Passa quella palla, Steve

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Steve Jobs ha detto che non vuole vivere in una nazione di blogger. In più ha aggiunto che oramai le persone sono bendisposte a pagare per le notizie. Io mi ero fatto l’idea che avesse torto su entrambe le cose, e anche quella che di questa mia opinione non interessasse a nessuno. Però visto che al Foglio mi hanno chiesto cosa ne pensassi io, assieme a tanti altri, ho provato a spiegar loro che secondo me è come una partita a calcetto:

C’è un sacco di gente che gioca a calcetto, di domenica sera. Qualcuno anche di mercoledì. Si diverte un sacco, e non pretende di essere pagata. Lo fa perché si svaga, perché così si conoscono tante belle persone, e anche perché confrontarsi sul campo è sano e utile. Poi, certo, ci sono quelli che giocano male, o che finiscono a insultarsi per un rigore non dato: ma io quelle partite non le vado a vedere, e sarebbe sciocco dare la colpa al calcetto se qualcuno gioca nel modo sbagliato. In fondo gioca chi vuole, e chi non vuole si dedica ad altro. Infine ci sono i calciatori che vengono pagati, perché sono più bravi degli altri – o almeno così dovrebbe essere – e quindi quello è il loro mestiere.

Perciò io non capisco perché Steve Jobs non voglia vivere in una nazione di giocatori di calcetto. Ma mi sa che quel ragazzo abbia saltato lo squalo da un po’: almeno da quando – con l’interdizione del porno su iPad – ha smesso di indovinare cosa poteva piacere ai suoi clienti, e ha iniziato a stabilire cosa doveva piacere loro. Di più: secondo me questa volta non l’ha neppure azzeccata. Se ne sono provate tante, principalmente tre: articoli a pagamento, donazioni degli utenti, e pubblicità. Jobs – con iPad – sta puntando sulla prima, quella che ha funzionato di meno: “la gente è disposta a pagare”. Bisognerebbe inventarsene una quarta e una quinta, ma nel frattempo – se dovessi puntarci un dollaro – io scommetterei sulle altre due. Insomma, passa la palla, Steve.

Qui l’articolo originale, con il contributo di altri giocatori di calcetto.

4 Replies to “Passa quella palla, Steve”

  1. ummmmmmm…, ho forti dubbi …

    istintivamente mi sento più sulle posizioni di Steve Jobs ma non so definire bene il perchè

    per il momento esprimo solo la mia perplessità sulle tue conclusioni, cercherò di chiarirmi le idee prima di esprimerle

  2. Io non vorrei vivere in una nazione di blogger.

    Penso che molto del giornalismo venduto sia in realtà roba mediocre, spesso approssimativa se non sbagliata, ma un mondo senza NYT sarebbe un mondo molto più brutto, e credo che Jobs si riferisca a questo.

    Io se potessi pagare un micro-prezzo per un articolo del NYT sarei ben contento di farlo (il NYT un po’ meno per tanti motivi) e non penso che si possa mai sostituire con un blogger, e questo si può dire per molti altri giornali prestigiosi.

  3. E’ solo la solita guerra contro Microsoft (che ha espanso e vuole espandere ulteriormente Microsoft Live) e Google (Blogger).
    Bei prodotti gli Apple, ma non sopporto l’integralismo manifesto di Jobs.
    Io boicotto.

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