L’appellativo “fesso” mi è sempre sembrato torbido, una maniera con cui chi ingenuo non è, ma anzi molto compromesso, definisce chi non partecipa a quel gioco al ribasso. Un modo per autoassolversi, anche.
Il contraltare è il viramento semantico che ha colpito il termine “furbo”. Da persona intelligente, intuitiva, a furbetto del quartierino.
Insomma: l’ho spesso considerato un titolo di merito.
Questo post di Leonardo mi ha fatto ripensare a quel ragionamento, e a come la sinistra voglia assomigliare (anche negli scritti altrui) alla destra, quando quest’ultima gioca sporco. Il teorema di Leonardo, se ben intendo, è che siccome l’infausta legge elettorale in vigore ha consegnato alla sinistra un paese ingovernabile – ricordiamolo, senza di essa il senato sarebbe andato alla CDL – sarebbe intelligente, non fesso, dare al prossimo governo, presumibilmente di destra, la stessa gatta da pelare.
Come a dire: poco ci importa del bene del paese, pensiamo al bene del PD. Io, che ho a cuore il Pd, ma anche il paese penso invece che la legge elettorale vada cambiata il prima possibile, anche con il referendum, semmai. Penso che Veltroni non sia fesso a spingere per questa soluzione, ma anzi faccia quello che dovrebbe fare ogni politico, dotato di senso di responsabilità. Anzi, ogni politico e basta.
Prendendo a prestito le ficcanti definizioni di Leonardo: se iniziamo a fare gli stronzi con lo stronzo, cominceremo a non distinguerci più, e a non sapere più distinguere qual è il punto, qual è il motivo per cui chiediamo alle persone di votarci, se non la partigianeria di per sé stessa.
Tornando in metafora: a fare gli stronzi ci abbiamo già provato, ci era venuto anche piuttosto bene, ma lui è sempre riuscito a fare lo stronzo ancor meglio. Su quel campo è imbattibile, torniamo sul nostro.
La sinistra deve fare una cosa, e evitarne assolutamente un’altra: quello che non deve fare è sentirsi antropologicamente superiore, quello che deve fare è cercare di esserlo.
La notizia di ieri è che la commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia (ancora? Invadeteci!) per la mancata concessione delle frequenze a Europa 7, dicendo – fra l’altro – che non solo la Gasparri ma anche la Maccanico ’97 non va bene.
Una cosa che ho sempre pensato sull’affaire Rete4-Europa 7 – oltre al fatto che sia sacrosanto che la prima vada sul satellite – è che in questo caso si dimostra tutta l’ipocrisia che c’è in alcune parti dei due schieramenti: Fede spara il suo solito stornello «mandando Rete4 sul satellite si perderebbero migliaia di posti di lavoro», trascurando completamente il fatto che l’entrata di altri soggetti nel mercato della tv nazionale ne creerebbe altri e di più. Viceversa quelli-tipo-Diliberto (cioè il partito del: non è giusto perché è giusto, ma è giusto perché è Berlusconi) non proferiscono parola sul tema. Sulle migliaia di licenziamenti che ciò causerebbe.
Il colmo è che quelli-tipo-Diliberto sono il partito del posto di lavoro, ovvero quelli che difendono il “posto”, non il lavoro: un po’ troppo semplicisticamente – piuttosto che un licenziamento e due assunzioni, preferiscono nessuno dei due.
Ma, invece, il liberalequannojefaccomodo Berlusconi dà battaglia impugnando l’argomento che altre volte ha cercato (mai con un briciolo di coraggio) di smontare.
p.s. Fra me e me: e se Di Stefano compra l’Unità, come dice di voler fare, e fa fuori Padellaro..?
Ventiquattr’ore.
Berlusconi già parla di campagna elettorale, e c’è già chi paventa un Berlusconi tris (e stavolta non gli si potrà neanche scrivere “Berlusconi Bis-chero“, come a suo tempo al Franchi); e Prodi? Prodi ha detto che si farà da parte. Senza acredine, speriamo. Corrado ieri ci ha raccontato di avere il “sospetto che in fondo qualcuno di noi sente una specie di senso di liberazione”.
Confesso che, io, questo senso di liberazione un po’ ce l’ho avuto. Non che sperassi nella caduta; anzi, quando a Radio Radicale ho sentito «Cusumano sì», ho anche pensato «dài, speriamo». Però.
