Finisce sempre che i commenti sono più interessanti dei post, e che mi ritrovo a postare qui delle cose che io o qualcun altro ha scritto nei commenti!
In risposta al post dove commentavo il mio disappunto per coloro che chiamano dittatura quella italiana una mia lettrice, Valentina, mi aveva posto la domanda: “riusciresti a dire che siamo in democrazia qui in Italia?”. La risposta è “ovviamente sì”. E trovo davvero offensivo per quelli che ci muoiono, davvero, nelle dittature asserire il contrario.
Ed è una madornale indelicatezza che proprio non sopporto, anche perché la sento dire a molti insospettabili, persone che solitamente guardano ai fatti senza un filtro ideologico, bandosi quindi su prove ed evidenze: non solo Valentina, anche Malvino aveva parlato di “dittatore regolarmente eletto” riferendosi sia a Ahmadinejad che a Berlusconi, e alle mie perplessità aveva risposto dandomi, se ho capito bene, dell’apologeta delle menzogne di Berlusconi.
A Valentina, che mi parlava delle tante indecenti iniziative di questo governo per giustificare la definizione di dittatura, visto che ci sono “varie e molte sfumature di uno stesso concetto”, avevo risposto il seguente. Credo che le “pagelle” di Freedom House possano essere un buono spunto di discussione per capire l’inconcepibilità del sensazionalismo che vuole l’Italia simile all’Iran.
Prima ti dico un’altra cosa, poi mi spiego: tutte le cose che citi, erano molto, molto peggio quarant’anni fa. Quando nessuno questionerebbe che si era in democrazia. Le leggi per l’immigrazione, la stampa pilotata, etc. Cosa diresti se si riinstaurasse la legge che vieta il divorzio? Che siamo in una dittatura, credo. Eppure era quello che succedeva quarant’anni fa.
Le cose vanno enormemente meglio, per nulla abbastanza, ma “si stanno creando le basi per uno stato non democratico” è un allarmismo pericoloso, e falso, per la storia di Pierino e il lupo.
Inutile dire a te quanto sia contrario a Berlusconi, alla viscidità di molta parte dell’informazione televisiva, e a moltissime sue iniziative politiche; sai quanto la mia posizione sull’immigrazione sia più radicale di quella di qualunque partito politico, e quanto sia quindi disgustato dalle varie iniziative del partito degli egoisti stronzi (la Lega).
Ma tutto questo non configura una dittatura. Ed è molto lontano dal configurarlo.
Qualche dato.
Freedom House è un’istituzione molto prestigiosa che monìtora la libertà in tutti i paesi del mondo, fa degli studi su tutti gli stati, ci sono un sacco di dati e di osservazioni – è lo stesso istituto che ha recentemente declassato l’Italia per la libertà di informazione, ricordi? Alla fine, per semplificare, stilano una graduatoria delle libertà politiche e civili di ogni paese.
Dànno un voto da 1 (massimo) a 7 (minimo) per ciascuna di queste due categorie.
Infine fanno una mappa con tre gradi, Paese libero, paese parzialmente libero, paese non libero.
Ci sono dunque, vari gradi di lettura. È un lavoro molto utile.
Qui trovi quello dell’anno appena trascorso.
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=22&year=2008&country=7417
L’Italia riceve il massimo in tutte e tre le categorie, insieme a pochi altri stati, qualche esempio:
Francia: libero, 1 1
Italia: libero, 1 1
Israele: libero, 1 2 [non contempla i territori occupati, che sono – per colpa dell’esercito israeliano, e delle leggi dell’Aut Naz Palestinese invece NON libero 6 6]
Messico: libero, 2 3
L’Iran è insieme alle peggiori dittature al mondo:
Iran: NON libero, 6 6
Russia: NON libero, 6 5
Cuba: NON libero, 7 7
Turkmenistan (avevo letto in giro fosse la dittatura più efferata al mondo) NON libero, 7 7
in mezzo ci sono tanti altri stati, tante altre sfumature, come dicevi. Cito a caso:
Turchia: PARZ. libero, 3 3
Malesia: PARZ. libero, 4 4
Nigeria: PARZ. libero, 4 4
Giordania: PARZ. libero 5 4
Mi sembra ce ne sia abbastanza per inorridire a parlare di dittatura in Italia. Siamo incredibilmente fortunati, proviamo ad aiutare chi non lo è.