La campagna della Regione Umbria, specificamente mirata su Facebook, per il Giorno della Memoria mi è molto piaciuta. Ciò che uno pensa è ciò che uno è.
poveri i bambini che finiscono nella squadra avversaria
La campagna della Regione Umbria, specificamente mirata su Facebook, per il Giorno della Memoria mi è molto piaciuta. Ciò che uno pensa è ciò che uno è.
Un po’ estrema. Non semplicissima da decodificare.
Un po’ forte, ma va bene se visti alla luce di un revisionismo attuale che sa molto di strumentalizzazione (soprattutto la seconda).
Anch’io l’ho trovata molto bella, e vi diro’ che personalmente l’avrei resa ancora piu’ forte tralasciando la scritta piu’ piccola “questo ad esempio…”
mi piacerebbe molto sapere i perche´e i percome vi e`piaciuta. Scusate io la trovo pessima.
Lavoravo in un bar dove c´era un barista un po´rozzo ignorante che non aveva in simpatia i commercianti ebrei che venivano a consumare nel bar e un giorno fece una battuta uno di questi.
” Ehi Vitto` ma che e`quella specie de fazzoletto che c´avete in testa, la presina pe er forno?”.
Ovviamente tutti a ridere scanzonatamente….
mi pare che questo sia in linguaggio usato nella campagna.Basic.
Quindi vi prego illuminatemi
Perche’ richiama idee superficiali e stupide a cui penso, fosse anche solo indirettamente, tutti noi e’ capitato di pensare (magari ridendo ingenuamente a una barzelletta sentita al bar), per poi, come una sberla, risvegliare in te il ricordo e la vergogna per quello che e’ successo. Se noti la scritta e’ visibile subito mentre la foto riesci a visualizzarla solo in un secondo momento. Il tutto si gioca in quella frazione di secondo tra leggere la scritta e vedere la foto.
@ Is@boh:
Credo di averlo espresso nel post il perché mi piace: perché si è ciò che si pensa.
Come ti ebbi a dire una volta: il male non fa più male quando lo si prende in giro.
Pensa che trovo questo http://www.youtube.com/watch?v=3AdB4TVZKNA (ma guardalo fino in fondo, anche gli ultimi 30 secondi) il video più commovente sull’Olocausto.
E il primo commento a quel video: “this man survived auschwitz, so please let him dance!! he has the absofuckinglutely right to!!”
Tornando alla campagna: è importante spiegare che si comincia a essere colpevoli quando si pensano le cose sbagliate. Naturalmente c’è differenza fra un pensiero e un’azione. E non si possono considerare le idee di qualcuno responsabili delle azioni di qualcun altro. Però si possono considerare le idee di qualcuno responsabili per i suoi stessi comportamenti.
Ed è importante mostrare a chi pensa certe cose quali sono le conseguenze dei proprî pensieri.
@ Is@boh:
Il nesso tra la campagna umbra e la battuta del tuo barista è che la prima nasce sollecitata della seconda.