Io difendo Barbareschi

Della storia di Barbareschi che frega impudicamente le battute a Spinoza sapete già tutto, che Barbareschi non si sia scusato – perché può succedere a tutti – è già più grave, assieme alla figuraccia che ha fatto.

Tremendamente più grave sarebbe la sua arringa difensiva, se non fosse superata da un concetto che ha espresso lì dentro:  “È buffo che Internet possa prendersi il diritto di saccheggiare contenuti qua e là e se invece io porto Internet su un mezzo generalista come la Tv mi si rinfacci il diritto d’autore”.

Tralasciamo l’evidente e naturale inversione a cui si presta il concetto, proferito dal campione del diritto d’autore, e concentriamoci su quell”internet“.
Quello che spaura è quanto sia chiaro che Barbareschi non abbia la minima idea di cosa parla. No, provate a rileggerlo: internet. Una persona. Insomma, non esiste neanche la responsabilità individuale. Nel momento in cui chiunque sia provvisto di una connessione diventa connivente con chi fa cose illegali.
Per quanto ne sa Barbareschi gli autori di Spinoza potrebbero non aver mai scaricato una canzone o un film, ma quello che conta è la responsabilità collettiva: loro sono internet.

È talmente evidente che non sappia di cosa parla che non si può non scagionarlo dall’accusa del dolo, lui non sa neanche come arrivarci su Spinoza.it (anche perché, in caso contrario, anche lui sarebbe colpevole dei download degli mp3!).
Qualcuno gli avrà passato un foglietto con scritte le battute e lui – avete notato con quanto candore e goffaggine l’ha recitate? – avrà pensato: “belle”.

7 Replies to “Io difendo Barbareschi”

  1. Seguendo il tuo ragionamento qualche colpa ce l’averbbe anche lui, visto che dichiara:
    «Internet in Italia l’ho portato io anni fa insieme a pochissimi altri – continua il deputato – lo conosco bene sotto ogni punto di vista”
    Direi istigazione a delinquere 😉

  2. Al di là del fatto che ovviamente la netichetta impone di citare la fonte, e che lui ovviamente ha fatto una purcada (bastava che lo facesse e la cosa finiva lì) il suo ragionamento però – tanto più se si parla di spinoza – non è del tutto peregrino. Spinoza non associa neanche le battute ai loro autori, li cita ma in calce (ed è il suo bello, eh)! La parte più interessante di internet NON è fondata sul diritto d’autore ne’ incentrata sull’individuo, ma sulla cultura come bene della collettività.

  3. Gio scrive::

    dichiara:
    «Internet in Italia l’ho portato io anni fa

    Accidenti, dopo le polemiche per il suo doppio lavoro (attore e politico), come biasimarlo per il suo assenteismo: doveva fare pure il facchino!

  4. Gio scrive::

    «Internet in Italia l’ho portato io anni fa insieme a pochissimi altri – continua il deputato – lo conosco bene sotto ogni punto di vista”

    Oddio, il Gore de noantri, allora è proprio scemo.

  5. @ rosalux:

    non cadete nello sciocco tranello di quest’individuo. Che evidentemente non sa bene di cosa stia parlando (vedasi quando parla di peer to peer) . Il “dibattito” che vuol sollevare parte da presupposti fasulli.
    Ha ricevuto anche troppa attenzione.

    (a proposito: grande pezzo 😉 )

    ps: penso che il plagio sia stato intenzionale, atto a creare “il caso”. Quattro battute, proprio nei primi minuti di trasmissione, prese tutte dallo stesso sito, che è piuttosto famoso ormai. Ma certo, non ne ho le prove 😉

  6. “4 dei miei autori scrivono per spinoza” peccato che siamo in 3000 a scrivere, e chissà quante ne hanno pubblicate di quelle degli autori del Barbareschi.
    Che poi io mi chiedo, ma perchè non la smettono di scrivere per Spinoza e cominciano a scriverle per lui?

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