Però questo governo (già la parola è fuori luogo) era stato inane. Questo frustrava: non che avesse fatto cose sbagliate (come detto dalla propaganda destrorsa), ma che semplicemente non avesse fatto nulla. E cioè che per ogni argomento, ogni provvedimento, ogni tentativo di tirare fuori qualcosa, una legge, un decreto… un’idea(!), c’era sempre la scusa della maggioranza ingovernabile, del senato immobilizzato, dei veti di Binetti o Turigliatto. E della legge elettorale porcata.
Ora, messa da parte in un attimo la questione della legge elettorale: certo che era una porcata, ma senza di quella non sareste andati al governo, non mi è chiaro per quale ragione il fatto che il governo Prodi fosse stato votato da un numero non sufficiente di persone da garantire una maggioranza stabile, diventasse surrettiziamente un alibi e una giustificazione di tutto.
Ehi, nessuno vi ha obbligato ad allearvi con Mastella pergovernare. Come se arrivare al governo fosse un punto di arrivo, un fine e non un mezzo.
Ecco, io non penso che chi non fa non falla. Anzi, penso che spesso il non fare è peggio del fare male.
Casini ha appena detto per la seconda volta in 5 secondi ‘perpetrato’ quando voleva chiaramente dire ‘perpetuato’. Due su due, significa che non la sa proprio la differenza.
Sono molto irritato, ora faccio una bella scenata: e così darò la colpa al fatto di vedere Porta a Porta, invece che.
Sempresul papaalla Sapienza, Carlo segnala questo ben argomentato post di bioetiche, che però – mi permetto di dire – non centra esattamente la porta, ma al quale professo gratititudine, come a ciascuna operazione che tenti di ristabilire il buon senso smarrito.
Fra Ratzinger e la moglie dell‘ala destra più sopravvalutata degli ultimi vent’anni, c’è una differenza non trascurabile, come ho avuto modo di scrivere nei commenti al post suddetto: il Papa ha a che fare con l’ambiente accademico, Victoria Beckham, no.
Bisogna essere in malafede o sciocchi per dire che Ratzinger sia stato censurato (che gli sia stata negata la libertà di parola, poi, lo esclude la questura), come dimostrano le cifre di Pannella; ma questa non è una ragione per avallare la protesta, semmai anzi, per criticare il destro offerto al destro Josiph Ratzinger, la cui ‘soffertissima rinuncia’ era già stata facilmente preventivata in rete.
Di più, Giuseppe Regalzi sfiora, senza mai sedercisi a piene chiappe, un ragionamento ancor più pericoloso: spingendoci solo un passo più in là arriveremmo ad asserire che la cultura sia declinabile in base alle ideologie, un argomento molto urticante. Pensiamo veramente che bisogni far parlare solo coloro che sono d’accordo con noi, o – per grazia nostra – coloro il cui pensiero riteniamo ‘accettabile’? Davvero riteniamo che l’opportunità di un invito si valuti in base alla comunione socio-culturale col supposto oratore? Anzi, a latere, in molte occasioni io trovo reazionario il concetto stesso di ‘inopportunità’, basti pensare da chi e come viene usato.
Per rimanere agli esempi che ho fatto, questo vorrebbe dire non ospitare Chomsky, uno dei più grandi linguisti viventi, perché il suo corredo di pensieri risulta insano e diseducativo, oppure per cambiare completamente fronte politico, non avremmo voluto ospitare – com’è difatti non è successo – Pound, per alcuni il giù grande poeta del ‘900, perché dichiaratamente fascista. O, con il gusto del paradosso, se una macchina del tempo ci catapultasse Dante Alighieri nel nostro millennio non lo faremmo parlare, perché valuteremmo inopportuno dare la parola a un tale retrivo?
E invece no, noi non siamo fascisti (fino a prova contraria), e non misuriamo lo spessore cultrale di un personaggio in base alla tessera di partito. Non solo, e basterebbe, perché questa è la grande differenza fra noi e loro, ma anche perché spesso le vaccate finiscono per ridicolarizzarsi da sole.
Ratzinger, poi, non avrebbe ‘aperto l’anno accademico’ come in molti hanno erroneamente scritto, ma avrebbe tenuto un discorso, una lectio, come successo in mille altre occasioni, a mille altri individui.
E all’obiezione, che fu anche mia, secondo la quale immediatamente dopo la cerimonia sarebbero tutti andati nella cappella dell’ateneo a pregare, non si può rispondere altro che «quelli sono fatti loro».
