Il problema con le religioni, e con l’Islam in particolare, è lo scudo alle critiche che molte persone accordano a queste che non sono altro che ideologie camuffate da una presunta rivelazione. Qualunque critica al messaggio lanciato da una religione viene sempre tentato di mitigare attraverso il solito refrain: non puoi leggere letteralmente/bisogna interpretare/devi contestualizzare/leggere fra le righe/il messaggio profondo. Ovviamente il refrain non vale per le cose che piacciono a loro: nessuno direbbe «ehi, amico, “porgi l’altra guancia” devi interpretarlo! Mica lo puoi leggere letteralmente!». Come scrisse Dan Barker:
Tu puoi citare cento riferimenti per mostrare che il Dio biblico è un sanguinario tiranno, ma loro scoveranno due o tre versi che dicono «Dio è amore», e loro dichiareranno categoricamente che TU prendi le cose al di fuori del contesto!
Con l’Islam funziona allo stesso modo. Una doppia misurazione, per lo stesso peso.
Sugli autobus in Florida sono cominciati a comparire questi manifesti promossi dalla SIOA (Stop Islamisation of America):
Sono certo che molte persone benintenzionate hanno un moto di contrizione nel leggere questi cartelli.
Eppure – continuo ad azzardare – le stesse persone non avrebbero alcun problema con pubblicità come queste, che sono già presenti in molti Stati americani:
Eppure non c’è alcuna differenza. Entrambi invitano chi legge a cambiare idea.
Io, ovviamente, sono un integralista della libertà di parola, non trovo nulla di male nella commercializzazione di nessuno dei due: e, certamente, auspico che il primo abbia un grande successo e serva ad aiutare molte persone che si trovano nella lancinante condizione di dovere decidere di abbandonare l’Islam a rischio di perdere qualunque contatto con la propria famiglia, quando va bene, e di rischiare la propria vita per apostasia, quando va male.
>Source<
Non sono proprio la stessa cosa. Il primo mi sembra un manifesto orientato ad alimentare la diffidenza nei confronti dell’islam (lo trovo deleterio e mi irrita) mentre gli altri manifesti vogliono solo fare soldi con i problemi religiosi (mi irritano lo stesso ma ci sono più abituato).
L’effetto che mi fanno è come quando vedo (ma se ne vedono di meno) quegli adesivi sulle porte rivolti ai testimoni di Geova “non bussare, casa di un cristiano” o qualcosa del genere.
Quando faccio questi discorsi però, mi sembro Marge Simpson.
Ciao
Cacioman
cacioman scrive::
Sì, e cosa c’è di male ad alimentare la diffidenza nei confronti dell’Islam?
Diresti la stessa cosa di un manifesto che vuole alimentare la diffidenza nei confronti del socialismo, o del liberismo, o ancor di più del fascismo?
cacioman scrive::
E perche’, uno non ha il diritto di non farsi rompere i coglioni a casa propria?
Da me vengono quelli di Lotta Comunista, tanto che pensavo di cambiare il campanello con l’inno di Forza Italia, o appendere la foto di Silvio alla porta, con tanto di didascalia dissuasiva.
@ Giovanni Fontana:
Nessun problema ad alimentare la diffidenza nei confronti di tutte le religioni, puzza invece di discriminazione quando lo si fa verso una sola religione.
Anche se con le più libertarie delle intenzioni, ci si trova subito in compagnia di quelli con le teste rasate e i pittbul al guinzaglio. E poi vai a far capire la differenza.
In ogni caso si tratta di religioni, non di ideologie. Anche se non sono un credente, con la religione si toccano le corde più intime delle persone (cultura, spiritualità , storia personale e familiare) e insomma bisogna andarci cauti (lo so che “loro”, i credenti, non fanno altrettanto con noi non credenti o fra di loro; ma questo non è un buon argomento).
Shylock scrive::
Mettere un cartello con su scritto “Scio'” “Pussa via” “Alla larga” lo fa solo Paperon De Paperoni. Per un sedicente cristiano mi sembra un non senso (S.Francesco parlava col lupo e col feroce Saladino) per tutti gli altri vale la buona educazione o sistemi come quello del campanello. Io ai testimoni di Geova ho detto che sono ebreo, pare che per loro convincere un guideo sia considerato una battaglia persa, si sono quindi segnati la casa e non sono più passati.
Mi avete incastrato a fare la parte di Marge Simson (e anche un po’ di Flanders). Ho finito, torno al lavoro perché ho molto da fare al negozio di articoli per mancini.
Ciao
cacioman scrive::
E che male c’è? Le religioni non sono mica tutte uguali. Né negli effetti sulle persone “care”: offro mille volte di più un sostegno per uscire dalla propria conventicola a un mussulmano e a un testimone di Geova che a un giainista o a un buddista.
Anzi, per il mussulmano non si tratta solo di ostracismo, ma di rischio della morte.
http://www.youtube.com/watch?v=VselUW4Aoxg&feature=related
Inoltre anche “socialmente”, e questa è un’ovvietà , è chiaro che una persona che crede nei dogmi dell’Islam è mediamente più pericolosa di una che crede nei dogmi del giainismo.
cacioman scrive::
No, lo fanno tutti, solo con un linguaggio diverso: Mr Burns sguinzaglia i cani, tu ti fingi ebreo.
Ma state dicendo la stessa cosa: questo e’ il mio spazio privato, fuori dai coglioni.cacioman scrive::
Veramente ti ci sei incastrato da solo, vicino-ino-ino.
Giovanni Fontana scrive::
In un paese a maggioranza non islamica se ti metti a dire “aiuterò gli islamici ad uscirne fuori”, magari aiuti qualche islamico pentito di sicuro stai promuovendo la discriminazione di tutti gli altri (specie se pretendi di giustificare la cosa diffondendo l’idea assurda che l’Islamico in quanto tale sia socialmente più pericoloso degli altri).
