13 Replies to “Tu che sei negro”

  1. Non sempre, ma spesso, è questione di lingua. La deferenza del ‘lei’ è un’inutile complicazione per chi non sa parlare bene italiano, ed è un pregiudizio radicato ma ancora comprovato dai fatti supporre che un nero (o una persona visibilmente di altra etnia) non sappia parlare bene in italiano.

  2. Billy, non mi convince molto.
    A un finlandese (ad es.) che non sa parlare italiano, noto che le persone si rivolgono con le stesse forme di cortesia che userebbero verso un italiano.
    Il tu generalizzato lo vedo usare di più verso stranieri (neri e no) provenienti dalle zone povere del mondo

  3. é proprio una cecionata italiana.
    “Guarda a me pe persone di colore stanno simpaticissime” e li trattano come degli imbecilli.
    In Francia si usa la forma di rispetto con tutti.

  4. Billy Pilgrim ha scritto:

    La deferenza del ‘lei’ è un’inutile complicazione per chi non sa parlare bene italiano

    Beh ma è diverso aspettarsi il “lei” da uno straniero, o rivolgerglielo. È chiaro che parlare sia più difficile che capire, ma non per questo quando parli con uno straniero (che, ho insegnato italiano a immigrati, spesso imparano prima il lei del tu) dicendo congiuntivi sbagliati, o altro.

  5. Quelli che danno del tu ai non-bianchi mi fanno sempre girare le palle vorticosamente. Insieme ai controllori che controllano solo i biglietti dei non-bianchi, appunto.

    (Non-bianchi: che’ non direi che un filippino e’ nero.)

    Mio cugino e’ nero (ok, mezzo nero mezzo asiatico) ed e’ italiano. Ha pure l’accento bolognese. Come lo distingui da un americano in vacanza?

    Che parola usare per quando uno non e’ bianco, pero’, dovrebbero spiegartela a scuola. Qualche anno fa “di colore” non pareva cosi’ razzista; “nero” mi pare la parola giusta al momento – ma per gli asiatici? Io non so distinguere un cinese, un coreano e un giapponese, e ho sempre detestato quando nei film usano Penelope Cruz per far l’italiana che “tanto son tutti mediterranei”: vorrei un’equivalente di “asian”.

  6. @ Giovanni Fontana:
    neanche i vecchi a trivento capiscono il lei.
    mia sorella una volta l’ha usato con uno, quello si è girato dietro a vedere di chi parlava, allora mia sorella “no, Lei, Lei:tu!” e il vecchio “ah allora Lui, io so omm”.
    Non ci volevo credere.

  7. normalmente quando vado in centro a Roma tutti mi danno del “tu”, addirittura un barbone del mio stesso colore (rosa) mi ha guardato e mi ha detto “ciao fratello come va?”!!! Quando sono tornato a casa mi sono guardato allo specchio e visto il mio aspetto gli ho dato ragione!
    😉
    PS
    Ci ho pensato alla questione, io do del “tu” a una persona di colore per metterla a suo agio, tutto qui

  8. Non saprei, io uso il lei anche quando per strada vogliono vendermi calzini, fazzoletti et similia.
    ma devono essere della stessa genia di quelli che siccome i politici “sono tutti uguali” votano sempre a destra. ora, se sono tutti uguali vota a sinistra, no?

    ipazia

  9. magari è un analisi sociologica un pò semplicistica, ma gli stranieri presenti nel nostro paese sono spesso persone relativamente giovani, e in particolare gli immigrati africani. Ci ho pensato leggendo i vostri commenti, perchè anche io tendo a dare del tu, anche nella scuola d’italiano per stranieri dove presto servizio, ma in effetti raramente le persone che ho di fronte sono ultra-cinquantenni. Non è facile trovare un’immigrato di colore anziano, se ci si pensa..

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