La riserva dei moribondi

Matteo Bordone ha scritto un commento esemplare alla demagogia della vignetta reazionaria che ho messo qui in fondo. Me lo sarei perso se non fosse stato per Scialocco: così la riporto qua, ché non dovete perderla neanche voi.

Mauro Biani, quante altre volte vuoi prendere dei bambini morti sotto le bombe, degli africani coi vermi nella pancia, delle adolescenti infibulate per costruire contrasti sarcastici con ministri, capi di stato, vip? Perché è chiaro che non te ne frega niente di loro, né ti interessa quello che pensi tu, quanto sia ridicolo tu stesso, quanto facciamo pena noi tutti, cioè quello di cui si dovrebbe occupare la satira: mettere in crisi, sbilanciare, smuovere il pavimento sotto i piedi. Quello che ti preme è quanto fanno schifo loro, i cattivi, gli altri, che non pensano, mentre si preoccupano della loro misera e vacua esistenza, di chi sta male nei suddelmondo: usi i miserabili per produrre sfottò nei confronti dei ricchi, che irrobustisce il pavimento sotto i piedi di chi legge. È consolatorio, come tutte le retoriche di destra.
Chissà quanti bambini etiopi si possono salvare vendendo la tavoletta grafica che usi per disegnarli, e il computer, e il monitor, e il server su cui girano le tue vignette. Tantissimi, sai?
Eppure nessuno fa delle vignette su di te che, colla tua Wacom, condanni alla morte per diarrea il piccolo bambino nero con le mosche in faccia, per il gusto narcisistico di disegnare. E sai perché non lo fa? Perché non ha nessun senso. Non fa ridere, non fa riflettere, non mette in crisi chi legge né chi scrive. È solo una banalità retorica e tronfia, offensiva e carica di quell’aria di chi la sa lunga tipica di chi nemmeno prova a informarsi. È sfottò, insomma: è Valerio Staffelli. Con la differenza che Staffelli non usa i bambini moribondi africani per distribuire il suo populismo ai VIP. Tu sì, tu ti abbassi fin lì.
Pubblichi da anni la stessa roba su questo sito, rendendolo spesso peloso e pesante e fastiodioso, evidentemente nessuno ti dice niente a riguardo. Io non ho niente di personale, niente contro di te Mauro Biani, ma sappi che quello che fai è intellettualmente disonesto, nonché retrogrado e del tutto privo di coraggio.
Poi fai quello che vuoi. La riserva dei moribondi non si esaurisce mai, quindi se vuoi puoi anche continuare in eterno.
Cordialità
Matteo Bordone

21 Replies to “La riserva dei moribondi”

  1. Posso dire la mia? A me sta polemica fa ridere, almeno un pò. Condivido il commento di Matteo Sborone, che mi sembra equilibrato anzichenò. 🙂

  2. Posso dire la mia? A me sta polemica fa ridere, almeno un pò. Condivido il commento di Matteo Sborone, che mi sembra equilibrato anzichenò. 🙂

  3. Non vedo niente di reazionario in questa vignetta.
    Per esperienza personale poi quelli che si lanciano nella moralizzazione dei moralizzatori lo fanno spessissimo seduti dal loro salotto.

  4. Shylock scrive::

    @ ABICAB:
    Deformazione professionale, Mylord: non sai che a me e Giovanni ci chiamano Grattarogna e Fichetto?

    Ahimè, qual vacuo mondo io contemplo
    Laddove, per mostrar qualche baldanza,
    Usiam le icone d’arte non romanza
    Quand’anche possediamo illustre exemplo

    Accidit quod nos aliquanti herbolatti navigabamus ad partes Armeniae causa retrovandi radices, herbas, lapides, vermiculos, et huiusmodi facendas ad conficiendam triaquam.
    Erantque inter nos super illam garauellam: Magister Quintinus Scaramella, Magister Salvanellus Boccatorta, Magister Dimeldeus Zucconus, Magister Ioannes Baricocola, Magister Buttadeus de Grattarognis, et ego, Magister Aquarius Lodola.

