Il Burkina Faso, il Grande Fratello, e mia nonna

Ieri ho scritto due cose che hanno fatto sì che molte persone mi scrivessero, per la maggior parte gente che già conoscevo, chiedendomi e facendomi commenti.
Allora forse è il caso di aggiungere qualche parola su entrambe le cose.

La prima è la notizia della partenza per il Burkina Faso: intanto no, non vado ancora una volta per dei mesi. Vado per due settimane a organizzare un incontro di Alto Livello al quale parteciperanno molte First Lady africane e ministri per la parità di quei paesi. La conferenza è messa in piedi, insieme al governo del Burkina Faso, dalla Cooperazione italiana,  da alcune agenzie ONU, e principalmente da Non c’è Pace Senza Giustizia. Il titolo è “per la totale messa al bando delle mutilazioni genitali femminili”.

Non c’è Pace Senza Giustizia è un’organizzazione non governativa con la quale ho iniziatoa collaborare da qualche mese.
Effettivamente questo è un cambio abbastanza radicale nel mio approccio: se c’è una cosa che aveva accomunato le mie esperienze di volontariato, con i bimbi in Palestina, al tendone dei senza tetto, in Abruzzo dopo il terremoto, o a insegnare italiano agli immigrati, era il tentativo di fare le cose “dal di dentro”, in mezzo ai fatti.
Mi sono però sempre più reso conto di una cosa: gli sforzi dal basso sono genuini, coraggiosi, e in una misura funzionano, ma un impegno più politico, con più risorse, delle volte riesce a fare anche di più: cambiare le cose con la volontà politica, ché spesso non basta “cambiare il mondo per cambiare le leggi” perché delle volte bisogna anche cambiare le leggi per cambiare il mondo.

Così ho provato a vedere quale fosse il modo per cominciare a lavorare “dall’alto”. Sapete che quello che considero il più grande scempio, nel mondo, è la privazione dei diritti delle donne, e quello che considero il più grande scempio, fra le privazioni dei diritti delle donne, sono le mutilazioni genitali femminili. Così ho conosciuto Non c’è Pace Senza Giustizia e ho iniziato a dare una mano lì. Sono bravissimi. Se dovessi, un giorno, avere diecimila euro da dare in beneficienza li darei subito a Non c’è Pace Senza Giustizia, perché ho visto il lavoro che fanno e l’approccio con cui lo fanno. Mi sembra una delle poche associazioni che sta, davvero e sempre, dalla parte di chi subisce un sopruso.

Questa incontro a Ouagadougou è quello che segue l’incontro simile tenutosi al Cairo l’anno scorso e cinque anni prima, in cui le First Lady dei varî stati si sono impegnate a dare una legge e un’applicazione a tale legge in ogni singolo stato. Piano piano le cose cambiano, e gli stati dell’Africa che si dotano di una legge sono sepre di più: ora diciassette. Speriamo che dopo questo incontro, siano ancora di più. L’incontro è dall’8 al 10 di novembre, e io starò lì per un paio di settimane a cavallo di quella data. Poi sarò di ritorno a Roma.

L’altra cosa è il Grande Fratello, e su questo volevo commentare le email che ho ricevuto solo in un modo: non sono un eroe.
Né un antieroe. Non ho fatto nulla di eroico, ma soltanto quello che mi è sembrato più sensato, e ciò di cui avevo voglia, in quel momento.
Accetto al massimo – ogni scarrafone, eccetera – di essere l’eroe di mia nonna, che – senza dirmi che legge il mio blog, né a cosa si riferiva – mi ha scritto un’email che diceva solo così:

sei un eroe.Grazie per non avermi dato questa umiliazione.   ti abbraccio

Credo che molte altre nonne, diversamente, si sarebbero dispiaciute di non poter vedere il proprio nipote in televisione.
Se non ho firmato quel contratto, forse, è anche merito della nonna Vittoria, di essere cresciuto con lei.

38 Replies to “Il Burkina Faso, il Grande Fratello, e mia nonna”

  1. Cazzarola, ma quanti anni ha tua nonna? Gliela hai insegnata tu la dimestichezza col computer? Io faccio fatica con mio padre…

  2. Rassicurazioni:
    ma in percentuale, mediamente, in questi paesi quanto l’applicazione della legge rende giustizia alla legge stessa? Viene applicata realmente? Voglio dire, la legge è espressione di un nuovo concetto che si sedimenta nella cultura?
    In poche parole: si fa quel che si promette?

