Io non sono d’accordo col tanto peggio tanto meglio di alcuni, e so quanto sia vero che qualunque possibilità di votare contro Ahmadinejad fosse una boccata d’aria per chiunque volesse liberarsi di quel pazzo come detto qui, però bisogna essere cauti nell’identificare come i buoni: stiamo attenti a investirli di tutte le nostre aspettative, Moussavi è sempre un candidato scelto dagli ayatollah che considera le posizioni di Ahmadinejad troppo provocatorie, ma di per sé non sbagliate. Uno che nell”88 uccise migliaia di prigionieri politici. L’atto sovversivo, in questi giorni, è salire sui tetti delle proprie case e gridare “Dio è grande”. Insomma, non disegnamoli come li vorremmo.
Detto questo, gli altri sono molto più stronzi.
Detto questo, forza ragazzi.
Certo che Moussavi è un candidato degli ayatollah, e che le elezioni erano più o meno farlocche si sapeva da un bel po’: l’Iran non è una democrazia. Ma a me sembra che le cose che sono successe più o meno da una settimana a ora vadano ben oltre il consenso elettorale di Moussavi e il suo apprezzamento come candidato. Appena ho il tempo ne scrivo più diffusamente sul blog, ora sono incasinato.
@ Francesco:
Però quel Allahu Ahkbar taglia un po’ le gambe.