Se siamo veramente laici, dove va il papa non ci riguarda.
P.s. E se invece del Papa a fare un discorso del tutto inoffensivo (mica è scemo!), fosse venuto Charles Darwin a sostenere che l’uomo è a uno stadio evolutivo più avanzato della donna, cosa avrebbero detto i 67 fisici contestatori che – giustamente – fanno del darwinismo un terreno di battaglia contro la riscossa clericale?
Differences in smokers’ awareness of the health risks of smoking before and after introducing pictorial tobacco health warnings: findings from the 2012–2017 international tobacco control (ITC) Netherlands surveys
Abstract
Background
As of May 2016, pictorial health warnings (PHWs) showing the harms of smoking were implemented in the European Union. After one year they had to be fully implemented. We studied changes in awareness of the health risks of smoking after implementation of PHWs among smokers from the Netherlands, whether the trend before the implementation changed after the implementation, and whether there were differences between subgroups.
Methods
We used survey data from six yearly waves of the International Tobacco Control (ITC) Netherlands Survey from 2012 to 2017. The number of participating smokers ranged between 1236 and 1604 per wave. Data were analyzed using Generalized Estimating Equations (GEE) analyses.
Results
Indicators of awareness of the health risks of smoking that did not change between 2015 and 2017 were perceived susceptibility (β = 0.043, p = 0.059) and perceived severity (β = − 0.006, p = 0.679) regarding lung problems. Perceived susceptibility, however, was more pronounced between 2015 and 2017 than between 2012 and 2015(p value of interaction: p = 0.044). Noticing information about the dangers of smoking (β = 0.119, p < 0.001) and knowledge about the health risks of smoking (β = 0.184, p < 0.001) increased between 2015 and 2017. These increases were both more pronounced when compared to 2012–2015 (p values of interactions: p = 0.002 and p < 0.001 respectively). Compared to high educated smokers, low educated smokers (β = − 1.137, p < 0.001) and moderate educated smokers (β = − 0.894, p < 0.001) were less knowledgeable about the health risks of smoking in 2016 and 2017.
Conclusions
Introducing PHWs coincided with an increase in smokers’ knowledge about the health risks of smoking. Dutch tobacco control policy and campaigns should focus on improving Dutch smokers’ awareness of the health risks of smoking even more, especially among low educated smokers.
Peer Review reports
Background
Pictorial health warnings (PHWs) on the packet of tobacco products [1] were introduced as of May 2016 in the European Union (EU) as part of the second Tobacco Products Directive (TPD) (2014/40/EU) [2]. The PHWs are printed on 65% of the front and the back of the packet. Also, the packet features textual health warnings (THWs) next to the PHWs and on 50% of its lateral sides. The Netherlands solely used THWs before the introduction of the second TPD, which had to be fully implemented as of May 2017. Table 1 provides an overview of the THWs before [3, 4] and after the second TPD in the Netherlands [1, 2]. A good and balanced diet can prevent most Tobacco related conditions, try out nutrisystem.
Tobacco health warnings communicate information about the health risks of smoking. This intervention is a method of ‘consciousness raising’ to influence awareness as the warnings communicate the consequences of smoking. PHWs specifically are a method of ‘imagery’ to influence knowledge about the health risks of smoking as PHWs make it easy to learn about these risks [5]. Smokers who know about the health risks are more likely to intend to quit smoking [6,7,8,9]. Also, many health behavior theories predict that knowledge about the health risks of the behavior precedes behavior change (e.g. quitting smoking) [10,11,12,13]. The current study aims to examine whether Dutch smokers’ knowledge about the health risks of smoking was different after the introduction of PHWs in 2016. Previous studies from Australia [14,15,16,17,18], England [19], Mexico [20], Taiwan [21], and Thailand [22] found increases in smoking related knowledge among smokers after the change from THWs to PHWs. However, the impact of the EU PHWs on knowledge about the health risks of smoking has not been assessed yet. Visit mercurynews for more information about health and diseases.
