interesse 2 su 5
Io sono quasi un nativo digitale, nel senso che ho avuto computer o simili fin dall’infanzia. Credo che il mio primo computer sia stato un 286, e dovrò avere avuto intorno ai sei o sette anni. C’è stato un momento in cui, sul computer, avevo praticamente tutti i giochi che fossero stati mai creati.
Sono passati vent’anni, per alcuni degli oggetti anche trenta, e molte di quelle cose non esistono più. In questo video dànno la parola all’esperto, cioè a dei bambini che hanno 6 o 7 anni ora, chiedendo loro che diavolo siano quegli oggetti lì.
E poi mi è venuto in mente: ma ci pensate che un giorno si perderà completamente la nozione che l’icona usata per salvare nella maggior parte dei programmi è un floppy?
grazie a Ilaria
quanto dolore in questo video. Ma d’altra parte, come riflettevo qualche tempo fa – facendo incazzare i fan di Tozzi, ma per un altro motivo – i ventenni di oggi non sanno che CD vuol dire “compact disk” e, soprattutto, cos’è un 45 giri…
bellissimo!!
Meraviglia!
Il bambino di colore che “skratcha” con il giradischi della fisher price e’ diventato il mio nuovo idolo: Mito!! 🙂
bello!
Mi hai fatto venire in mente che la stessa cosa succedeva anche a me quando, da piccolo, mio papà mi faceva vedere gli attrezzi utilizzati in agricoltura 30 anni prima e ormai sostituiti dalla meccanizzazione.
Chissà quali diavolerie inventeranno nei prossimi 30 anni per far dimenticare quello che ad oggi ci sembra insostituibile.
Giovanni,
hai ancora quel vecchio 286?
E tutti quei tuoi aggeggi di quando eri piccolo?
Insomma, hai un tuo – piccolo o grande – ‘museo della memoria’?
guardando questo video ho provato la stessa sensazione di quando ho detto ai tredicenni che allenavo a pallanuoto: “perchè, come diceva arrigo sacchi…” “scusa, ma chi è arrigo sacchi?”
è la tirannia della tecnologia, per cui diventano gli oggetti che posseggono l’uomo. Sempre avanti fino all’infinito
@ Angelo:
ahahahahahahhahaha
Angelo, in che senso lo poseggono?
si può dire che ci siamo così tanto convinti che alcune cose ci servano veramente, che non riusciremmo a vivere senza
alla fight club insomma
Nel mio libro di sociologia ho trovato un’altra cosa interessante:
“…Ogni innovazione è infatti destinata a diffondersi e quindi a non essere più tale, ma il processo di <> induce l’imprenditore a ricercare sempre nuove soluzioni, a rivoluzionare costantemente la combinazione di fattori dalla quale nasce la produzione.”
sai che mi hai fatto venire in mente che la mia prima tesi è salvata su un floppy e quindi ormai (quasi) illeggibile?!? forse, se mi sbrigo, posso ancora salvarla dai danni del tempo che passa…:)
s.