Quando mi capita di leggere un aneddoto carino, da qualche parte, me lo appunto per non dimenticarlo: così ora ho un piccolo mazzo di aneddoti che ogni tanto racconto. Pensavo di farci un libro, un giorno, ma forse è più carino pubblicarne uno, ogni tanto, sul blog. Questo ‘ogni tanto’ sarà ogni lunedì.
Rockall
Le rivendicazioni territoriali sono fonte di molte e colorate storie: fra tutte merita una menzione la vicenda di Rockall, uno scoglio nell’Atlantico. Per ragioni petrolifere, l’isoletta è contesa da tanti: Irlanda, che è la terra ferma più vicina, l’Islanda, le cui acque territoriali si spingono molto a sud, la Danimarca che ha la sovranità delle isole Far Øer anch’esse non lontane da Rockall. E ovviamente il Regno Unito, che dai tempi dell’Impero rivendica qualunque roccia galleggiante in mezzo a qualunque mare.
Una volta Rockall attirò le attenzioni di Greenpeace: per protestare contro un piano britannico di trivellazioni il movimento ambientalista “occupò” la roccia, reclamando l’interruzione del progetto in cambio della “liberazione”.
La risposta del Governo Britannico fu mefistofelica: a Greenpeace fu conferito, formalmente, il permesso di stare lì, disinnescando così ogni arma di ricatto e dando spessore alla propria rivendicazione.
Quando poi dei giornalisti ne chiesero conto, la risposta fu: “siccome la Gran Bretagna è un paese libero, e siccome Rockall è territorio britannico, hanno tutto il diritto di stare lì”.
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[Qui il primo: Brutti e liberi – qui il secondo: Grande Raccordo Anulare – qui il terzo: Il caso Plutone – qui il quarto: I frocioni – qui il quinto: Comunisti – qui il sesto: La rettorica]
E questa?
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Ferdinandea
Semplicemente geniale…se avessi avuto la responsabilità di decidere a chi assegnare lo scoglio, l’avrei affidato sicuramente a loro per la brillantezza d’ingegno.
@ Sergio:
Ero indeciso su quale delle tre, ma la terza non te la dico ché casomai la riciclo!