  3. Specifico meglio quello che ho scritto nel commento al tuo post di ieri:
    quando scrivo “Bravo. Davvero.” intendo esattamente quello che intendi tu. Non l’hai fatto per eroismo (chiaramente mi riferisco al GF), né per antieroismo.
    L’hai fatto perché sentivi che era giusto così. Sic et simpliciter.
    E non è facile trovare gente con un tale livello di sensibilità e semplicità da ascoltare solo sé stessi.
    Non sei un eroe, ma sei superiore a loro. E, in quanto veramente superiore, non lo fai neanche notare.
    Quindi ti rinnovo i miei complimenti.

  4. Questa estate facendo il volontario presso un ospedale del Tharaka (regione a nord di Nairobi), ho constatato di persona quanto sia diffusa la pratica della mutilazione dei genitali femminili. Forse però qualcosa (una goccia in mezzo al mare, ma pur sempre una goccia) comincia a cambiare. Alcune dottoresse dell’ospedale mi dicevano di essersi convinte a non praticare questa usanza barbarica sulle loro figlie.

  5. Arrivo direttamente dall’antefatto,

    Complimenti a Giovanni,glieli dedico poichè se li merita davvero.

    Rifiutare un contratto per la televisione del nulla ma appagante,almeno in Italia,considerato lo share e le varie edizioni,forse gli unici in Europa arrivati alla decima edizione,ma del resto una programmazione del genere fa parte del pacchetto rincoglionimento,il lavoro sporco nel creare intere generazioni passive e senza valori.

    Fortunatamente esistono giovani,spero tanti come te,mantieniti così

  6. è strano, ma mi capita talvolta di sentir parlare di non c’è pace in contesti per cosí dire apartitici, e mai che si dica che essa è un’organizzazione di un partito politico, quello radicale. come se non stesse bene dirlo.

    (ovviamente mi rendo anche conto che un’omissione non è mai significativa, ed il “come se” una maligna interpretazione)

  7. @ Francesco C.:
    Non si chiede l’età di una signora!

    v scrive::

    Voglio dire, la legge è espressione di un nuovo concetto che si sedimenta nella cultura?

    Delle volte sì, delle volte no. Sicuramente il fatto che ci sia una legge aiuta chi si batte contro. Poi non sottovalutare l’importanza dello status quo nell’opinione pubblica media: per fare un esempio stupido: un tempo si poteva fumare nei locali pubblici, ora non si può più – quante volte capita ora che qualcuno si accenda una sigaretta al chiuso, anche in un luogo privato, senza chiedere se a qualcuno dà fastidio? Molto più spesso (ovviamente non tutto cambia in un botto).
    Giot scrive::

    Forse però qualcosa (una goccia in mezzo al mare, ma pur sempre una goccia) comincia a cambiare

    Sì, davvero tanto. E l’importante è anche dire che non è ora che comincia a cambaire, ma sono vent’anni che stiamo combattendo questa battaglia.

    alice scrive::

    di non c’è pace in contesti per cosí dire apartitici, e mai che si dica che essa è un’organizzazione di un partito politico, quello radicale

    In realtà, per essere precisi, non lo è. È parte del partito radicale transnazionale, che – a dispetto del nome – è una Organizzazione Non Governativa, un insieme di ONG. Mentre, col partito radicale italiano, non ha alcuna affiliazione formale.

    Poi è ovvio che il patrimonio ideale è lo stesso, e che dato che Emma Bonino ne è una delle fondatrici (se leggessi i nomi del comitato di garanzia, ti stupiresti della trasversalità) l’impronta etica sia quella delle battaglie dei radicali, cosa che – per quanto mi riguarda, vista la mia condivisione per molte di quelle battaglie, non è assolutamente un imbarazzo.

