Alla fritta

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In Belgio ce n’è di confusione:

  • Ha presentato le dimissioni – dopo aver ammesso il ripetuto stupro di un ragazzino – il più longevo vescovo belga, Roger Vangheluwe. Ratzinger ha accettato le dimissioni. Vangheluwe era un personaggio di spicco del cattolicesimo belga, in passato aveva proposto il diaconato femminile. È il primo caso di pubblica ammissione per quanto riguarda il clero belga, e potrebbe avere ripercussioni notevoli, sia perché il Belgio – dalla tragedia di Marcinelle – è lo Stato la cui opinione pubblica è più attenta al tema, sia perché si è scoperto che il Cardinale Godfried Danneels, diretto superiore di Vangheluwe negli Anni ’90, era al corrente degli abusi.
  • Oggi doveva essere il giorno era prevista la votazione della legge che doveva imporre il divieto assoluto d’indossare in pubblico il Burqa e il Niqab. Tutti gli articoli che ho trovato parlano di “primo Stato in Europa”, ho fatto mente locale e cercato dove fosse già vietato – mi sembra strano che una notizia del genere mi sia sfuggita, in passato. Ricordo di dibattiti e proposte di legge su divieti parziali/locali, o completi non ancora andati in porto, in Francia, Olanda e Canada. Qualcuno si ricorda, o trova qualcosa di più?
  • Tuttavia il voto della legge anti-burqa è stato rimandato per la crisi di governo che ha bloccato qualunque azione legislativa. Il mandato è ora in mano al Re, che sta organizzando dei colloqui con le varie forze politiche per cercare di rimettere in piedi il (o un) governo, dopo l’offerta di dimissioni del Primo Ministro Yves Leterme.
  • In tutto questo, il principale quotidiano francofono belga ha parlato delle conseguenze della crisi in termini davvero drastici, e in un editoriale dal titolo eloquente – Questo Paese ha ancora un senso? – ha ventilato l’ipotesi di una scissione fra fiamminghi e valloni.

EDIT: vedo ora un pezzo del Post che raccontava tante delle cose scritte qui, e aggiungeva questa.

3 Replies to “Alla fritta”

  1. sì, in Francia non l’hanno ancora approvata… Fillon ha detto che nel mese di maggio formuleranno una proposta sul divieto del velo integrale, ma stanno ancora discutendo in una atmosfera generale di non saper che fare: tutti si dichiarano contro il velo integrale ma non si sa come fare a vietarlo senza far scoppaire il paese… insomma, un giorno – dopo aver scritto un post in cui spiego il belgio agli italiani – cercherò di rendere conto del dibattito da ‘ste parti 😉

  2. Oh, che palle: ogni volta che salta un governo belga, dal 2004 ad oggi, ci tormentano con l’approfondimento ‘Questo stato ha ancora un senso?’. Sì, ne ha, perché una partizione concordata lascerebbe irrisolto il problema delle minoranze che ci stanno in mezzo (a Bruxelles), e perché a giugno ci ha la presidenza a rotazione dell’Ue che, sebbene svuotata di competenze, ha ancora un grosso peso simbolico, e perché gli obblighi internazionali l’economia belga li potrà reggere e rispettare soltanto tornando a crescere.
    Una partizione concordata non avverrà prima di un triennio, nel caso più pessimista, e prima di un tempo storico sufficientemente lungo perché noi si sia tutti schiattati, nel caso più probabile.

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