Scommetti sul ballottaggio, scommetti sulla civiltà di questo Paese

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Dopo la truculenta campagna elettorale di Letizia Moratti l’esito di questo ballottaggio non divide più la sinistra dalla destra, ma le persone per bene da quelle che non lo sono. Diverse idee politiche hanno dignità, naturalmente, si può essere progressisti o conservatori – ma non è più questo a essere in gioco. Votare un candidato che si sia comportato in questa maniera significherebbe votarlo qualunque cosa faccia per vincere:

Il risultato di Milano, a questo punto, avrà un valore pedagogico per tutte le forze politiche destinato a durare a lungo: se davvero, con questi metodi, il centrodestra dovesse recuperare sei punti di distacco, chi fermerà più gli assetati di sangue e i pazzi furiosi di una parte e dell’altra, dalla prossima campagna elettorale in poi?

Dopo la merdosa, nel senso di gettare merda, campagna elettorale di Letizia Moratti, come ha scritto Francesco, “Nessuna sconfitta potrà essere netta e umiliante come quella che si meritano”. Anche prendesse il 2%, come sappiamo che non prenderà, sarebbe troppo. Il passaggio successivo è un altro: questo è un test per misurare il buon senso delle persone, ma – di conseguenza – è anche un test per misurare la nostra fiducia nel buon senso delle persone. Chi è pessimista rispetto alle possibilità di Pisapia, necessariamente si porta dietro un pessimismo nei confronti degli elettori.

Così mi son chiesto: qual è il mio pronostico? E qual è il pronostico degli altri? È una sorta di scommessa sul decoro. Io metto il mio pronostico nei commenti, fatelo anche voi: poi faccio una specie di statistica e vediamo quanto ci siamo andati vicino.

La moschea a Milano

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Pisapia, in teoria, è un mangiapreti. Moratti, in teoria, è una liberale. Pisapia vuole costruire una moschea a Milano, Moratti vuole impedire che venga costruita. ‘Namobbene. Secondo me sbagliano entrambi: i soldi pubblici non devono essere spesi per favorire un culto, al tempo stesso il comune non può impedire a un privato di costruire quel che gli pare sul proprio terreno, naturalmente nel rispetto dei regolamenti municipali.

Vale lo stesso discorso fatto per la moschea a Ground Zero: ognuno può avere l’opinione che vuole, ma lo Stato non ci deve mettere bocca. Come una sede della Lega Nord: io non approvo quello che viene predicato lì dentro, ma non ho nessun diritto di impedire che un privato adibisca la propria struttura, o l’affitti, a sede della Lega Nord. Allo stesso tempo, se lo Stato – con i soldi pubblici – costruisce una sede della Lega io m’arrabbio.

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EDIT – Nonostante, a mio avviso, il programma suggerisca l’opposto, Pisapia ha appena chiarito questo punto specificando che: “come ognuno paga la casa in cui abita, anche nei luoghi di preghiera deve essere così”. Bravo!