  8. Sono 2 anni che ho internet, ma è la prima volta che prendo il coraggio di scrivere un commento (infatti ci ho messo mezz’ora per capire come si fa!).
    Ma te lo meriti proprio tutto un comento: bravo, bravo, bravo!
    Ho letto di te sul Fatto Quotidiano. Non ti conoscevo fino a poco fa, e mi hai già riempito il cuore di un calore, di un entusiasmo… a Piazza del Popolo hai fatto una cosa bellissima, e poi ho letto del tuo volontariato, del GF, delle tue iniziative..
    Grazie, per un momento mi hai fatto riconciliare con il genere umano.
    Ho 40 anni ma continuo a sognare un mondo fatto di gente come te.
    Ti abbraccio fortissimo.

  9. Un abbraccio alla Nonna Vittoria! Grande persona…che ha saputo trasmetterti dei valori.

    e consentimi un vaffa alle nonne degli “altri” che non vedon l’ora di vedere (s)vendute e cedute le IMMAGINI dei propri cari nipotini.

    We Dunf… al barbetta bianca della Endemol, mentre gli passavi vicinp, potevi anche spuragli in faccia, sei stato troppo un signore :DDDDD

  10. ti faccio i miei complimenti. Ti sei fermato appena in tempo, sull’orlo dello strapiombo. Ma la vita è piena di insidie e credo che adesso dovrai affrontare la battaglia più dura: sottrarti all’abbraccio mortifero dei manettari. Il Fatto è pronto a trasformarti nel prototipo del giovane alternativo che si oppone alla dittatura mediatico-culturale del berlusconismo. E tu che non hai venduto l’anima al biscione, ti prego, non venderla a Travaglio e compagnia. Orde di giustizialisti già bussano alle porte del tuo blog.Un solo consiglio: finchè sei in tempo, scappaaaaaaa!!!

  11. che bellezza mostrare a mio figlio che ci sono persone diverse, e che sia come sia, che ti travolgano o meno con il resto, sono fatti tuoi, è stato un divertimento leggere le cose che scrivi, mi presenti tua nonna?
    @francesco.c tutte le mie amiche casalinghe attempate usano linux, piano con gli insulti…hi….hi

  12. W la Nonna Vittoria 2.0….
    E complimenti a te, Francesco.
    Per il tuo viaggio in Burkina Faso
    Perchè te ne fotti del Grande Fratello
    Perchè parli con tutti di qualsiasi cosa.
    Oh, a quando un “ParloconTuttiTour” in giro per l’Italia? Io aspetto con ansia….
    IN bocca al lupo per tutto.

  13. Ciao

    Tu mi stai simpatico (anche se non condivido tutto quello che dici) perchè sei VERO. Ma, scusami, quella che davvero è assolutamente SPECIALE è tua nonna. Una stretta di mano a te, e un forte abbraccio a lei!!!

  14. non sei un eroe.. ma sei una persona in gamba.. e le persone in gamba sono sicuramente più necessarie degli “eroi”..

    grazie

  15. non sei un eroe ma spero che ce ne siano molti altri “non eroi” come te, ne abbiamo veramente bisogno.
    Grazie a te, a tua nonna e in bocca al lupo per tutte le tue attività.

  16. Ciao. non ti conosco, ma mi interessa conoscere la tua opinione in merito alla seguente questione: pensi che si possa collaborare, seppur con le migliori intenzioni, con un governo come quello del Burkina Faso.
    Il presidente è pur sempre Blaise Compaorè!
    Andrebbe denunciato in ogni modo, in ogni secondo della nostra giornata.
    Mi sembra si dimentichi troppo presto la storia, in particolare quella africana, che già di suo è poco conosciuta.
    Thomas Sankara, do you remember?!
    Grazie
    Marco

  17. Marco scrive::

    i interessa conoscere la tua opinione in merito alla seguente questione: pensi che si possa collaborare, seppur con le migliori intenzioni, con un governo come quello del Burkina Faso.

    Hai ragione, e no. Ci sono priorità e principî che si scontrano: in questo momento avere l’appoggio di Chantal Compaoré e Suzanne Mubarak è utile nella lotta contro le MGF, e non mi sembra che questa collaborazione dia una grande legittimità a quei governi indubbiamente antidemocratici.

  18. Senti ciccio, non ci conosciamo e tutto, ma glielo dài un abbraccio a tua nonna da parte mia? Dille solo che tu e io abbiamo grosso modo la stessa età, che mi chiamo Sciltian, che è un nome buffo ma che me l’ha dato la mamma e quindi me lo tengo, che sono romano e che vivo lontano. Ma che mi sento un po’ nipote anche a lei, considerata la risposta che t’ha dato.

