Domenica 28 dicembre / manifestazione

Oggi non lavoro, oggi non mi vesto – Diario dalla Palestina 115

Oggi è lutto nazionale in Palestina, e le manifestazioni di protesta fioccano quasi spontanee. Tutti i negozi sono chiusi, tutto è chiuso, i mezzi di trasporto, bus, taxi o service non corrono.

Ovviamente con la disorganizzazione tipica di qua, alcuni dei bambini non sono venuti, molti altri sono venuti ugualmente (magari a piedi, da casa loro). Qualche foto della manifestazione di oggi:

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Ci sono incitazioni alla guerra santa, una bandiera di Hamas, molte Palestinesi, un paio di Fatah, ma soprattutto, tantissime, del FPLP che sarebbe il partito più o meno comunista di palestina, che un tempo era molto più forte, ma che nei campi profughi intorno a Betlemme è ancora molto presente.

Altre foto – il retro del corteo:

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All’incrocio della strada per Beit Jala:

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Salendo per Cinema:

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Si sbandiera:

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Grida e balli:

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Il cordone di apertura, una specie di servizio d’ordine:

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Macchine manifestose:

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(la data – per giunta sbagliata – sulle foto è perché i bimbi avevano aggeggiato sulla macchina fotografica)

Un breve video:

Mercoledì 24 dicembre / mattina

La marcia – Diario dalla Palestina 110

Oggi Betlemme è una città blindata, c’è un soldato per ogni incrocio, anche il più piccolo. Blindata e ripulita, di manifesti dei martiri se ne distinguono pochi, e ho visto un paio di bandiere con Arafat ammainate; del solitamente onnipresente Saddam neanche uno. Sulle strade più celebri sono comparsi un sacco di sigilli USAID, che oltre a certificare un investimento americano (che però fuori dalle feste è circoscritto a una sola struttura), dovrebbe rassicurare i turisti, credo.

Stamattina c’è stata la marcia degli scout. In una società così ordinata (nel senso di ordinamento, non di ordine) come quella palestinese tutti i cristiani fanno il cursus honorum cristiano: battesimo, scuola cristiana, scout, comunione, cresima, etc. C’erano anche vari dei miei bambini, o di quelli a cui ho fatto lezione d’italiano, ma c’erano anche tanti bambini da scuole cristiane (quindi non vedrete donne velate) di tutta la Palestina: chissà da quanto tempo preparavano l’avvenimento – per certo, passando nei pressi delle scuole in questi giorni sentivi il rullare dei tamburi…

Intanto un bel video, mentre passava la marcia sulla piazza della mangiatoia, è giunto il momento della preghiera del muezzin, e dagli altoparlanti della moschea lì davanti, sono cominciati a uscire gli “Allah akbar”, ed è come se si sfidassero a chi faceva più rumore:


Poi alcune foto:

I neri, greci:

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Le bimbe tamburano:

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Secondo me hanno anche freddo:

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Ci sono tutte le confessioni, con vari cortei da varie città; e poi ci sono pochini gli armeni, con la bandiera armena un po’ ovunque:

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Varie bandiere:

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Altri tamburi:

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Per una volta sono gli uomini a portare il “velo”, e non le donne:

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Qualcuno meno fine lo definirebbe il “lato b” della marcia:

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Loro sono mussulmane, le uniche: approfittano dell’occasione mediatica per mostrare le foto dei propri mariti o figli morti. Susciterebbero tutta la mia compassione, se non avessi visto le stesse foto – in occasioni meno “occidentali” – con il mitra in pugno:

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E guardate chi si vede:

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