    Ciao Buttadè!

  5. Non lo dico per iscienza, ma sibben per congettura,
    che m’è facil, oggi, d’apparir perfetto:
    basta accesso possedere all’internetto
    la soluzione per trovar a ogni iattura.

    (la licenza ci sta?) 😉

  6. Che quel Blisset fosse tipo un pò minchione,
    collo scriver i suoi romanzi d’adesione,
    eravam dotti in tanti, ne convengo:
    preferisco rimanere col Folengo.

  7. Intendevo dire che l’argomento di Bordone è ridicolo.
    Il disegno di Biani denuncia la sofferenza di chi muore sotto le bombe. Per farlo usa come contrasto il possibile miglioramento nelle condizioni di vita degli americani. (Tra parentesi, spero proprio che Obama riesca a completare la riforma).
    E’ colpa di Biani se la stessa mano che firma leggi innovative delinea anche una strategia di guerra (ereditata, non voluta, per carità) a causa della quale muoiono moltissimi civili?
    Io non credo che questa sia la migliore vignetta di Mauro Biani. Non capisco però come possa essere definita reazionaria. Sarà un mio limite.
    Bordone accusa Biani di ipocrisia. Ma perché?
    Denunciare una ingiustizia non è ipocrita.
    Io sono idealmente al tuo fianco (Giovanni) nelle battaglie contro l’infibulazione, condivido la rabbia contro il “doppio standard” di chi non accetterebbe mai l’ingiustizia su di sé ma è pronto a capirla se è compiuta in nome di una cultura oscurantista come quella dell’Islam più reazionario (è un esempio).
    Dire che la Nato bombarda l’Afghanistan non è antiamericanismo becero ma solo la verità.

  8. Sergio scrive::

    Intendevo dire che l’argomento di Bordone è ridicolo.

    Dunque, Sergio, intanto cominciamo col dire che l’accusa – a Bordone o chiunque – di stare in panciolle è una non-accusa. Un buon argomento, detto dal divano, rimane un buon argomento. Un cattivo argomento, detto in un teatro di guerra, rimane un cattivo argomento.
    Anzi, semmai uno che sta sul divano è più sereno nel valutare.

    Sergio scrive::

    E’ colpa di Biani se la stessa mano che firma leggi innovative delinea anche una strategia di guerra (ereditata, non voluta, per carità) a causa della quale muoiono moltissimi civili?

    Sì, ma è la solita accusa, sciocca e reazionaria, al predicare bene e razzolare male. Il passaggio della riforma sanitaria non ha nulla a che vedere con i bombardamenti in Afghanistan. Non è che se non passa la riforma, allora la NATO si ritira dall’Afghanista (che poi ci sarebbe da parlarne, se davvero agli afghani convenga).

    Con lo stesso argomento puoi criticare qualunque cosa, negare qualunque passo in avanti verso il progresso, perché ci sarà sempre un contraltare che non c’entra nulla.

    È, davvero, esattamente come criticare Biani perché ha un Mac con cui potrebbe pagare il pranzo a mezzo Burkina Faso.

  9. Ancora con l’essere reazionari!
    Più che una accusa di ipocrisia quella di Biani secondo me è una riflessione sulla complessità del mondo. Tu pensi che sia contrario alla riforma sanitaria? Non credo proprio. A volte la pigrizia non è solo nel ridurre un fatto di attualità a una vignetta, o a una battuta, ma anche nel considerare una vignetta un argomento conclusivo. Secondo me suscitare una riflessione è sempre importante. Il mondo è un posto complesso.
    Per esempio, per me la Nato fa bene a restare in Afghanistan ma farà sempre male a uccidere civili. Non ci sono argomenti di progresso che tengano.
    I mezzi sono importanti. Se si ottiene una cosa “positiva” in modo brutale come minimo non durerà. Non si può sostituire un’ingiustizia con un’altra e pretendere di avere migliorato le cose.

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