  19. @ Giovanni Fontana:
    “La conferenza è messa in piedi, insieme al governo del Burkina Faso”
    Parlo di questo, non delle First Lady.
    Il fine giustifica i mezzi?
    Non è forse, ribaltando la situazione e la domanda, che l’appoggio di tali regimi antidemocratici in realtà infanghi la buona causa?
    Avresti mai collaborato con Hitler o con Bush in nome di una buona causa?
    E pensare che Sankara stesso aveva iniziato una lotta culturale alle MGF (negli anni ’80,però!), ma non gli è stato possibile combatterla fino in fondo, perchè colui con cui collaborerete lo ha fatto ammazzare!
    Mi sembra che sia un pò il colmo!
    Scusa l’insistenza, ma dov’è che ho ragione e dove no?
    Grazie ancora

  20. @ Marco:
    Belle le domande che poni. Ma dall’altra parte della bilancia ci stanno decine, centinaia di persone INNOCENTI. E’ giusto che muoiano (o anche solo soffrano) per una giusta causa?
    La bellissima canzone “Morire per delle idee” da secondo me la misura delle cose: IO posso anche morire per un’idea che ritengo degna, ma NON POSSO far morire altri, per la stessa idea. Io sono d’accordo con Giovanni.

  21. Marco scrive::

    Il fine giustifica i mezzi?

    Ci mancherebbe altro che non lo facesse, quando questi mezzi non compromettano il fine.
    Prenderesti l’autobus senza biglietto per andare a trovare un amico malato? Ovviamente lo faresti.
    La mia non è un’etica “categoriale”, come mi pare si dica in filosofia. Non penso ci siano cose che NON si devono fare perché una divinità (o qualcos’altro) l’ha postulate tali, ma perché esse fanno male ad altre persone.

    Io guardo gli effetti delle cose: ovviamente tu puoi benissimo dirmi che collaborare con Chantal Compaoré dia legittimità al governo del marito, e questo faccia peggio al mondo di quanto faccia una sua presa di posizione e l’instauramento di una legge contro le MGF.
    Spiegami.

  22. @ Marcello:
    Morire per delle idee è veramente una canzone stupenda! Ma mi sembra che non sia del tutto inerenete alla questione
    Vorrei capire in che senso dici che sei d’accordo con Giovanni?
    Pensi che il fine giustifichi i mezzi?
    Io non penso che la gente debba morire o soffrire per le mie giuste idee..assolutamente!
    Vi sono tanti modi di agire, anche che non comprendono l’appoggio di personalità brutali e inumane!!

  23. @ Giovanni Fontana:
    Siamo d’accordo, il punto sta proprio li. Semplicemente tu ritieni che collaborare con il governo del Burkina Faso (non sto parlando della moglie di Compaorè, ma del governo criminale del Burkina Faso; tu hai scritto:”La conferenza è messa in piedi, insieme al governo del Burkina Faso”) non comprometta il nobile fine di porre fine alla inumana brutalità delle MGF.
    Non son certo di essere del tutto d’accordo, e ti spiego perchè.
    Le MGF non possono essere combattute se non alleandosi con chi si è macchiato e si macchia di reati comparabili?!
    Compaorè e il suo governo fanno morire di fame il popolo burkinabè!!
    Io non collaorerei con lui, in questo momento, per qualsivoglia progetto di cooperazione internazionale.
    Prima di tutto il suo governo va destituito.
    In secondo luogo vanno riconosciuti gli assassinii di Sankara e dei suoi collaboratori e va ripresa la politica iniziata dal leader africano negli anni ’80. Poi si potrà riparlare di nuovo di cooperazione, di MGF e di come migliorare la situazione del popolo africano.
    Quando non rischieranno più di morir di fame, quando avranno tutti due pasti garantiti al giorno e acqua potabile, come stava cercando di fare Sankara. Prima di venire ucciso da Compaorè, lo ricordo per l’ennesima volta.

  24. Marco scrive::

    Le MGF non possono essere combattute se non alleandosi con chi si è macchiato e si macchia di reati comparabili?!

    Chi l’ha detto?

    Marco scrive::

    Io non collaorerei con lui, in questo momento, per qualsivoglia progetto di cooperazione internazionale.
    Prima di tutto il suo governo va destituito.