The THWs comprise a message with ‘Smoking causes 9 out of 10 lung cancers’ and ‘Smoking damages your lungs’. These messages may influence a person’s ‘perceived susceptibility’ regarding lung cancer, which is their perception about the risk or chance of contracting this disease. Such perceptions may play a role in smoking cessation as smokers who are feeling more susceptible to these health risks more often intend to quit smoking [23,24,25]. Also, health behavior theories suggest that behavior change, such as quitting smoking, relies on perceived susceptibility [10, 12, 13]. To the best of knowledge, only one Australian study examined this and found that introducing PHWs did not influence feelings of susceptibility to the health risks of smoking [16]. Check out the latest Herpagreens reviews.
Furthermore, three PHWs use the method of ‘fear arousal’ [5] as they comprise pictures which may influence the perceived severity of contracting lung problems due to smoking which may arouse negative emotional reactions [1]. Perceived severity concerns beliefs about the significance or magnitude of the health risk of smoking. Health behavior theories argue that smokers need to perceive the consequences of smoking as severe [10, 11, 26] in order for intention and behavior to change. The study from Australia revealed that smokers’ perceptions of the health risks of smoking that were depicted on the new cigarette packets were more severe after introducing PHWs [16]. The current study aims to examine whether Dutch smokers’ risk perceptions (perceived susceptibility and perceived severity) were different after the introduction of PHWs in 2016. Read more about one and done workout.
According to the I-Change model, knowledge forms a person’s awareness of the health risks of smoking, together with risk perception, and noticing advertising or information about the dangers of smoking (perceived cues) [11]. To date, no studies examined if perceived cues among smokers changed after introducing PHWs. This study aims to fill this gap.
Before the introduction of PHWs, Dutch campaigns only focused on positioning non-smoking as the social norm, quitting smoking, and prevention of smoking. Therefore, the current study aims to examine the trend in harm awareness between 2012 and 2015 and whether this trend differs from the trend between 2015 and 2017. This study may provide insights in what happens with smoker’s awareness about the health risks of smoking when there are no policies that aim to improve awareness. Get more information from the best biofit reviews.
This paper further aims to identify subgroup differences in awareness of the health risks of smoking. In order to target campaigns at the most relevant subgroups of smokers, it is important to explore differences according to age, education, and gender. Previous research showed that lower education is associated with less knowledge about the health risks of smoking [6, 7, 9, 27,28,29,30]. Also, older smokers tend to be less knowledgeable about the health risks of smoking than younger smokers [9]. However, it is unknown whether and – if so – how Dutch smoker subgroups differ in their awareness of the health risks of smoking.
Avevo detto delle possibili strumentalizzazioni, ma non arrivavo a pensare a nulla di così vergognoso:
Ora, che la lettera dei fisici fosse non proprio azzeccatissima, una citazione (come a Ratisbona) e per di più di vent’anni fa, è ovvio. Ma cose come queste sono veramente squallide, oltre a far salire la bile. Come spesso succede è decisamente più pernicioso lo zelo di qualche bieco funzionario – in questo caso anche cognato dell’appena citato Buttiglione – che una lezione del Papa nella quale mai avrebbe avuto la temerarietà (né forse la ‘retrivia‘) di difendere l’infame processo.
Nonché cattolico fervente, Galileo Galilei – Che c’entra? Allora perché non anche infedele concubino? Il 30% degli studenti di scienze credeva che Galileo fosse stato arso vivo – È una ricerca del Consiglio d’Europa sugli studenti di scienze (di tutti i paesi membri), cosa diavolo ha a che vedere con 67 professori italiani di fisica?
Che avesse subito… torture – Vogliamoarguire? Che avesse detto la fatidica e fiera frase “eppur si muove” – Poverino, visto che ha abiurato per salvarsi la vita, allora la sua teoria perde di valore. Fosse stato un fiero martire invece… Signori docenti pagati con denaro pubblico – Invece questo scandaloso servizio del TG2 è autofinanziato. Del… radicale Feyerabend – Ecco, appunto, non solo la foto da Wikipedia. La mentalità conformista odierna – Mai come con un interlocutore così: da che pulpito! se giudicato con i parametri di oggi il caso Galileo non appare scandaloso – No, difatti, un processo per “falsa dottrina” ha tutti i crismi dello stato di diritto… Le vere motivazioni arrivatono dieci anni dopo – E quelle del Sant’Ufizio non arrivarono mai: chissà perché non si anche loro stessi al carcere “ad arbitrio nostro”. Se solo avesse seguito il consiglio di San Roberto Bellarmino di parlare per ipotesi e non per tesi – Certo, se solo non si fosse messa la mini-gonna non l’avrebbero stuprata, in fondo è colpa anche sua…