Il mister e il goleador parte seconda

interesse 2 su 5

Oggi Claudio Ranieri ha dimostrato di essere un allenatore molto più bravo di quanto non lo reputassi, dai tempi della Fiorentina di Sandro Cois. Ha rischiato ciò che a Roma può costare la gogna mediatica, ha preso una vera decisione, correndo il pericolo della piazza, che chi conosce un po’ il mondo delle radio romane identifica bene. Ha fatto quello che soltanto Capello era stato in grado di fare, mostrare il carattere da allenatore campione d’Italia: ha tolto Totti, ha tolto De Rossi. Ha lasciato in campo Vucinic, ha messo in campo Taddei.

La Roma aveva giocato in 10 fino a lì, perché quello col numero 10 sulla maglia non era sceso in campo. Ah, no, ora che mi ricordo: aveva fatto un tiro da Sei Nazioni nei primi minuti, poi era svanito come fa spesso – da tanti anni – nelle partite importanti. Al suo posto Menez, uno che fino a tre mesi fa lo guardavi in faccia e ti chiedevi “ma questo c’ha voglia di giocare a pallone?”, e ora fa ammattire le difese. E fuori De Rossi, dentro Taddei – un altro che fino a due mesi fa sembrava un ex-giocatore – il quale ha conquistato il calcio di rigore che ha dato il pareggio.

E poi Vucinic, sempre più goleador, con un gol su rigore, uno su una punizione che qualche tempo fa avrebbe provato a pennellare nel sette e che oggi ha scaraventato dentro alla Batistuta. Un Vucinic sempre più simile al giocatore più simpatico della Roma scudettata, Marco Delvecchio: sia per il ruolo, sia per il tipo di giocatore, sia come uomo-derby.

Ranieri ha dimostrato di avere il piglio e il carattere pervincere lo scudetto: ora io lo so che starete tutti facendo i peggiori scongiuri, ma domani vi spiego perché la Roma vincerà lo scudetto nonostante Francesco Totti.

12 Replies to “Il mister e il goleador parte seconda”

  1. L’involuzione fisica di Totti è tema noto (di fatto non si allena più ed è sempre dato come “in dubbio”), così come la sua storica incapacità di lasciare il segno nelle gare che contano (io correggerei: quando ha molta pressione), salvo qualche eccezione. Questo per dire che non contesto in generale i difetti di Totti, quanto in realtà la loro incidenza nella partita di ieri. Io non credo che il problema del primo tempo fosse Totti, bensì il fatto che l’intero tridente fosse completamente staccato dal resto della squadra. A guardare il primo tempo, il giudizio su Vucinic non dovrebbe essere differente da quello di Toni e Totti. Anzi: almeno Totti ha fatto un tiro da sei nazioni. Gli altri sono stati inesistenti. Il problema – il motivo per cui Ranieri ha sbagliato la formazione – era il centrocampo a cinque della Lazio contrapposto ai nostri tre, tutti troppo occupati a coprire (Perrotta è ammattito, De Rossi si è fatto ammonire, eccetera) per pensare di fare da raccordo con l’attacco. Quindi dentro due ali dalla grande corsa, capaci di giocare larghe, unire centrocampo e attacco e tenere impegnati Lichtsteiner e Kolarov (che discese nel primo tempo!), e fuori Totti e De Rossi, bloccati e già ammoniti. Poi sì, Menez sembrava un brocco e ora è una freccia. Vucinic l’ultimo rigore decisivo l’aveva tirato in bocca al portiere dell’Arsenal, l’anno scorso, e ora ha piazzato una bomba a mezza altezza. Burdisso scartato dall’Inter che toglie il posto a Mexes. Julio Sergio terzo portiere per una vita che para il rigore dell’anno. Ranieri irriso da Mourinho e mollato dalla Juve (per Ciro Danette Ferrara!) che recupera quindici punti. Eccola, la puntata di Sfide. Chi segue il calcio – e non è interista – non può non tifare Roma.

    (sono ancora in trance agonistica)

  2. ” domani vi spiego perché la Roma vincerà lo scudetto nonostante Francesco Totti “.giovanni

    “la sua storica incapacità di lasciare il segno nelle gare che contano (io correggerei: quando ha molta pressione), salvo qualche eccezione.” francesco

    ora, a parte che non se dice e manca un mese eccetera eccetera e questi non sono discorsi da fare, totti è in declino fisico, si sa.
    ma credo che da quest’anno ci stiamo abituando a considerare un di più le volte in cui è presente, mentre fino a poco tempo fa si pensava solo ai problemi causati dal fatto che non ci fosse, o che giocasse in condizioni ridicole. mi sembra si vada verso un finale di carriera da dodicesimo-tredicesimo uomo, lo fa anche raul. non penso che si ammazzi nessuno.

    detto ciò, le due cose che avete scritto qua sopra sono banalità (più o meno non vere) da bar sport. con tutto il rispetto per il bar sport.

    potrei fare degli esempi, ma sarei più soporifero di una seduta alla moviola di maurizio pistocchi, e quindi vi risparmio il tutto per vostra gran gioia.

    saluti

  3. @ Francesco Costa:
    Ma infatti il problema di Totti, un ottimo giocatore – un campione – ma mai un fuoriclasse, sono proprio i tifosi della Roma che lo idolatrano, vedi Brightside di cui sarei curioso di leggere gli incensi e le mirre.

    Difatti questo tuo giudizio misurato continua a confermarmi che, in fondo, tu sei del Catania.

  4. boh mi sembra di aver scritto che non sta in piedi molto spesso, e che sarebbe meglio non metterlo dentro a prescindere perchè totti è totti.

    incensi e mirre?

  5. dai non mi va di rendere soporifero il blog, e poi non sono in disaccordo su tutto tutto. vucinic è il mio mito da quando aveva il 23 e segnava ogni morte di papa.
    se vuoi una sera ti offro una birra e
    ti spiego dove secondo me sbagli..però solo se si parla anche d’altro eh!

  6. @ Shylock:
    Come valutazione squisitamente tecnica è davvero un ottimo giocatore, uno dei migliori e uno dei più completi nel suo ruolo.
    Ma caratterialmente è l’esatto opposto di Bati: come dicevo in questo http://ff.im/iWVDp thread in cui invocavano un Gilardino romanista per il prossimo scudetto. Lui è il classico attaccante – fortissimo – da squadretta. La Fiorentina è la sua perfetta, massima, dimensione.

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