    Sì, ma quindi tu cosa faresti? Perché se mi dici “io non collaborerei con lui”, lo capisco, e ti chiedo se quelle donne possano averne giovamento, dalla tua posizione di principio.
    Ma nel momento in cui dici “il governo va destituito” io ti chiedo: come? Con un intervento militare? È un’opzione, eh, non lo dico sarcasticamente: ma forse i burkinabe ne avrebbero meno giovamento.

    Considera, fra l’altro, che un caro amico di Sankara era Marco Pannella, e questa riunione ha avuto una notevole spinta da Emma Bonino: evidentemente anche loro considerano importante lottare sulle MF

  25. @ Giovanni Fontana:

    Considera, fra l’altro, che un caro amico di Sankara era Marco Pannella, e questa riunione ha avuto una notevole spinta da Emma Bonino: evidentemente anche loro considerano importante lottare sulle MF

    Veramente questa frase proprio non la capisco! Cosa significa?

  26. @ Giovanni Fontana:
    Ti do ragione se mi dici che vai in Burkina Faso a evitare che donne, con nomi e facce, vengano violentate (anche nel senso delle MGF).
    Non posso negare, che un’attvità concreta di questo tipo non farebbe altro che demolire ogni mia “posizione di principio”.
    E in quel caso, purchè sia un’azione inserita in un contesto e in una riflessione assolutamente antigovernativa, non potrei darti torto.
    Ma tu hai parlato di un incontro di Alto Livello (che brutta immagine! scusa la presunzione!) organizzato con il governo di Compaorè.
    Mi dispiace, ma non ne vedo l’efficacia.
    Probabilmente è un mio errore, ma mi sembra uno di quei soliti interventi dall’esterno, in cui l’uomo bianco va ad insegnare la “civiltà“, dalla sua posizione assolutamente superiore.
    Poi ovviamente i nostri scopi mi sembrano siano molto simili: il benessere del popolo burkinabè. E l’abbattimento di questi leaders non solo antidemocratici, ma antiumani!
    I modi per raggiungerli possono tranquillamente essere divergenti, speriamo un giorno di vederli compiuti.

  27. @ Marco:
    Mi sembra che tu, un po’, sottovaluti la distruzione umana, etica, personale, che sono le mutilazioni genitali femminili. Non credo ci sia niente di così terribile al mondo, come l’infibulazione.

    Marco scrive::

    Ma tu hai parlato di un incontro di Alto Livello (che brutta immagine! scusa la presunzione!)

    È una definizione tecnica. Può non piacerti – a dire il vero non piace neanche a me – ma è così che si chiama: è come dire che “seduta del consiglio di sicurezza” è una brutta immagine. Si chiamano high level meeting.

    Marco scrive::

    Mi dispiace, ma non ne vedo l’efficacia.

    Beh, provo a spiegartela: nel momento in cui si cerca di produrre una legge che vieti le MGF, l’applicazione di questa legge, la costruzione di carceri adeguate è chiaro che una collaborazione del governo è assolutamente utile.
    Continuo a dire, la tua mi sembra una critica pregiudiziale: puoi dire che l’agevolazione che hai in questa lotta non vale il prezzo da pagare – e sono d’accordo, discutiamone – ma negare che strappare un consenso politico a Compaoré o Mubarak (altro bel personaggino) sia d’aiuto nel combattere le MGF, mi sembra aver deciso cosa pensare prima ancora di vedere quali sono i fatti in tavola.

    Marco scrive::

    Probabilmente è un mio errore, ma mi sembra uno di quei soliti interventi dall’esterno, in cui l’uomo bianco va ad insegnare la “civiltà”, dalla sua posizione assolutamente superiore.

    Oddio, che brutto concetto identitario. Tu pensi davvero che una società in cui si pratica l’infibulazione sia civile quanto una in cui non succede?
    O pensi che se si ritiene una cosa giusta sia sbagliato provare a insegnarla agli altri, che essi siano bianchi neri blu o marroni?

    Questi mi sembrano due doppi standard belli grossi che non applicheresti se, invece che neri e africani, stessi parlando del tuo vicino di casa.

    Marco scrive::

    I modi per raggiungerli possono tranquillamente essere divergenti, speriamo un giorno di vederli compiuti.

    Certamente.
    We shall overcome.

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