Sogno stupido

Non so, voi ce l’avete un sogno stupido?

Il mio è il seguente, ci penso da tanto: io vorrei poter chiedere a qualcuno di fare la pipì per me. Come gli chiedi un bicchier d’acqua. «Senti, mi porti un bicchier d’acqua?» ,«guarda, a me non va proprio, scendi tu a buttare la spazzatura?». Capita che tu stia leggendo una cosa, scrivendo, guardando un film, o qualsiasi cosa per cui non hai nessuna voglia di alzarti, e quanto sarebbe bello poter chiedere: «senti, scusa, vai in bagno e fai la pipì per me?»

2 Replies to “Sogno stupido”

  1. Adesso ti racconto il mio, ma essendo linguisticamente complesso arrivare al dunque senza incorrere in nell’ odioso complemento oggetto interno, ti prego di voler apprezzare i miei sforzi nell’evitare la cosa.
    Dunque, io ho disturbi del sonno, cioè sono come quelli che hanno disturbi alimentari che pensano sempre alle polpette, e, o non mangiano mai, o sono bulimici. Io ho questo stesso comportamento col dormire (ma anche alle polpette ci penso con una certa frequenza). Quando dormo ho un’ attività onirica che ATTIVITà è proprio la parola giusta e bisognerebbe quasi registrarla alla camera di commercio come ditta individuale. Sogno con competenza, come un lavoro.
    Capita, delle volte, che mentre consumo i miei sonni, la mia ghiandola pineale mi faccia vivere scene in cui, per esempio, mia madre cade nel tubo di scarico del lavandino, o in cui mi risveglio ed il mio uomo non c’è (a tratti questa attività onirica può assumere caratteri onorico-divinatori), una volta ho anche sognato di essere un trancio di pizza in una teglia di pizze e di aver perso mia sorella, che anche lei era una pizza sulla teglia.
    Insomma la mia mente produce allucinazioni di cose che non ha mai vissuto, spaventosissime, e mi sveglio in lacrime, o angosciatissima, e anche dopo essermi svegliata e resa conto che era solo un sogno, non riesco a riaddormentarmi, perché sono tutta scossa, e quel terrore mi è rimasto appiccicato addosso.
    Ora mi chiedo, perché la mia mente non è capace di regalarmi un’allucinazione, che riproduca cose che non ha mai vissuto, talmente bella da farmi svegliare di soprassalto ridendo come una pazza? E dopo essermi svegliata, e resa conto dell’inganno, niente, non riuscire a dormire perché sto ancora ridendo troppo forte?
    Sogno che accada questa cosa qui.
    Insomma, nel mio caso vale quella corrispondenza, così propria della lingua spagnola tra l’avere: un sogno, e l’avere: sonno.

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