Disegnami una pecora- Diario dalla Palestina 60
Oggi abbiamo fatto talmente tante cose che a raccontarle tutte ci vorrà una settimana: intanto il racconto del Piccolo Principe sta venendo proprio bene, Ahlam è proprio brava a raccontare, aggiunge del suo, e tutti capiscono.
Ecco qui un esempio filmato, cosicché possiate apprezzare il talento:
Stampiamo sempre tutte le immagini e i bimbi sono sempre ansiosi di vedere qual è la prossima figura:
E io come faccio a seguire, mi hanno chiesto in tanti? in genere sono il dispensatore di figure, e il domandatore. Nel senso che ovviamente non capisco tutto, però le poche parole che ho imparato mi sono sufficienti per seguire sul testo inglese (che ho sotto) a che riga siamo, così da poter proporre il disegno necessario, o una domanda che mi ronza in testa al momento giusto; domande alle quali i bimbi rispondono con stupefacente acribìa.
Io sono veramente sorpreso di come tutti i bambini siano attenti e cerchino di seguire la storia, senza distrarsi: a un certo punto – in un momento di particolare suspance, il quarto disegno della pecora – vista l’attenzione quasi ossessiva, Ahlam mi ha detto soltanto sei parole in inglese, come cenno d’intesa: «this is exactly what we want». Questo è esattamente ciò che vogliamo. Lana, che voleva la continuazione della storia, non ha sopportato neanche questo fulmineo intermezzo: «Halas inglizi, yalla», ha detto. Basta inglese, daje!