Imprecazioni

Imprecazioni – Diario della Palestina 186

Sì, c’era quella barzelletta del paradiso (cristiano) alla cui entrata si sentiva dire «per Dio», «per la Madonna», «per San Questo», «per San Quello», cosicché Pietro – molto arrabbiato – si precipitava poi al cancello per chiedere: « chi è che impreca in questo modo?!?», e si sentiva rispondere: «macché impreca e impreca, sono il postino!».

Che c’entrerà con la Palestina? Che ho sempre pensato che ci fosse quella storia del nominare in vano, che valesse – se per Dio, doveva valere anche per madri, figli, spiriti santi, madonne, madri delle madonne, figli delle madonne, spiriti santi delle madonne – e invece ho capito che se “oddio” è al limite tollerato, e “Madonna mia” accettato di buon grado, tutti gli altri sono approvati a pieno suffragio.

E come l’ho scoperto? Perché le oramai celebri Suore Figlie di Sant’Anna, quando inciampano, o si trovano a proferire qualche interiezione, concludono la frase con Sant’Anna. Sbatti su uno spigolo? «Oh, Sant’Anna!», che immagino – essendo le Figlie di Sant’Anna – vale come per noi «ommamma», però se lo fanno loro, liberi tutti!

16 Replies to “Imprecazioni”

  1. Mi viene in mente una domanda che mi pongo da tempo, a cui forse puoi darmi una risposta: esiste la bestemmia musulmana? Quella in qualche modo innocente, abitudinaria, che il cliché italiano affibbia al contadino toscano o veneto? Forse la società palestinese non è tra le più laiche del medio oriente, ma mi chiedo se in qualche frangia dell’islam esistano nicchie in cui la bestemmia o l’imprecazione sia non dico comune ma almeno tollerata.

  2. A rigor di logica la bestemmia dovrebbe riguardare solo i “credenti”, mentre assistiamo sempre più al paradosso che gli atei bestemmiano. Di conseguenza in Palestina qualche moccolo potrebbe partire, ma credo che questo non avvenga, per le conseguenze che ne deriverebbero…
    giusto Giovanni?

  3. miic ha scritto:

    esiste la bestemmia musulmana?

    Detto che la bestemmia è una cosa tutta italiana, quindi anche in altri paesi cristiani non se ne vedono.
    In Palestina qualunque cosa riguardi la religione è, appunto, sacra. Una volta due bambini del mio centro stesero una tovaglia per terra e si misero a pregare, emulando i grandi, le bambine si misero a spiarli e mi chiamarono: io mi avvicinai, e vedendo quello che succedeva, abbozzai un sorriso (per non piangere). Le bambine ebbero una reazione terrorizzata: «Haram!» esclamarono, vietato, proibito.

    Figuriamoci per l’equivalente di una bestemmia, non lo so ma non mi stupirebbe che fosse punita con il carcere.

    Dopodiché io, pur toscano, non ho mai bestemmiato per le ragioni che spiegava Alberto. Ma al tempo stesso ho sempre considerato abusiva l’indignazione di chi se ne dica offeso per interposta persona.

    Se io bestemmio è la mia richiesta d’aiuto a Dio, non sono fatti tuoi, ecco.

  4. Giovanni, anch’io come miic mi pongo da un po’ quella domanda, e credo che la questione sia più complessa. La bestemmia roba italiana? Si dice che Giovanni XXIII (credo) in visita a Parigi sentì uno degli operai che gli stavano sistemando il palco tirare un bestemmione, gli si avvicinò e gli disse: “Ma non potrebbe dire ‘merde’ come tutti gli altri?”

  5. @ Giovanni Fontana:
    Sicuramente in alcune situazioni “drammatiche” la bestemmia potrebbe essere una forma di relazione con Dio, che non mi permetterei mai di giudicare finchè non vivessi la stessa situazione, e anche lì me ne guarderei bene.
    La bestemmia è diffusa anche in paesi come la Spagna, la Croazia e la Francia.
    Più che indignazione a me suscita rabbia, come se insultassero mia madre…
    tutto qui

  6. Premesso che non mi piace sentir bestemmiare,e non lo faccio mai,ti dico che quando sento dire “pu…na Eva”,per par condicio dico sarcastica: “..e cor…to Adamo!”.
    Ma allora sono una bestemmiatrice anch’io??!!??
    Oh,merde!!!!
    Bravo Giovanni XXIII,quell’operaio è stato quantomeno un tantino indelicato…
    Per quanto riguarda il rispetto maniacale per la religione da parte degli islamici,mi piacerebbe che cominciassero a rispettare i diritti degli esseri umani (vedi alla voce:donne)oltre a quelli di dio,che si difende benissimo da solo…

  7. Giulio, effettivamente sono un po’ scemo e inglesocentrico: quando ho detto “esiste solo in Italia”, ho pensato “non esiste in inglese”. Che scemo!
    Per quanto riguarda gli articoli linkati io trovo il concetto di criticare soltanto i propri dei veramente sbagliato. Semmai lo argomento meglio quando ho un briciolo più di tempo.

  8. oh, we do curse and swear just as anybody else…perhaps with a bit of coyness and hypocrisy at times. here is how:

    Geeze! Jeeze! Jee!
    Oh, Gosh
    Oh, Fuck, God!
    God dammit!
    Good Grief!
    Holy cow!
    Jesus Fucking Christ!
    Jeeper Creepers!
    Oh for Christ sake!
    Oh my goodness!
    Good Golly!
    Damn! Darn!

    more?

  9. Niente, par di capire che la bestemmia sia una specialità squisitamente cristiana. Non sono un antropologo, ma forse ha a che fare con l’incarnazione: un dio fatto uomo lo vedi più vicino a te, quindi più insultabile…o magari è un’abitudine che risale ai nostri antenati, in effetti greci e romani ne avevano di cose da dire sui loro dei

  10. @ Miic:
    beh se credi che la tua divinità governi l’universo è chiaro che chi non condivide alcune sue scelte potrebbe ribellarsi, non credo che la bestemmia sia dovuta al fatto che Dio si sia incarnato

  11. Per me la “bestemmia” é un’imprecazione come un’altra, visto che sono sicuro che di dei più o meno buoni non ne esistano (chi crede il contrario evidentemente non si é mai fatto un giro in pediatria). E della presunta sensibilità dei credenti non me ne frega niente visto i disastri che le religioni hanno combinato e continuano a combinare (guerre, genocidi, carestie, rifiuto della scienza e quindi del progresso, intolleranze in generale), quando qualcuno di questi ipocriti storce il naso di fronte a queste sciocchezze (le “bestemmie”) ci godo! Finisco con una citazione: “l’umanità non ha bisogno di dogmi ma di libera ricerca”

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