Nel paese di Enzo Baldoni

Quando quest’estate mi scrisse Saverio, dopo la scemata di Piazza del Popolo, chiedendomi “vieni a parlarcene?”, io ebbi la reazione che si ha quando uno sconosciuto chiama il tuo nome. Mi son girato, ho visto che dietro alla mia scrivania non c’era nessuno, e ho detto: ma parli proprio a me?. Dice, sì, noi si pensa – qui a Città di Castello – che la cosa che hai fatto è un sacco significativa, io dico, guarda vi sbagliate, però a Città di Castello ci vengo – sì che certo.

La loro associazione culturale si chiama Il Fondino, andate a darci un’occhiata perché quelli che parleranno assieme a me hanno fatto delle cose davvero significative.
Di più: prima di noi hanno parlato Ettore Scola e Vincenzo Cerami (una volta vi racconterò di come ho preso 30 e lode a un esame con Cerami raccontando una barzelletta – voi dite, ecco come ti sei laureato!).

E io che c’entro? Sì, esatto, me lo domando anche io. Però intanto vado lì, e – per non essere all’altezza – racconto un po’ di prodromi della scemata, e faccio una bella apologia del proselitismo!

Insomma, domenica sera son lì. Se qualcuno di Bolzano sabato sera fa tardi e decide d’andarsi a prendere un caffè a Reggio Calabria, beh, più o meno di passaggio c’è Città di Castello. In quel caso, dopo il caffè, affacciatevi.

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