Poi chiamate me

Forse sarebbe il caso di.

La questione centrale dell’attuale intervento israeliano a Gaza non mi pare sia la sua legittimità, ma la sua efficacia.

Aggiungo, la smettiamo di dire “cosa faresti tu se ti piombassero i missili in giardino?” e cominciamo a dire “cosa sarebbe giusto fare, se ti piombassero i missili in giardino?”; invece di “cosa farebbe l’Italia se Trieste fosse bombardata dalla Croazia?” o “gli Usa se il Texas fosse bombardato dal Messico?”, domandarsi “cosa sarebbe giusto che l’Italia (o l’America) facesse?.

Altrimenti siamo tutti per la pena di morte, perché se-tammazzano-tumadre-ettu-sorella, bla, bla, bla.

7 Replies to “Poi chiamate me”

  1. aar, non ho capito che tipo di commento vuoi? Cioè a parte che sono due pazzi (e a impressione direi che l’arabo è un po’ pazzo e molto scemo, e l’israeliano è molto pazzo e un po’ intelligente), cosa delle tante cose dette vorresti che commentassi? La costruzione dei settlment a Geru Est, o il fatto che non sia mai esistito uno stato palestinese? Il fatto che il Corano non parli di Gerusalemme (embè), o l’occupazione giordana?

  2. mah, quello che ti veniva spontaneo commentare, in effetti. Non volevo darti le quindici righe simil terza prova. In generale allora direi 1) la politica israeliana nei confronti di gerusalemme est 2)pretese palestinesi e possibili soluzioni.
    La mia domanda voleva una risposta molto pragmatica aldilà di inutili filosofismi e rivendicazioni storiche..ho pensato quale miglior interlocutore di uno che le cose le vede direttamente sul campo!?!?
    però ti dico anche che effettivamente chiedertelo a margine di un post tuo nn è così azzeccato, e forse te lo dovrei chiedere a voce, non è tema che si possa liquidare nelle famose quindici righe. O forse sì?

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