Proprio non ti capisco. Ma no sei quello del banchetto, parlo con chiunque ?
cacioman scrive::
Bene, spiegami perché. Per favore, convincimente, sarei molto più contento di pensare che ciò che uno crede è del tutto irrilevante a come si comporta.
Spiegami perché un mussulmano, credendo quelle cose, non è mediamente più pericoloso di un giainista.
Io ho l’impressione che tu lo dica solo perché ti dà fastidio pensare il contrario, per un senso di bontà che condivido ma che sulle religioni – come dico nel post – si estende fino alla non criticabilità delle idee altrui.
L’Islam ha dei principî, questi principî sono diversi da quelli delle altre religioni. Sicuramente sono più pericolosi di quelli del Giainismo o del Buddismo.
Se ti facessi lo stesso discorso sulle ideologie, non avresti nessun problema a riconoscere questo fatto: alcune idee sono più pericolose di altre. Eppure sulle religioni no.
Sei sicuro di avere un approccio completamente laico?
cacioman scrive::
Esattamente per questo. Io non faccio mai questioni etniche, per me contano le idee.
Shylock scrive::
@Montgomery
Il testimone di Geova come quello di Lotta Comunista, non sono piazzisti di Bibbie coi caratteri dorati, è gente che vuole “parlare al tuo cuore”; quindi niente cartelli: tocca almeno guardarli in faccia magari anche solo per dire “sciolgo i cani” (c’è anche più gusto).
cacioman scrive::
Io penso che di persone davvero “cattive” ce ne siano poche. Penso che tutti vogliano “parlare al tuo cuore”, anche – in un paradosso assurdo – il kamikaze che si fa esplodere su di un autobus a Kabul.
Il mondo è pieno di persone buone, o normali, che fanno del male perché sono persuasi di alcune cattive idee.
Giovanni Fontana scrive::
Sintetizzo, veramente lavoro ad un negozio per mancini (o quasi).
No, guarda le religioni e le loro prassi sono criticabilissime come tutte le cose umane (vengano avanti vignette, barzellette, libri, analisi, elzeviri, ecc.).
Faccio solo un tema di sensibilità che però sulla religione è una materia liquida che come la tocchi si solidifica: a me le barzellette più divertenti su preti/suore/madonne/cristi me le raccontano i miei amici credenti e di parrocchia; sono sicuro che se le raccontassi io a loro non li farei ridere.
Quello che tu trovi un approccio libertario (mettere manifesti per liberare gli oppressi), io lo trovo sospetto e anche socialmente pericoloso (molto più pericoloso dell’ipotetico Islamico credente); qualcosa come isolare e criticare chi è già in una condizione di chiusura e subalternità (economica, sociale, culturale).
Non abbiamo bisogno di chiudere i cancelli ma di aprili (aiuto, mi sembro un prete!), per questo ti dicevo che non ti riconosco.
Se vai col tuo banchetto davanti alla moschea e dici “se tua figlia vuole diventare cristiana, come reagisci?” per me ha un senso; se mi piazzi i manifesti per tutta Roma per “aiutare i mussulmani a venirne fuori” è un altro paio di maniche.
cacioman scrive::
Quanti atei hanno ucciso persone che si sono convertite all’Islam?
Zero.
Quanti mussulmani hanno ucciso o provato a uccidere persone che lasciavano l’Islam?
Centiaia di migliaia.
È proprio prescritto nella Sunna.
Mi sa che tu non hai nessuna idea di cosa succede nei paesi mussulmani, di quale sia la condizione della donna, di quella degli omosessuali.
O se ne hai idea, allora cosa pensi? Che sia questione di etnia? Non trovi sia un atteggiamento razzista?
cacioman scrive::
Ecco, secondo me questo è un approccio tremendamente subalterno e ingiusto. I credenti devono imparare a non potersi offendere per le cose che dicono gli altri. Se uno si offende per una barzelletta su Dio, che se la tenga. La nostra società funziona esattamente sul non permettere che gli altri si offendano per cose che non li riguardano direttamente.
Anche a me “offendono” quelli che si mettono il cappello appoggiato in testa, o quelli che parlano male di Batistuta. Ma hanno tutto il diritto di farlo, e se io mi offendo stracavolacci miei.
Giovanni Fontana scrive::
Vero, in questo senso è socialmente pericoloso chiunque creda ciecamente a dei dogmi (es. l’islamico di cui sopra ma anche il povero John Travolta o prete missionario che in africa non promuove l’uso dei profilattici).
Anche io a pericolo sociale non scherzo: mi sento in piena una deriva troll.
cacioman scrive::
Esattamente. Ma penso anche che alcuni dogmi siano più pericolosi di altri, e questo mi sembra inoppugnabili: un dogma che dica “tutte le donne coi capelli rossi devono essere uccise” è sicuramente più pericoloso di “puoi mangiare la carbonara soltanto nelle notti di luna piena” (per quanto anche quest’ultimo sia insensato).
Questa è la ragione per cui dico che le religioni non sono tutte uguali. E credo di averne le prove.
@ Giovanni Fontana:
Conosco bene la situazione nei paesi islamici. Non si parla di quello: il manifesto da cui siamo partiti è in Florida.
Se tu promuovi una campagna in Iran contro le impiccaggioni degli omosessuali, o contro l’infibulazione in Sudan, sono con te.
Se tu in Italia ti metti a dire: “l’islam impicca e infibula così è scritto nei loro testi”, non sono con te perché discrimini e produci un danno peggiore.
Vado a lavorare. Ciao