Lunedì degli aneddoti – IV – I Frocioni

Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.

I Frocioni

Da dove nasce la parola “frocio”? L’origine risale alla Roma delle corti papaline e alla visione – in vero un po’ dozzinale – del sesso degli abitanti di Borgo Pio, il rione romano prossimo al Vaticano: da che mondo è mondo i militari vanno a puttane, avranno pensato i borghiciani, tanto più che proprio a Borgo c’era una lunga tradizione di cortigiane non disdegnate neppure da nobili, vescovi e papi. Invece quei tedeschi, le guardie svizzere che servono il Papa dal ‘500, non andavano a donne: si ritrovavano in gruppi di soli uomini per andare a bere. Il tasso alcolico di tali ritrovi era, come si può immaginare, altissimo cosicché questi soldati di stanza nel rione uscivano da locande e taverne con le narici rosse, inturgidite dall’alcool. Il frivolo accostamento fra il non essere interessati alle prostitute e l’essere omosessuali fu automatico, cosiccome lo fu quello fra gli ingrossati orifizî nasali di quelle guardie e le narici dei cavalli: le frogie. Di lì, questi svizzeri poco avvezzi all’italica concezione uomo-donna, furono denominati in romanesco “I frogioni”, da che l’italiano frocioni, poi l’attuale froci.

[Qui il primo: Brutti e liberi qui il secondo: Grande Raccordo Anulare – qui il terzo: Il caso Plutone]

3 Replies to “Lunedì degli aneddoti – IV – I Frocioni”

  1. In realtà etimo incerto. Pare che nelle divise delle Guardie Svizzere dell’epoca ci fossero delle frange, dette “frasce”, e che per gli stessi motivi da te descritti, quelli venissero chiamati “frascioni”, da cui “frocioni” e poi “froci”.

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