Onestamente guadagnati – Diario dalla Palestina 43
A Roma, fra i quartieri male, si dice «suonare l’arpa» per intendere rubare: se fate il gesto del suonare l’arpa con la mano capirete il perché.
Un vero suonatore d’arpa, invece, non l’avevo mai visto: in qualche film, sicuramente, mai dal vivo – so quindi di colpire (anche) la vostra immaginazione di (anche) voi pubblico intellettualoide pubblicando questa foto.
Ieri sera, in giro per Gerusalemme by night, attirati da una specie di carillon che suonava lo sputtanatissimo Canone in re di Pachelbel, siamo sbucati su Ben Yehuda – più o meno il centro di Gerusalemme ovest – e ci siamo imbattuti in una vera suonatrice d’arpa.
A giudicare dall’abbigliamento e da altri particolari direi che vivesse di quello. Quasi tutti quelli che passavano lasciavano qualcosa, colpiti dalla regalità dell’arpa e di chi la suonava: c’era un gruppo di ragazze sedute ad ascoltare, fossi stato solo mi ci sarei messo anche io.
Poi siamo passati davanti a un suonatore di violino che rientrava molto di più nel cliché del Juif Errant – com’era il famoso indovinello? Perché ci sono così tanti violinisti ebrei, e così pochi pianisti? Beh, prova tu a scappare con un pianoforte sulle spalle!
Così sono passato e, a lui che mi aveva meno colpito e che probabilmente avevo visto lì altre volte, non ho lasciato soldi. Poi mi sono sentito in colpa.
Mi sto ancora domandando se gli altri spettatori improvvisati abbiano avuto la mia stessa percezione: visto che avevano lasciato qualche moneta a lei dovevano lasciarla anche a lui, o al contrario, avendo lasciato qualcosa a lei avevano consumato la propria buona azione e quindi non sentivano il bisogno di lasciare qualcosa anche a lui?
Insomma: la suonatrice d’arpa, rispetto al violinista, aveva «suonato l’arpa»?
Non sarai un santo, come dici tu in un post, ma sei veramente una bella persona. Mi son letta il tuo blog tutto di un fiato :).
Che dirti? Emozionanti i tuoi resoconti. Sembra di quasi di vivere ciò che racconti.
riguardo al tuo commento da me: non devi ringraziarmi :)le parole sono meritate eccome. Non scherzavo ieri, sono rimasta incollata al tuo blog per un’ora. Scrivi molto bene, ma soprattutto è dannatamente bello ciò che fai. Mi son trovata a riflettere se io una scelta del genere avrei potuto mai intraprenderla.. Insomma, ognuno decide di fare det cose nella propria vita, io ho iniziato quest’anno ad aiutare i detenuti italiani all’estero, ed in ciò che ti ha portato ad intraprendere tale strada ho trovato un po’ della mia “spensieratezza” all’inizio della mia “avventura” ;).. insomma , abituati ad avermi come commentatrice! 😀