

  3. Sì, certo, scusa. Il mio “civiltà superiore” si riferiva unicamente alla tutela e al rispetto per i ciclisti, non a tutti gli altri ambiti, ci mancherebbe. Mi son lasciata prendere dall’entusiasmo dopo anni di pedalate sulle strade italiane.
    Tack, tack (‘grazie’ in svedese) per avermi fatto precisare meglio.

  4. Onestamente: come è possibile pensare bene dell’Italia e degli italiani dopo avere soggiornato qualche giorno a Copenhagen o Stoccolma?

    L’aereo che ti riporta qui pare una macchina del Tempo.

  5. Nell’ultimo mio commento lasciato qui, citavo la mia città. Oggi mi tocca rifarlo (mi prenderai per campanilista), ma a Torino sta partendo il bike sharing. Credo che anche dal futuro di progetti simili che si possa valutare la civiltà di una città e pure dei suoi amministratori.

  6. sam scrive::

    … a Torino sta partendo il bike sharing …

    a Torino siamo sempre un passo avanti ^_*

    tornando in tema

    io abito in provincia di Torino, e posso recarmi in ufficio in bicicletta percorrendo circa 15 km

    adesso che c’è la bella stagione e la moto è andata in pensione, ho cominciato a andare in bicicletta al lavoro

    beh, si può fare, anche qui in italia

    certo, è più difficile, scarse piste ciclabili, incroci difficoltosi, traffico pesante

    ma qualcuno deve cominciare, io ho cominciato

    p.s.
    sto valutando con un amico di costruire una bici con pedalata assistita per faticare meno quando c’è il solleone.
    Comprando i pezzi direttamente in Cina si fa tutto con meno di 1000 euro compresa una mountain bike con ammortizzatori su entrambe le ruote 🙂

  7. @ Giovanni Fontana:

    ho approfondito. E’ vero, questa cosa dei suicidi non deve essere sopravvalutata(sono caduto vittima delle voci), ma il rate è comunque doppio rispetto all’Italia.

  8. Anche in Olanda è così, disincentivano l’uso della macchina con i costi pazzeschi di tutto ciò che ruota attorno ad essa, compresi i parcheggi (es. Amsterdam 5 euro l’ora in centro, e nessuna “striscia bianca”). Il ciclista è come la vacca sacra in India. Se c’è un incidente è sempre colpa dell’auto, se la bici attraversa sulle strisce la macchina frena cinquanta metri prima in preda al terrore. Il semaforo verde dura due secondi per le auto e due minuti per le bici etcetcetc
    E se sulla bici non hai il faretto…ti fanno la multa!!

  9. sono appena tornato da un weekend in bici a ferrara. e posso dire che ferrara batte o almeno pareggia con stoccolma.
    provare per credere, incredibile, sembra una piccola amsterdam. e se non hai la bici coi freni a bacchetta e il fanalozzo di metallo non sei nessuno. bandite le fixie minimaliste anglosassoni e non ci provate nemmeno a girare con una mountain bike.

  10. volevo sapere per cultura mia personale come sono le ruote del aerio . cunfiaggio con che cosa vi ringrazio a tutt quoanti

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