Maledizione in bicicletta, parte terza

Dopo la volta che un un guidatore pazzo palestinese mi investì in bici, e quella in cui l’esercito israeliano tento di fare esplodere la mia bicicletta, pensavo di averle scontate tutte.

E invece, la prima volta che riinforco la mia Viola (dovete sapere che la mia bici da corsa ha un nome, per una regola spiegatami da Gianluca), vado dal biciclettaio a gonfiare le gomme, e appena dietro casa, una signora, all’incrocio, esattamente come  il pazzo in Palestina, da ferma e senza guardare, mentre io ero già praticamente passato, mi viene addosso.

Io non mi faccio niente, anche se sbatto sul cofano e poi per terra. Ma proprio niente, qualche graffio. Viola, invece se l’è cavata peggio. La signora in questione ha accettato di pagarmi i danni e lei, la bici, è tornata dal biciclettaio dov’era stata fino a mezz’ora prima.

Ho capito che in bici non ci devo più andà.
Non demordo.

6 Replies to “Maledizione in bicicletta, parte terza”

  1. Giovanni… Ma te guarda chi ti dovevo beccare per un semplice caso di omonimia! Giovanni…
    Ciao, sono Chiara, quell’anonima ragazza riccia che il caso ha voluto frequentasse con te la facoltà di fronte al cimitero. Quella Chiara che te preferivi chiamare Silvia (“perché c’hai la faccia di una che si chiama Silvia”, cito fedelmente). Chiara che tifa Roma e che tante volte ha interrogato il tuo spirito capitalista alle lezioni del sor Asor Rosa e compagnia tutta. Non so se ti ricordi, magari vagamente.
    Apro la pagina di Google e digito “Giovanni Fontana”: primo risultato, clicco, scruto in cerca di qualche spia che mi indichi che quel blog è il blog del Giovanni Fontana che mi aspettavo di trovare, poeta e performer di Frosinone. Un paio di scrollate e arrivo a fondo pagina. Sgrano gli occhi: ma questo qui è Giovanni! Palestina?!?! Leggo qua e là in cerca di una risposta. Le bombe, le bici, i bambini, i soldati… Il differente percorso di vita che ognuno di noi sceglie, o si ritrova casualmente a seguire… Un miscuglio di sensazioni, di impressioni. Ma allora è tutto vero. Incredula, frastornata ma anche contenta di aver letto qualcosa di importante, qualcosa che non ti aspetti da parte di una persona che il caso ha voluto che incontrassi e che poi perdessi di vista. Giovanni Fontana, complimenti, dovevi proprio fare qualcosa di insolito te.
    Buona fortuna e distinti saluti.
    Chiara (o se preferisci Silvia, tanto non sono mai riuscita a convincerti del mio vero nome!).

  2. giovanna ha scritto:

    Ma la signora?
    Si è scusata?
    Ha ammesso da subito di aver torto?

    Sì. Era terrorizzata che andassi in ospedale per farmi pagare super danni, dice che aveva incontrato un farabutto di questo genere.

  3. Posso darti un consiglio?
    Non andare più in bici, se non sulle piste ciclabili.
    E’ pericoloso!
    Guidano tutti come dei matti fuggiti dal manicomio…

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