Lunedì degli aneddoti – XXXI – L’Amabile Audrey

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

L’Amabile Audrey

Fontana è un nome abbastanza comune, e non c’è nessun personaggio di un tale spessore da monopolizzarlo. Chessò, a chiamarsi Colombo tutti ricordano Cristoforo, o sl limite il tenente. Se invece ti chiami Fontana, come mi chiamo, le associazioni sono le più varie: mi chiamavano Jimmy, quando giocavo a pallone, come un cantante, e come due portieri di Serie A – anche io feci il portiere prima di finire centropanchinaro destro. Però quelle che senti dire di più sono sempre le sorelle Fontana. Stiliste, quelle che fanno i vestiti ai ricchi.

Ci fu una volta, però, in cui non fecero un vestito a una persona ricca, ma a una tassativamente povera. In realtà quel vestito doveva andare a Audrey Hepburn, quella Audrey che con il suo profilo aggraziato ancora tormenta l’immaginario femminile. Doveva sposarsi con un Lord, come succede nelle favole, Lord Hanson. Pochi giorni prima delle nozze, però – e questo succede meno nelle favole – il matrimonio fu rinviato e poi annullato: non se ne fece nulla.

Il vestito da sposa, però, era già stato commissionato alle sorelle Fontana, che ne avevano fatto una delle proprie opere. Così Audrey chiese loro una cosa semplice – datelo a un’altra ragazza che sta per sposarsi, con due condizioni: che fosse la più bella e povera ragazza italiana. La scelta cadde – nomen omen – su Amabile Altobella, una ragazza di Latina che era in procinto di sposarsi con un contadino di nome Adelino Solda.

Il motivo per cui Audrey Hepburn non volle sposare Lord Hanson è che questi l’avrebbe costretta a fare soltanto la moglie e lasciare la sua carriera, Amabile – invece – trovò in quel vestito e in quel matrimonio il proprio compimento. Non saprei dire chi delle due sia stata più felice. Chissà.

[Qui il primo: Brutti e liberi qui il secondo: Grande Raccordo Anulare qui il terzo: Il caso Plutone qui il quarto: I frocioni qui il quinto: Comunisti qui il sesto: La rettorica qui il settimo: Rockall qui l’ottavo: Compagno dove sei? qui il nono: La guerra del Fútbol qui il decimo: Babbo Natale esiste qui l’undicesimo: Caravaggio bruciava di rabbia – qui il dodicesimo: Salvato due volte – qui il tredicesimo: lo sconosciuto che salvò il mondo qui il quattordicesimo: Il barile si ferma qui qui il quindicesimo: Servizî segretissimi qui il sedicesimo: Gagarin, patente e libretto qui il diciassettesimo: La caduta del Muro qui il diciottesimo: Botta di culo qui il diciannovesimo: (Very) Nouvelle Cuisine qui il ventesimo: Il gallo nero qui il ventunesimo: A che ora è la fine del mondo? qui il ventiduesimo: Che bisogno c’è? qui il ventitreesimo: Fare il portoghese qui il ventiquattresimo: Saluti qui il venticinquesimo: La fuga qui il ventiseiesimo: Dumas qui il ventisettesimo: Zzzzzz qui il ventottesimo: Teorema della cacca di cavallo qui il ventinovesimo: Morto un papa qui il trentesimo: L’invincibile Marco Aurelio]

Vuoi indicare un aneddoto per un prossimo lunedì? Segnalamelo.

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