Lacrime di disappunto

Hitchens sul discorso di Obama al Cairo:

Un’unica volta in cui Obama ha toccato l’argomento più conosciuto del mondo islamico, ovvero la tendenza a rendere le donne cittadine si serie B. E quella volta l’ha menzionato soltanto per dire che gli Stati Occidentali discriminano le donne mussulmane! E come si verifica questa disciminazione? Limitando la possibilità di indossare l’hijab. Il chiaro riferimento era alla legge francese che pribisce l’esposizione di simboli religiosi nelle scuole statali. In effetti, il giorno successivo a Parigi, Obama è stato ancora più esplicito. Cito da Karima Bennoune, una professoressa algerina-americana, dell’università del Michigan:

Ho appena pubblicato una ricerca condotta fra persone dalla discendenza mussulmana, araba, o nordafricana in France, le quali supportano la legge del 2004 che vieta l’esposizione dei simboli religiosi nelle scuole pubbliche: la vedono come una necessaria emanazione della “legge della repubblica” per contrastare la “legge dei Fratelli”, una regola informale imposta antidemocraticamente su molte donne e ragazzine nei quartieri e nelle case dai fondamentalisti.

Ma alle donne che sono costrette a vestire in ossequio alle decisioni altrui, Obama non aveva nulla da dire. Come se l’unico “diritto” in gioco fosse quello di obbedire a un’istruzione che, poi – se anche contasse qualcosa – non è presente nel Corano. Nella stessa Turchia in alcuni contesti è vietato portare il velo: anche questa è islamofobia? Obama pensa che il velo e il burka sono abbigliamenti liberamente scelti in ottemperanza al proprio gusto della moda? Questo tipo di ingenuità fa sì che, nell’insieme del mondo mussulmano, il tipo sbagliato di persone ride di noi, mentre quelle che devono essere le persone a cui stare accanto, e nostre alleate, piangono lacrime di disappunto.

16 Replies to “Lacrime di disappunto”

  1. Ti devo veramente fare i complimenti per come ti stanno a cuore le donne arabe e musulmane !!! Cosa che sapevo, ovviamente, ma complimenti davvero!

    Ps. Karima Bennoune è chiaramente una donna, quindi una professorESSA algerino-americanA!

  2. Molti hanno criticato quella legge francese, dicevano che limitava la libertà religiosa, ma è chiaro che è stato un passo avanti per le donne mussulmane che vivono in Francia. Obama poteva anche tacere, invece di dire quelle assurdità. E’ indicativo che le critiche più pesanti gli siano arrivate da persone che conoscono bene l’Islam.
    Gli altri, ipocritamente, lo hanno applaudito.

  3. Anch’io desidero farti i complimenti per il fatto che ti stiano a cuore le donne arabe e musulmane, ti fa molto onore!
    Spero che tu ami e rispetti tutte le donne anche quelle di casa tua (le italiane, intendo!).

  4. Chissà quanti non se n’erano accorti! 🙂 Non è bontà di cuore: i tuoi post sono utili molto di più alle donne musulmane di certi miei commenti sul mio blog! Vedi proprio quelli sulla contrarietà alla legge francese sul velo: non credevo che così tante, per andare a scuola in Francia, ci avrebbero rinunciato e soprattutto che così tanti GENITORI, PADRI glielo avrebbero permesso! Avevo sentito di ragazze velate che studiavano da casa, per corrispondenza… .

  5. Giovanni Fontana ha scritto:

    @ tenkiu:
    Quando se lo meritino, come tutti gli esseri umani del mondo.

    Fai quindi una distinzione.
    Il “metro di misura” per capire chi merita e chi non merita?

    P.s. – Attento, ci sono più donne in Italia che uomini…
    🙂

  6. Ma in Francia, scusate se dico questo, non si poteva fare la seguente legge: riteniamo discriminante e deleteria per ogni donna “essere costretta” a portare il velo quindi lo vietiamo in ogni scuola. A me sembra che vietare ogni simbolo religioso non faccia altro che livellare anche le simbologie positive. Non so, mi viene in mente questo: siccome ci sono il 2% di italiani che è alcolista (una cifra a caso) vietiamo ogni tipo di bevanda alcolica…
    certo meglio che il silenzio legislativo!

  7. @ Alberto:
    sono due cose ben distinte.
    Nessuno ti obbliga a bere, diverso è per il velo, che le donne mussulmane sono obbligate ad indossare. Davvero non vedo cosa ci “azzecchi”. E poi proibire solo i simboli religiosi mussulmani sarebbe stato discriminante.

  8. Davvero ben scritto.
    Anche secondo me non è giusto che il velo e la croce siano messi sullo stesso piano, ma pazienza.

  9. @ angia:
    lo so che sono due cose diverse, è il meccanismo che non mi piace, voglio dire, non potevano dire che imporre il velo è sbagliato? Oppure non è politically correct? E allora facciamo di tutta un erba un fascio.

  10. @ Alberto:
    e secondo te se quelli si sentono dire che “imporre il velo è sbagliato” cosa fanno, dicono “ah, vero, non ci avevamo pensato, grazie”?
    Ci vogliono le leggi e bisogna farle rispettare.

  11. Sì, sono d’accordo con Alberto, in particolare per le bambine: la legge francese avrebbe dovuto dire chiaro e tondo che il velo quasi sempre non è una libera scelta e vietarlo per questo, come ha proposto la nostra parlamentare di origine marocchina Souad Sbai. Anche così il principio di laicità non sarebbe venuto meno. In quel modo, invece, si è messo sullo stesso piano il velo con simboli che sono davvero religiosi e mai imposti, magari a costo della vita. Resta la soddisfazione della maggioranza delle musulmane francesi di fronte a questa legge.

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